lunedì, gennaio 09, 2012
Nella pinacoteca di Teramo è allestita la mostra “La sapienza risplende. Madonne d’Abruzzo tra Medioevo e Rinascimento”

di Patrizio Ricci

Il titolo trae ispirazione dall’iscrizione visibile sulla Madonna di Sivignano “Nel grembo della Madre risplende la sapienza del Padre”. L’esposizione, aperta gratuitamente al pubblico e con possibilità di visita guidata, comprende sculture lignee della tradizione popolare abruzzese dal secolo XII al secolo XVI, la maggior parte delle quali salvate dal Museo Nazionale dell’Aquila seriamente danneggiato a seguito del terremoto del 2009. La tecnica di realizzazione delle opere varia nei secoli: si va dalla Madonna aulica, regale e ieratica del XII secolo alla rappresentazione di una Madonna che tende mano a mano ad assumere caratteri più vicini alla pietà popolare, con tratti più “umanizzati” (a secondo dei contesti storici del momento); comunque tutte riassumono e fondono entrambe le verità, i caratteri di Maria ”sedes sapientae e madre”.

Ecco quando ci ha detto Nino, una guida del circolo culturale “Gente e genti” di Teramo che ci ha accompagnato nella visita, sabato 7 gennaio: “Noi volontari che abbiamo preparato la mostra abbiamo considerato questo lavoro come un motivo di crescita personale, perché preparandola abbiamo guardato alla nostra tradizione, ed è stato interessante riscoprire quanto questa tradizione è presente ancora dentro la nostra storia. Quindi conservare la memoria del passato è una cosa importantissima, perché il presente è avvalorato dal passato ed il passato conferma il presente, ciò che è stato vero allora è vero anche adesso. Dico ciò perché queste sono delle opere d’arte, ma sopratutto sono oggetti di fede: davanti a queste Madonne hanno pregato generazioni di nostri padri, tant’è che alcune di queste sono state oggetto anche di miracoli, di eventi straordinari. Ora per tanti motivi si trovano presso il museo, però siamo di fronte a questo tipo di opera d’arte, ecco. Alcune opere provengono dalle abbazie benedettine ed altre da chiese distrutte dal terremoto, è presente anche quella di Onna che è uscita indenne dalla totale distruzione della chiesa e recuperata in seguito dai vigili del fuoco”.

E’ straordinariamente vero: la certezza del presente è l’unica chiave di lettura capace di stringere in un unico nesso culturale noi visitatori e queste stupende opere. Per questo al termine della visita ci siamo messi un po’ in disparte e tutto il gruppetto di visitatori ha ascoltato l’Inno alla Vergine di Dante (Dante, Paradiso XXXIII), probabilmente ciò che di più bello un uomo abbia mai scritto sulla Madonna.

La mostra, che si protrarrà sino al 31 dicembre 2012, è a cura del “Meeting per l’Amicizia fra i Popoli” di Rimini e del Circolo Culturale “Gente e Genti” di Teramo ed è realizzata con la collaborazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo e la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e Etnoantropologici dell’Abruzzo.

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