Mons. Mario Zenari si augura che la visita del papa in Libano incoraggi la comunità internazionale l'esercito siriano e i ribelli a perseguire la via del dialogo. La preghiera dei cristiani siriani. Ma nessun vescovo siriano sarà presente a Beirut. Sempre più drammatica la situazione ad Aleppo e nei quartieri periferici di Damasco.
Damasco, (AsiaNews) - - "Il viaggio del Papa in Libano sarà un faro per tutto il Medio oriente, soprattutto per i cristiani della Siria. Mi auguro che la presenza del Pontefice incoraggi la comunità internazionale ad aiutare le parti in conflitto ad abbandonare le armi e sedersi sul tavolo dei negoziati per porre fine a questa carneficina". È la speranza di mons. Mario Zenari, Nunzio apostolico a Damasco, a poche ore dalla visita di Benedetto XVI che nel Libano, che inizia oggi e termina il 16 settembre.
"Il Papa - sottolinea Zenari - segue da mesi la situazione siriana e non ha mai smesso di far sentire la sua voce negli incontri pubblici. Egli conosce quali sono i desideri dei cristiani siriani e dei loro vescovi, che da oltre un anno tentano di testimoniare la pace nel Paese piegato dagli odi confessionali ed etnici".
Il Nunzio spiega che per le condizioni critiche vissute dal Paese la visita non ha avuto molta risonanza fra la popolazione, che in molte zone non ha accesso a giornali e televisioni. Tuttavia, parrocchie e diocesi stanno facendo di tutto per richiamare i fedeli a questo importante appuntamento. "La situazione ad Aleppo e in alcune zone di Damasco è drammatica - afferma il prelato - combattimenti fra ribelli ed esercito avvengono in ogni angolo del Paese". L'insicurezza delle strade e degli aeroporti civili, utilizzati da Assad come piste per i suoi aerei da guerra e tenuti sotto tiro dall'artiglieria del Free Syrian Army, non permetterà ai vescovi siriani di salutare di persona il pontefice. "I vescovi di Aleppo - racconta Zenari - hanno inviato una lettera di benvenuto, dove spiegano la loro situazione. Ma saranno presenti con la preghiera".
Il viaggio apostolico in Libano sarà l'occasione per la firma e la pubblicazione dell'Esortazione apostolica post-sinodale dell'Assemblea speciale per il Medio oriente del sinodo dei vescovi. La prima tappa inizia oggi alle 13,45 con l'arrivo in aeroporto e il discorso davanti alle autorità. Alle 18.00 il papa si recherà alla Basilica di St Paul ad Harissa per firmare dell'Esortazione Apostolica. Domani mattina nel palazzo presidenziale di Baabda, Benedetto XVI incontrerà le principali autorità politiche, fra cui il presidente Michel Suleiman, e i rappresentanti delle comunità religiose musulmane. Il pontefice pranzerà con i patriarchi cristiani del Libano. Alla sera vi sarà l'atteso incontro con i giovani nel piazzale antistante il Patriarcato maronita di Bkerké. Il 16 settembre, giorno finale della visita, in mattinata il papa celebrerà la messa per la consegna dell'esortazione apostolica. Nel pomeriggio vi sarà l'incontro ecumenico nel patriarcato siro cattolico di Charfet, prima della partenza dall'aeroporto prevista per le 19,00 ora locale.
La visita del papa in Libano avviene negli stessi giorni del viaggio in Siria di Lakhdar Brahimi, inviato speciale di Onu e Lega araba per la crisi siriana. Dopo il fallimento del piano del suo predecessore Kofi Annan, quella di Brahimi appare come una delle ultime occasioni per tentare una via d'uscita diplomatica dal conflitto che coinvolga tutte le parti in lotta.
