Il Senato argentino ha approvato il progetto di legge che estende il diritto di voto ai sedicenni: forse già dall'anno prossimo un milione e mezzo di giovani potranno accedere alle urne. L'Argentina crea un precedente importante in America latina.
Città Nuova - Con ogni probabilità in Argentina i giovani di 16 e 17 anni potranno votare a partire dalle prossime elezioni del 2013. Il progetto di legge che estende anche a loro il diritto di voto è stato approvato dal Senato con 52 voti a favore, 3 voti contrari e 2 astensioni (il Senato è composto da 72 legislatori). Il progetto è stato approvato pertanto dalla maggior parte dei gruppi parlamentari. La probabilità che la Camera dei deputati dia parere favorevole, ed anche in tempi brevi, è altissima dato che la maggioranza di governo, che ha promosso il progetto di legge, dispone dei voti sufficienti per approvarlo senza l'ausilio degli altri gruppi parlamentari. Ad ogni modo, anche alla Camera, si prevede che sul progetto di legge confluiscano i voti di gran parte degli altri gruppi dell'arco costituzionale.
Il dibattito sul voto a 16 anni non è stato troppo esteso, se si eccettuano alcune assemblee pubbliche alle quali hanno partecipato giovani mobilitati dai vari gruppi politici, e non pare sia al centro dell'interesse della società argentina. Sondaggi sulle aspirazioni di voto dei minorenni non sono stati effettuati. Indubbiamente si tratta di una novità che induce alla riflessione sulla predisposizione dei giovanissimi all'espressione del voto e suppone altresì uno stimolo importante per la loro preparazione e partecipazione alla vita politica del Paese.
Va inoltre considerata la necessità di un adeguamento della legislazione nazionale e di quelle provinciali (l'Argentina è uno Stato federale) dato che altre facoltà sono negate ai minori di 18 anni, come il permesso di guida o, nel caso dei 16, la firma di un contratto di lavoro senza l'assenso dei genitori. Furbizie e calcoli elettorali a parte, in tempi in cui non sembra eccessiva la fiducia sulla capacità di giudizio dei giovani rispetto alle questioni politiche, questo è comunque un gesto in controtendenza. Come ha sottolineato un senatore nell'emissione del suo voto favorevole, chi crede che sia possibile manipolare facilmente i giovani si sbaglia di grosso.
Città Nuova - Con ogni probabilità in Argentina i giovani di 16 e 17 anni potranno votare a partire dalle prossime elezioni del 2013. Il progetto di legge che estende anche a loro il diritto di voto è stato approvato dal Senato con 52 voti a favore, 3 voti contrari e 2 astensioni (il Senato è composto da 72 legislatori). Il progetto è stato approvato pertanto dalla maggior parte dei gruppi parlamentari. La probabilità che la Camera dei deputati dia parere favorevole, ed anche in tempi brevi, è altissima dato che la maggioranza di governo, che ha promosso il progetto di legge, dispone dei voti sufficienti per approvarlo senza l'ausilio degli altri gruppi parlamentari. Ad ogni modo, anche alla Camera, si prevede che sul progetto di legge confluiscano i voti di gran parte degli altri gruppi dell'arco costituzionale.
Il dibattito sul voto a 16 anni non è stato troppo esteso, se si eccettuano alcune assemblee pubbliche alle quali hanno partecipato giovani mobilitati dai vari gruppi politici, e non pare sia al centro dell'interesse della società argentina. Sondaggi sulle aspirazioni di voto dei minorenni non sono stati effettuati. Indubbiamente si tratta di una novità che induce alla riflessione sulla predisposizione dei giovanissimi all'espressione del voto e suppone altresì uno stimolo importante per la loro preparazione e partecipazione alla vita politica del Paese.
Va inoltre considerata la necessità di un adeguamento della legislazione nazionale e di quelle provinciali (l'Argentina è uno Stato federale) dato che altre facoltà sono negate ai minori di 18 anni, come il permesso di guida o, nel caso dei 16, la firma di un contratto di lavoro senza l'assenso dei genitori. Furbizie e calcoli elettorali a parte, in tempi in cui non sembra eccessiva la fiducia sulla capacità di giudizio dei giovani rispetto alle questioni politiche, questo è comunque un gesto in controtendenza. Come ha sottolineato un senatore nell'emissione del suo voto favorevole, chi crede che sia possibile manipolare facilmente i giovani si sbaglia di grosso.
di Alberto Barlocci
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