martedì, dicembre 04, 2012
Continuano le fiabe per bambini di Silvio Foini per il Natale 2012

Fabio era un bel bimbo di otto anni che viveva con la famiglia in un palazzo di città, nel quale però non si sentiva a proprio agio dato che non poteva correre nel prato come invece poteva fare a casa dei nonni che abitavano in campagna. Una sera il suo babbo rincasò con una piccola gabbietta in mano dentro la quale stava un piccolo canarino tutto giallo. Fabio fu estremamente felice di quel bel regalo e passò tutta la sera ad osservarlo e a sentirlo gorgheggiare.

La mattina seguente era domenica e siccome fuori c’era un bel sole di primavera la mamma prese la gabbietta e la pose sul piccolo balconcino che si affacciava sulla strada sottostante ove scorreva un gran traffico. Il rumore dei motori impediva a Fabio di ascoltare il canto melodioso dell’uccellino così il bambino decise di riportarlo all’interno dell’abitazione. Il canarino smise di cantare. “Vedi mamma – disse Fabio – è diventato triste. Non canta più!”. “Caro Fabietto – gli lei rispose carezzandolo sul capo – lui ama la luce del sole e l’aria aperta, non il chiuso delle stanze. Più tardi torniamo a rimettere fuori la gabbia”. Così, dopo pranzo, il canarino, che era stato battezzato col nome di “Calzegialle” per via del piumaggio che aveva sopra le esili zampine, tornò con la sua gabbietta sul balcone, al sole e all’aria. Fabio rimase dietro la vetrata ad ascoltarne il canto, poi si accorse che un bel passerotto si era posato accanto alla piccola prigione di metallo ove stava il canarino e cinguettava sommessamente con il nuovo amico: “Mamma – disse il bimbo – chissà di cosa parlano fra loro. Possono parlare vero?”. “Certamente! Solo che noi non li possiamo capire. Peccato”.

Trascorsero le settimane e arrivò l’estate e due uccellini, l’uno sempre in gabbia e l’altro, il passerotto, sempre fuori, passavano lunghe ore a cinguettare fra loro. Poi, un giorno il canarino smise di farlo: sembrava triste, non beccava più la foglia di lattuga né i semini del miglio. “Mamma, perché Calzegialle fa così? Non sarà per caso ammalato?”. “Non ne conosco la ragione... Forse è triste perché sta sempre in gabbia e non può volar via insieme al suo amichetto. Speriamo che gli passi” rispose la mamma.

Il mattino seguente, Fabio si alzò presto e corse al balcone per vedere se il suo canarino si fosse ripreso. Lo trovò a terra sul fondo della gabbia che guardava il cielo. Il bambino aprì lo sportellino metallico e tornò dietro ai vetri per osservare se mai il piccolo pennuto volesse volare via. Non fu così. Invece arrivò il passerotto ed entrò nella gabbia senza alcuna paura e sfiorò il becco di Calzegialle con il suo. Il canarino sembrò riprendere le forze e prese a beccare i grani di miglio insieme al suo amico, poi, fattosi forza spiccò il volo uscendo dalla sua prigione seguendo il passero sul tetto accanto. Fabio rimase a guardarli a lungo poi chiamò la mamma. “Guarda! Calzegialle sta benissimo! Ho aperto la gabbia e lui è volato via con quel passero. Ora stanno sul colmo del tetto della casa davanti alla nostra. Vieni a vedere se non è vero!”. La mamma osservò a lungo i due uccellini: parevano molto felici e Calzegialle cantava deliziose melodie gorgheggiando felice. “Tornerà nella sua gabbia mamma?”. “Non lo so Fabietto mio. So che tu gli hai fatto un grande dono: quello della libertà. Gesù ha sicuramente visto la tua bontà e ti premierà. Non si deve tenere prigioniero nessun essere vivente. Tutti hanno diritto ad essere liberi. Bravo piccolo tesoro!”.

Gesù aveva certamente apprezzato il gesto di quel piccolo uomo e così fece in modo che Calzegialle tornasse alla sua gabbietta ormai sempre aperta e colma di cibo e molti altri uccellini venissero a mangiare sempre con lui facendo la felicità del piccolo Fabio.

Cari bambini, ricordate sempre che la libertà è un dono prezioso del Signore e non bisogna mai rinunciare ad essa. Tutti, esseri umani e animali, sono state creati liberi e tali debbono rimanere!


Sono presenti 6 commenti

Anonimo ha detto...

Bella favola. Giusto insegnare ai bambini il rispetto per gli animali e la natura. Cmplimenti per il suo ultimo romanzo. Davvero meraviglioso. Dovrebbero leggerlo tutti per conoscere la nostra storia-

Anonimo ha detto...

Bellissima favola, Silvio! Bravo. Hai toccato un tema a me molto caro: il dovere dell'uomo nel rispettare e proteggere gli animali. Segnalo il tuo link sulla mia pagina FB. Lo merita. A presto! F.

Anonimo ha detto...

Bellissima favola pregna di sentimenti che ormai sembrano dimenticati, soprattutto dai bambini!!! Bravissimo!!!!

Fabio Gioffrè ha detto...

una bella favola! molto educativa. L'ho appena letta alla mia piccola. Bravo Silvio!

Fabio Gioffrè ha detto...

una bella favola! molto educativa. L'ho appena letta alla mia piccola. Bravo Silvio!

Anonimo ha detto...

Davvero carina. Se ne scrivessero di più per i bambini!
Questo che le scrive ha comunque delle grandi doti di fantasia e di poesia e sa parlare il linguaggio adatto ai piccoli. Complimenti alla testata. Completa e interessante più di altri quotidiani.

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