Il ministero della Giustizia ha annunciato che la magistratura è stata chiamata ad indagare sulle denunce di brogli nel corso del primo turno delle operazioni di voto per il referendum costituzionale svoltosi sabato scorso.
Misna - Le inchieste – ha precisato un portavoce del ministero – riguarderanno anche il fatto che in numerosi seggi non fossero presenti magistrati incaricati di supervisionare il voto. Intanto, le associazioni per i diritti civili chiedono il ripetersi del voto di sabato scorso denunciando brogli e irregolarità diffuse. Secondo i dati diffusi al termine del conteggio del primo turno, circa il 56% degli elettori avrebbe votato sì alla nuova Carta costituzionale, rifiutata invece dal restante 44%. Un risultato che conferma la profonda divisione in seno all’elettorato e alla stessa società egiziana nelle 10 provincie su 27 in cui è andati alle urne
.
Negli altri 17 governatorati del paese il voto è previsto sabato prossimo.
La consultazione si svolge mentre il paese affronta la prima e più preoccupante crisi politica dall’inizio del mandato di Mohammed Morsi come presidente della Repubblica. Manifestazioni e scontri di piazza sono cominciati quando lo scorso 22 novembre il presidente ha approvato un decreto con valore costituzionale che di fatto ne ampliava i poteri. Pur avendo in un secondo tempo ritirato il decreto, Morsi ha mantenuto il referendum su una bozza di Costituzione che le opposizioni contestano e che ritengono pericolosa soprattutto per i diritti delle donne e delle minoranze.
Misna - Le inchieste – ha precisato un portavoce del ministero – riguarderanno anche il fatto che in numerosi seggi non fossero presenti magistrati incaricati di supervisionare il voto. Intanto, le associazioni per i diritti civili chiedono il ripetersi del voto di sabato scorso denunciando brogli e irregolarità diffuse. Secondo i dati diffusi al termine del conteggio del primo turno, circa il 56% degli elettori avrebbe votato sì alla nuova Carta costituzionale, rifiutata invece dal restante 44%. Un risultato che conferma la profonda divisione in seno all’elettorato e alla stessa società egiziana nelle 10 provincie su 27 in cui è andati alle urne
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Negli altri 17 governatorati del paese il voto è previsto sabato prossimo.
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