Bin Jawad, cittadina a est di Sirte e metà strada fra Misurata e Bengasi, durante il conflitto in Libia era stata più volte teatro di combattimenti.

Misna - Conquistata e persa a più riprese dai ribelli, solo il 28 agosto dello scorso anni tornerà stabilmente sotto il controllo del Consiglio nazionale di transizione (Cnt): le conseguenze di quegli scontri sono apparsi nella loro evidenza con la scoperta di una fossa comune contenente 157 corpi (163 secondo altre fonti). Secondo fonti di stampa concordati i corpi sono di ribelli e civili che si erano opposti alle truppe lealiste e quella ritrovata è la fossa comune più grande finora rinvenuta in Libia. Diverse identità sono già state stabilite grazie alle famiglie, in quasi tutti i casi si tratterebbe di persone uccise tra febbraio e marzo dello scorso anno a Bin Jawad ma anche a Brega e Ras Lanuf.

La scoperta della fossa comune è stata possibile grazie a testimonianze e al lavoro di ricerca delle Nazioni Unite e del ministero dei Martiri, feriti e scomparsi. Secondo alcune stime le persone che mancavano all’appello prima del ritrovamento della fossa comune di Bin Jawad erano 400.