«In Europa dell’Est le persone credono per natura. Ma in molti non hanno mai appreso la profonda verità della fede». In visita al quartier generale di Aiuto alla Chiesa che Soffre, monsignor Mieczyslaw Mokrzycki racconta il disorientamento religioso dell’ex repubblica sovietica.
Acs (Italia) - L’arcivescovo di Leopoli spiega alla Fondazione pontificia che dopo decenni di ateismo forzato diversi ucraini «cercano risposte al loro urgente bisogno di fede» nell’aiuto d’indovini o astrologi. «Tutti qui si fanno il segno della croce se passano di fronte ad una Chiesa - ironizza “don Mietek” per spiegare l’innata tendenza degli esteuropei di credere in Dio – ma la loro fede è priva di solide basi». Per questo, in vista dell’anno della Fede indetto da Benedetto XVI, l’arcidiocesi di Leopoli sta organizzando diverse iniziative e, seguendo le indicazioni pastorali pubblicate dal Vaticano, numerosi pellegrinaggi. Queste occasioni, puntualizza monsignor Mokrzycki, non vanno intese come semplici «gite avventurose» ma come momenti di condivisione e di raccoglimento in preghiera.
L’ex segretario di Giovanni Paolo II riferisce con orgoglio dell’assidua partecipazione dei giovani alla vita della Chiesa. «E’ gratificante vedere quanti ragazzi, soprattutto studenti, partecipino ai nostri incontri perché desiderano condurre una vita giusta in cui Dio sia sempre presente». A preoccupare il presule sono invece i più piccoli, che soffrono la «mancanza di sicurezza affettiva» e spesso si rifugiano nell’uso di stupefacenti. «In Ucraina il numero di famiglie separate è sconcertante e cresce inarrestabile anche il numero degli euro-orfani: i figli degli ucraini che si sono trasferiti all’estero in cerca di lavoro».
Aiuto alla Chiesa che Soffre è dal 1963 al fianco della Chiesa in Ucraina, per la quale nel 2010 ha realizzato progetti per oltre 4,5 milioni di euro. Numerosi gli interventi di ricostruzione e restauro – tra cui la ristrutturazione della curia di Leopoli – e i progetti relativi alla formazione, come la pubblicazione del nuovo Catechismo della Chiesa greco-cattolica ucraina: «Христос наша Пасха» (Cristo nostra Pasqua).
Acs (Italia) - L’arcivescovo di Leopoli spiega alla Fondazione pontificia che dopo decenni di ateismo forzato diversi ucraini «cercano risposte al loro urgente bisogno di fede» nell’aiuto d’indovini o astrologi. «Tutti qui si fanno il segno della croce se passano di fronte ad una Chiesa - ironizza “don Mietek” per spiegare l’innata tendenza degli esteuropei di credere in Dio – ma la loro fede è priva di solide basi». Per questo, in vista dell’anno della Fede indetto da Benedetto XVI, l’arcidiocesi di Leopoli sta organizzando diverse iniziative e, seguendo le indicazioni pastorali pubblicate dal Vaticano, numerosi pellegrinaggi. Queste occasioni, puntualizza monsignor Mokrzycki, non vanno intese come semplici «gite avventurose» ma come momenti di condivisione e di raccoglimento in preghiera.L’ex segretario di Giovanni Paolo II riferisce con orgoglio dell’assidua partecipazione dei giovani alla vita della Chiesa. «E’ gratificante vedere quanti ragazzi, soprattutto studenti, partecipino ai nostri incontri perché desiderano condurre una vita giusta in cui Dio sia sempre presente». A preoccupare il presule sono invece i più piccoli, che soffrono la «mancanza di sicurezza affettiva» e spesso si rifugiano nell’uso di stupefacenti. «In Ucraina il numero di famiglie separate è sconcertante e cresce inarrestabile anche il numero degli euro-orfani: i figli degli ucraini che si sono trasferiti all’estero in cerca di lavoro».
Aiuto alla Chiesa che Soffre è dal 1963 al fianco della Chiesa in Ucraina, per la quale nel 2010 ha realizzato progetti per oltre 4,5 milioni di euro. Numerosi gli interventi di ricostruzione e restauro – tra cui la ristrutturazione della curia di Leopoli – e i progetti relativi alla formazione, come la pubblicazione del nuovo Catechismo della Chiesa greco-cattolica ucraina: «Христос наша Пасха» (Cristo nostra Pasqua).
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