Hanno riempito non una ma tre piazze. Nel centro di Tolosa sotto la pioggia, a tratti battente; piove governo ladro. Il Fronte di Sinistra dice 70000, forse un po’ troppi, certo oltre i 40.000. Anche qui, come già alla Bastiglia, si attendevano tra le venti e trentamila persone, diciamo i militanti con famiglia al seguito, invece sono quasi raddoppiate.
E-ilmensile - E’ arrivato il pop
olo, quelli che non sono né inquadrati né organizzati, spesso neppure si trovano nei dintorni. E moltissimi giovani. Erano sessanta anni che non avveniva una manifestazione politica a Place du Capitole, la piazza centrale, oggi riempita di bandiere rosse, e concessa al Fronte della Sinistra dal sindaco socialista Pierre Cohen, una mano tesa nonostante gli alti lai e geremiadi della destra. In testa e ovunque le bandiere della CGT, che una delle novità di questa campagna è l’impegno diretto dei sindacati contro Sarkozy, e dei lavoratori in prima persona, delegati, assemblee intere.
Arrivano da un tessuto di lotte spesso durissime. Per esempio mercoledì 4 aprile a Marsiglia c’è al mattino uno sciopero con occupazione e blocco dell’ospedale per il premio di produzione, di pomeriggio la direzione concede il premio, almeno per questo mese; nel contempo aux Baumettes, le prigioni, i secondini picchettano l’entrata, nessuno entra nessuno esce; si prosegue nel pomeriggio con lo sciopero dei lavoratori del porto, e se si va al tribunale si incontrano gli operai e le operaie di Fralib in lotta da mesi e mesi che assistono con una certa energia al processo di cui sono protagonisti contro i licenziamenti decretati in modo unilaterale dalla direzione, e illegali, dicono i lavoratori, secondo il codice del lavoro francese.
Tornando al Fronte di Sinistra, la prossima presenza di strada, la prossima tappa della insurrezione citoyenne, cittadina, come Mélenchon chiama le manifestazioni, sarà a Marsiglia il 14 aprile, e lì qualcuno spera che l’onda diventi uno tsunami. E che le urne lo portino almeno al terzo posto, prima del FN e di Marine Le Pen, oltre il 15%, con la grande incognita delle astensioni, che nessuno riesce a misurare in modo convincente. Intanto Hollande comincia a rispondere per le rime a Sarkozy, e ieri prendendo l’iniziativa, ha dettato l’agenda dei primi cento giorni di presidenza.
La pensione di nuovo a 60 anni per chi ha cominciato a lavorare a 18, oppure con 41 anni di contributi; il blocco del prezzo della benzina per tre mesi;la rimessa in discussione del trattato europeo di stabilità finanziaria siglato tra Merkel e Sarkozy; il ritiro delle truppe dall’Afghanistan prima della fine del 2012; la separazione tra banche di investimento e d’affari e quelle di risparmio; il rilancio dell’occupazione e l’assunzione di 60000 persone nella scuola; una forma di equo canone, e infine, tra altre cose, la riduzione del 30% dell’appannaggio da Presidente (al di là dello stipendio, l’Eliseo spende 115 milioni di euro l’anno che la stampa francese giudica in modo quasi unanime “spese folli” e alcuni le imputano a Carla Bruni; da noi il Quirinale arriva a oltre 235 milioni..).
Poi finalmente stamane 5 aprile è entrata in campagna Martine Aubry con una lunga intervista televisiva, parlando come primo ministro in pectore seppure quando glielo chiedono si schermisce, autorevole e molto decisa contro la destra e il candidato dell’UMP, coesa con Hollande, senza mollare sui punti decisivi, per esempio le 35 ore che, va detto, neppure Sarkozy è riuscito a smantellare, anzi proponendo di rilanciarle con la diminuzione delle ore straordinarie comandate. Inoltre lanciando un ponte verso Mélenchon.
