Per la 99esima Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, celebrata ieri 13 gennaio, le diocesi di tutto il mondo hanno riflettuto sul tema “Migrazioni: pellegrinaggio di fede e di speranza”

di Mariangela Laviano

“Migrazioni: pellegrinaggio di fede e di speranza”: questo il monito riecheggiato ieri sera presso la Chiesa di Santa Lucia in Roma durante la celebrazione dedicata ai migranti della diocesi di Roma, presieduta dal Cardinale Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. Guardare al migrante come una grande risorsa e non come un problema è stato il punto focale delle parole del Cardinale. La migrazione, oltre ad essere uno strumento efficace per migliorare le condizioni di vita di molte persone, ha un valore di estrema importanza che si concretizza nell’applicazione di uno dei tanti diritti fondamentali dell’uomo: la libertà di decidere il luogo dove poter vivere.

Garantire i diritti ai migranti significa considerarli individui e parte integrante della nostra società. Perciò l’atteggiamento della comunità, in particolare quella cristiana, deve essere quello di rispettare tali diritti e farli rispettare, così da favorire una maggiore e migliore accoglienza dello straniero. Spesso i migranti giunti nel paese di accoglienza si sentono estranei alla vita della società locale e, cosa più grave, non conoscono i propri diritti e doveri, diventando vittime di discriminazioni oltre che facile preda per la criminalità organizzata.

Questa giornata infine, oltre a sollecitare i media affinché prestino più ascolto alle istanze dei migranti, vuole anche volgere uno sguardo ai tanti operatori che quotidianamente si occupano del variegato mondo delle migrazioni.