Iniziata nel marzo 2011 sull'onda della Primavera araba, la crisi siriana ha fatto più di 20mila morti e centinaia di migliaia di sfollati, di cui oltre 120mila hanno varcato i confini trovando ospitalità nei campi profughi allestiti da governi e organizzazioni internazionali in Turchia, Giordania e Libano. (S.C.)
Damasco, (AsiaNews) - - "Il viaggio del Papa in Libano sarà un faro per tutto il Medio oriente, soprattutto per i cristiani della Siria. Mi auguro che la presenza del Pontefice incoraggi la comunità internazionale ad aiutare le parti in conflitto ad abbandonare le armi e sedersi sul tavolo dei negoziati per porre fine a questa carneficina". È la speranza di mons. Mario Zenari, Nunzio apostolico a Damasco, a poche ore dalla visita di Benedetto XVI che nel Libano, che inizia oggi e termina il 16 settembre.
"Il Papa - sottolinea Zenari - segue da mesi la situazione siriana e non ha mai smesso di far sentire la sua voce negli incontri pubblici. Egli conosce quali sono i desideri dei cristiani siriani e dei loro vescovi, che da oltre un anno tentano di testimoniare la pace nel Paese piegato dagli odi confessionali ed etnici".
Il Nunzio spiega che per le condizioni critiche vissute dal Paese la visita non ha avuto molta risonanza fra la popolazione, che in molte zone non ha accesso a giornali e televisioni. Tuttavia, parrocchie e diocesi stanno facendo di tutto per richiamare i fedeli a questo importante appuntamento. "La situazione ad Aleppo e in alcune zone di Damasco è drammatica - afferma il prelato - combattimenti fra ribelli ed esercito avvengono in ogni angolo del Paese". L'insicurezza delle strade e degli aeroporti civili, utilizzati da Assad come piste per i suoi aerei da guerra e tenuti sotto tiro dall'artiglieria del Free Syrian Army, non permetterà ai vescovi siriani di salutare di persona il pontefice. "I vescovi di Aleppo - racconta Zenari - hanno inviato una lettera di benvenuto, dove spiegano la loro situazione. Ma saranno presenti con la preghiera".
Il viaggio apostolico in Libano sarà l'occasione per la firma e la pubblicazione dell'Esortazione apostolica post-sinodale dell'Assemblea speciale per il Medio oriente del sinodo dei vescovi. La prima tappa inizia oggi alle 13,45 con l'arrivo in aeroporto e il discorso davanti alle autorità. Alle 18.00 il papa si recherà alla Basilica di St Paul ad Harissa per firmare dell'Esortazione Apostolica. Domani mattina nel palazzo presidenziale di Baabda, Benedetto XVI incontrerà le principali autorità politiche, fra cui il presidente Michel Suleiman, e i rappresentanti delle comunità religiose musulmane. Il pontefice pranzerà con i patriarchi cristiani del Libano. Alla sera vi sarà l'atteso incontro con i giovani nel piazzale antistante il Patriarcato maronita di Bkerké. Il 16 settembre, giorno finale della visita, in mattinata il papa celebrerà la messa per la consegna dell'esortazione apostolica. Nel pomeriggio vi sarà l'incontro ecumenico nel patriarcato siro cattolico di Charfet, prima della partenza dall'aeroporto prevista per le 19,00 ora locale.
La visita del papa in Libano avviene negli stessi giorni del viaggio in Siria di Lakhdar Brahimi, inviato speciale di Onu e Lega araba per la crisi siriana. Dopo il fallimento del piano del suo predecessore Kofi Annan, quella di Brahimi appare come una delle ultime occasioni per tentare una via d'uscita diplomatica dal conflitto che coinvolga tutte le parti in lotta.
Iniziata nel marzo 2011 sull'onda della Primavera araba, la crisi siriana ha fatto più di 20mila morti e centinaia di migliaia di sfollati, di cui oltre 120mila hanno varcato i confini trovando ospitalità nei campi profughi allestiti da governi e organizzazioni internazionali in Turchia, Giordania e Libano. (S.C.)
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