Insomma si è visto un vero movimento a sinistra negli ultimi due, tre giorni che neppure la presentazione alla stampa da parte del presidente candidato del suo programma è riuscita a invertire. Sarkozy ha fatto un discorso “tedesco”, sempre barricandosi dietro le necessità dell’austerità imposta dalla crisi europea e mondiale, agitando lo spettro del debito e/o del fallimento come la Grecia o la Spagna portate al disastro secondo lui dai socialisti, senza rinunciare a qualche misura demagogica come l’anticipazione dell’erogazione delle pensioni dall’8 del mese al primo, e rispondendo nervosamente alle domande più scabre. Con l’annuncio di una manifestazione a Place de al Concorde il 15 aprile invitando a intervenire “la maggioranza silenziosa” (sic). Manifestazione della destra che si misurerà con quella convocata nella stessa data da Hollande a Chateau de Vincennes, vicino a Parigi.
Da questo punto di vista si può dire che Jean Luc Mélenchon ha fatto scuola: adesso vanno tutti in piazza. Infine Sarkozy ha presentato una lettera ai francesi, copiando Mitterand nell’88, con 32 punti. L’ultimo recita: confermare la scelta nucleare. E sfortuna delle sfortune per il candidato della destra, poco dopo usciva la notizia di un doppio incendio scoppiato nel secondo reattore della centrale nucleare di Penly vicino a Dieppe, in Seine Maritime. L’incendio viene spento dai pompieri e l’EDF, l’azienda che gestisce l’energia, emette un comunicato rassicurante: nessuna fuga di materiale radioattivo. Ma così non è. Attorno alle 19.30 di ieri 5 aprile si scopre che fuga d’acqua radioattiva c’è stata. Manco a dirlo, poca e poco radioattiva, sempre secondo EDF. A cui è sempre più difficile credere. La domanda è: mentono sapendo di mentire o proprio non sanno.
E-ilmensile - E’ arrivato il pop
olo, quelli che non sono né inquadrati né organizzati, spesso neppure si trovano nei dintorni. E moltissimi giovani. Erano sessanta anni che non avveniva una manifestazione politica a Place du Capitole, la piazza centrale, oggi riempita di bandiere rosse, e concessa al Fronte della Sinistra dal sindaco socialista Pierre Cohen, una mano tesa nonostante gli alti lai e geremiadi della destra. In testa e ovunque le bandiere della CGT, che una delle novità di questa campagna è l’impegno diretto dei sindacati contro Sarkozy, e dei lavoratori in prima persona, delegati, assemblee intere.Arrivano da un tessuto di lotte spesso durissime. Per esempio mercoledì 4 aprile a Marsiglia c’è al mattino uno sciopero con occupazione e blocco dell’ospedale per il premio di produzione, di pomeriggio la direzione concede il premio, almeno per questo mese; nel contempo aux Baumettes, le prigioni, i secondini picchettano l’entrata, nessuno entra nessuno esce; si prosegue nel pomeriggio con lo sciopero dei lavoratori del porto, e se si va al tribunale si incontrano gli operai e le operaie di Fralib in lotta da mesi e mesi che assistono con una certa energia al processo di cui sono protagonisti contro i licenziamenti decretati in modo unilaterale dalla direzione, e illegali, dicono i lavoratori, secondo il codice del lavoro francese.
Tornando al Fronte di Sinistra, la prossima presenza di strada, la prossima tappa della insurrezione citoyenne, cittadina, come Mélenchon chiama le manifestazioni, sarà a Marsiglia il 14 aprile, e lì qualcuno spera che l’onda diventi uno tsunami. E che le urne lo portino almeno al terzo posto, prima del FN e di Marine Le Pen, oltre il 15%, con la grande incognita delle astensioni, che nessuno riesce a misurare in modo convincente. Intanto Hollande comincia a rispondere per le rime a Sarkozy, e ieri prendendo l’iniziativa, ha dettato l’agenda dei primi cento giorni di presidenza.
