sabato, maggio 12, 2012
Aumentano i negozi del “Compro Oro”, considerati veri e propri centri di riciclaggio di denaro della mafia

di Paola Bisconti

Se anni fa esisteva il “monte di pietà” dove si recava chi era in difficoltà economica impegnando i propri oggetti di valore, oggi si spera nella pietà di Monti affinché metta fine allo strazio a cui stiamo assistendo, che ricorda la grave depressione americana del 1929 con i numerosi suicidi che, oggi come allora, si verificano. Oggi chi deve fronteggiare i problemi finanziari più urgenti decide, come ultimo rimedio, di rivolgersi ai numerosi negozi “Compro Oro”, dove si possono barattare i preziosi gioielli di famiglia con il denaro, ritenuto decisamente più utile. Tuttavia questo scambio legalizzato sta alimentando un vero e proprio business che nella gran parte dei casi è gestito dalla criminalità organizzata. I negozi, infatti, consentono alla mafia di ripulire il denaro sporco… con l’oro!

Chi gestisce il negozio non è obbligato a rilasciare lo scontrino fiscale né a pagare l’Iva sulla merce che riceve, tuttavia ha il dovere di registrare i dati del venditore prima di fondere l’oro ricevuto, ma nella gran parte dei casi questo non avviene perché l’oro viene rimesso in commercio con margini di guadagno maggiore. È evidente che tutto ciò favorisce l’illegalità, nonostante la legge 7/2000 n°4281 preveda la tracciabilità della compravendita e l’estensione delle disposizioni antiriciclaggio:; in particolare la norma dice che i proprietari devono tenere in giacenza l’oro per almeno 10 giorni e dichiarare la fonte di provenienza su un registro apposito. Quando questo non si verifica il lavoro della polizia amministrativa diventa impossibile, dato che si contano circa 20.000 negozi “Compro Oro” in tutta Italia per un giro di affari di 300-500 mila euro annui. Daniele Bertaggia, rappresentante legale dell’Anopo (Associazione Nazionale Operatori Professionali Oro), dichiara che la violazione della legge impedisce il controllo delle numerose attività, ma anche che, nel momento in cui verranno scoperti, i responsabili dell’inganno saranno costretti a scontare delle sanzioni che prevedono dai 4 ai 6 anni di carcere.

È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

Mai andare in questi negozi.Ti strangolano economicamente. il Governo dovrebbe chiuderli d'ufficio!

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