giovedì, maggio 03, 2012
Si è da poco conclusa la 35° convocazione dei gruppi e delle comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo. Una convocazione ancor più significativa poiché svoltasi nel 40° della nascita di Rns in Italia

del nostro inviato Antonino Crivello

Al termine della 35° convocazione nazionale di RnS a Rimini si ha la chiara impressione di aver capito fino in fondo le parole del Beato Giovanni Paolo II: “Sì! Il Rinnovamento nello Spirito Santo può considerarsi un dono speciale dello Spirito Santo alla Chiesa in questo nostro tempo. Nato nella Chiesa e per la Chiesa”. Il leitmotiv di tutto l’incontro è stato ricordare e ripercorrere quarant’anni di cammino del Rinnovamento in Italia: dai video degli anni ’70 alle immagini delle più recenti convocazioni, fino alle parole di benedizione con cui la Chiesa, attraverso i suoi Papi e i suoi alti prelati, ha accolto fin dalla nascita questo movimento, ormai considerato universalmente una grazia particolare di Dio in un tempo di crisi umana e spirituale.

Una convocazione quindi di festa perché il ricordo ha suscitato nei ventimila e più presenti nei padiglioni della fiera di Rimini la percezione chiara di essere inseriti in un progetto di carità che in questi anni è già stato fecondo nella società e nelle realtà cattoliche locali. Ancora di più: il Rns è ancora giovanissimo, è solo agli inizi, e la voglia di uscire da questa convocazione con una grande energia, un’intensa voglia di darsi da fare per l’uomo e i suoi bisogni, nella Chiesa e per la Chiesa, aleggiava nel volto e nei sorrisi di tutti. Quattro giorni, dalla mattina alla sera, dormendo lo stretto necessario, non sono bastati per ‘spegnere’ l’ardore di gente di ogni età che ha raggiunto Rimini da ogni parte d’Italia, con il desiderio di esserci, di vivere insieme ad una così grande famiglia un incontro speciale.

Avendo partecipato già a diverse convocazioni posso affermare con certezza che mai come questa volta non ci sia la voglia di dire: “Signore facciamo tre tende”. No, la voglia è di uscire per le strade e di mostrare al mondo che esiste una risposta alla crisi, che, come ci ha ricordato magistralmente il Presidente Salvatore Martinez, è soprattutto una crisi spirituale. La risposta è nella fede che può stravolgere l’uomo e le infrastrutture sociali, può dare slancio ad un paese e ad un continente intero assopito dal secolarismo. E’ quindi ora di nuova evangelizzazione poiché «noi non esistiamo per noi stessi, ma per rinnovare il mondo!» (Salvatore Martinez).

Per spiegare meglio questo concetto, occorre ricordare un passaggio della relazione di uno dei più grandi predicatori che il mondo cattolico abbia conosciuto: Padre Raniero Cantalamessa. Egli ha in maniera esemplare mostrato come tutto nasce dal riaffermare la Signoria di Cristo nella vita dell’uomo e nella Storia. E’ da questa consapevolezza che nasce la gioia e la lode. Una scoperta accessibile a tutti, una fede viva che diventa missione, soprattutto per i laici. Essi allora sono chiamati a essere parte attiva della nuova evangelizzazione: «Essi sono l’energia nucleare della Chiesa, una reazione a catena che la potenza di Gesù rende possibile! I laici sono chiamati a evangelizzare non con un contributo professionale, ma in quanto portatori di carismi, pescatori di uomini, capaci di tendere le reti e portare a Dio tanta umanità. Per questo, ancora una volta, a Dio che dice: “Chi manderò?”, rispondiamo: “Signore, manda me!” (Is 6, 8)» (Padre Raniero Cantalamessa).

Serve allora riportare le parole di Salvatore Martinez, nella sua relazione conclusiva al termine della convocazione: «Noi non esistiamo né per fondare partiti né per affondarli. Noi esistiamo per rinnovare ciò che c’è. Di istituzioni – continua Martinez – ne abbiamo in abbondanza, è il “cuore” che non funziona! C’è da ridire, c’è da rifare, c’è da rinnovare! Le nostre società sono costruite sull’esaltazione del desiderio: vogliamo assomigliare agli altri, perdendo così la nostra libertà, mentre lo Spirito vuole farci assomigliare a Gesù. La nostra missione dunque è rifecondare, riconsegnare alle nuove generazioni l’intelligenza spirituale della storia che si chiama cultura di Pentecoste. C’è un grande lavoro da fare! Gli anziani del RnS devono sognare un ritorno al passato con il cuore pacificato e i giovani devono vedere il futuro con gli occhi di Dio!».

Come affrontare una sfida che appare umanamente grande e complessa? La risposta è certamente nella fede. E’ il caso di esserci, di vivere fino in fondo e senza timori la propria spiritualità così da portare al mondo la luce di Cristo.

L’appuntamento per tutti è quindi l’evento Dieci Piazze per Dieci Comandamenti, promosso dal Rinnovamento nello Spirito Santo in collaborazione con il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. L’evento vuole essere un momento gioioso, di coinvolgimento popolare e di testimonianza di fede. Avrà portata nazionale e si svolgerà in dieci principali città d’Italia:
  • sabato 1 settembre sarà la piazze di Bari
  • sabato 8 settembre saranno le piazze di Napoli, Bari, Milano, Torino, Cagliari e Roma
  • sabato 15 settembre sarà la volta di Firenze, Verona e Genova
  • sabato 22 settembre sarà la piazze di Palermo
  • sabato 29 settembre a Bologna in concomitanza con la festa patronale di San Petronio

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