La pensione di nuovo a 60 anni per chi ha cominciato a lavorare a 18, oppure con 41 anni di contributi; il blocco del prezzo della benzina per tre mesi;la rimessa in discussione del trattato europeo di stabilità finanziaria siglato tra Merkel e Sarkozy; il ritiro delle truppe dall’Afghanistan prima della fine del 2012; la separazione tra banche di investimento e d’affari e quelle di risparmio; il rilancio dell’occupazione e l’assunzione di 60000 persone nella scuola; una forma di equo canone, e infine, tra altre cose, la riduzione del 30% dell’appannaggio da Presidente (al di là dello stipendio, l’Eliseo spende 115 milioni di euro l’anno che la stampa francese giudica in modo quasi unanime “spese folli” e alcuni le imputano a Carla Bruni; da noi il Quirinale arriva a oltre 235 milioni..).
Poi finalmente stamane 5 aprile è entrata in campagna Martine Aubry con una lunga intervista televisiva, parlando come primo ministro in pectore seppure quando glielo chiedono si schermisce, autorevole e molto decisa contro la destra e il candidato dell’UMP, coesa con Hollande, senza mollare sui punti decisivi, per esempio le 35 ore che, va detto, neppure Sarkozy è riuscito a smantellare, anzi proponendo di rilanciarle con la diminuzione delle ore straordinarie comandate. Inoltre lanciando un ponte verso Mélenchon.
Insomma si è visto un vero movimento a sinistra negli ultimi due, tre giorni che neppure la presentazione alla stampa da parte del presidente candidato del suo programma è riuscita a invertire. Sarkozy ha fatto un discorso “tedesco”, sempre barricandosi dietro le necessità dell’austerità imposta dalla crisi europea e mondiale, agitando lo spettro del debito e/o del fallimento come la Grecia o la Spagna portate al disastro secondo lui dai socialisti, senza rinunciare a qualche misura demagogica come l’anticipazione dell’erogazione delle pensioni dall’8 del mese al primo, e rispondendo nervosamente alle domande più scabre. Con l’annuncio di una manifestazione a Place de al Concorde il 15 aprile invitando a intervenire “la maggioranza silenziosa” (sic). Manifestazione della destra che si misurerà con quella convocata nella stessa data da Hollande a Chateau de Vincennes, vicino a Parigi.
Da questo punto di vista si può dire che Jean Luc Mélenchon ha fatto scuola: adesso vanno tutti in piazza. Infine Sarkozy ha presentato una lettera ai francesi, copiando Mitterand nell’88, con 32 punti. L’ultimo recita: confermare la scelta nucleare. E sfortuna delle sfortune per il candidato della destra, poco dopo usciva la notizia di un doppio incendio scoppiato nel secondo reattore della centrale nucleare di Penly vicino a Dieppe, in Seine Maritime. L’incendio viene spento dai pompieri e l’EDF, l’azienda che gestisce l’energia, emette un comunicato rassicurante: nessuna fuga di materiale radioattivo. Ma così non è. Attorno alle 19.30 di ieri 5 aprile si scopre che fuga d’acqua radioattiva c’è stata. Manco a dirlo, poca e poco radioattiva, sempre secondo EDF. A cui è sempre più difficile credere. La domanda è: mentono sapendo di mentire o proprio non sanno.
di Bruno Giorgini
| Tweet |
Nicolò Renna, chitarrista palermitano, sbanca il web con il suo singolo Breathing. Lo abbiamo incontrato a Palermo. L'intervista di Paolo A.Magrì
Domenico Fioravanti, la Leggenda di Sydney 2000. Una vita da rincorrere a bracciate.Il ranista, prima medaglia d’oro azzurra alle Olimpiadi di Sydney 2000, intervistato da Emanuela Biancardi.
"L'intelligenza umana è la nostra principale risorsa". Parla Ermete Realacci, tra attivismo e sfide economiche
mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara, intervistato per LPL News 24 da Patrizio Ricci su politica europea ed immigrazione.
Max Cavallari della coppia 'I Fichi d'India', intervistato per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Laura Efrikian, Attrice, scrittrice, promotrice di 'Laura For Afrika', intervistata per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Patty Pravo festeggia cinquant’anni di successi intramotabili nel mondo della musica, tirando fuori ancora una volta pezzi da ‘90. Intervista di S. Santullo
Sergio Caputo celebra i trent’anni di “ Un Sabato Italiano”, con un nuovo omonimo album. Intervista a Sergio Caputo, di Simona Santullo
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.