domenica, dicembre 11, 2011
Nel complesso di San Masseo, antica chiesa benedettina a mezza costa del colle di Assisi tra Santa Chiara e San Damiano, una fraternità vive secondo la Regola della comunità monastica di Bose

di Monica Cardarelli

Chi si è recato ad Assisi negli ultimi mesi ed ha avuto modo di percorrere strade inusuali, come ad esempio la Via Petrosa che scende da Porta Moiano e si innesca nella Via Francesca che conduce a Santa Maria degli Angeli (percorso che con molta probabilità avrà compiuto anche la giovane Chiara la notte della domenica delle Palme per raggiungere la Porziuncola e consacrarsi al Signore), avrà notato sulla sua sinistra un complesso indicato come San Masseo, che oggi riporta anche l’indicazione di Monastero di Bose. Si tratta dell’antica chiesa e del monastero benedettino fondati (secondo alcuni dallo stesso San Benedetto) tra il 1059 e il 1091. Il complesso si trova a mezza costa del colle di Assisi tra San Damiano e la Porziuncola. È assai probabile che la località di San Masseo fosse il primo ricovero per i sospetti casi di lebbra e che per questo sia stato luogo di sosta e di preghiera da parte dello stesso Francesco nei primi tempi della sua conversione. Alcuni vogliono addirittura riconoscere nella cripta il luogo in cui, secondo quanto riportato nella Vita Prima di Tommaso da Celano, Francesco “pregava il Padre suo in segreto”.

Nel 1130, la chiesa di San Masseo, con tutti i suoi beni, viene ceduta all’abbazia di Santa Croce di Sassovivo, di cui è fondamentale centro commerciale e di sussistenza e sotto la cui giurisdizione rimane fino al 1503, quando cioè il priorato di San Masseo viene incorporato tra i beni dell’abbazia di San Pietro in Assisi.

Il complesso di San Masseo (la chiesa era dedicata a san Matteo Evangelista, nel dialetto locale il nome è stato mutato in San Masseo) è stato oggetto di lavori di restauro e di ristrutturazione da parte della Comunità di Bose che ha saputo conservare, di concerto con la Direzione Regionale e la Sovrintendenza ai beni architettonici e paesaggistici dell’Umbria, la navata e il presbiterio. Oltre alla cripta romanica dunque, la chiesa nell’insieme c’è e rimane, con tutti i segni del tempo.
I lavori di restauro della Comunità di Bose hanno anche restituito la peculiarità del luogo, il valore e il senso che ha avuto nei secoli, quel luogo cioè presso cui Francesco si ritirava in preghiera e sostava chiedendo al Signore di fargli conoscere la Sua volontà. Il luogo in cui, con molta probabilità, incontrava i fratelli lebbrosi. La piccola Comunità di Bose di San Masseo, vuole riproporre tutto questo: una comunità di accoglienza per tutti, ma soprattutto per coloro che vogliono condividere la preghiera e la vita della Comunità e per coloro che cercano un luogo per confrontarsi con i fratelli.

Per info e contatti: Monastero di Bose San Masseo Assisi, tel. 075.8155261, sanmasseo@boseassisi.it, www.boseassisi.it

Sono presenti 6 commenti

Anonimo ha detto...

l'avvete ristrutturato e la avvete rovinato per sempre, non sara piu il luogo degnato delle impronte di simplicita e poverta voluto di Francesco,..grazie,..tante grazie

Anonimo ha detto...

La simplicita e povertà è una via del cuore e si può donare e percorrere in ogni luogo della terra
e non solo tra i poveri nell'esteriorità ma soprattutto tra chi ha molto intorno e molti passi ancora da percorrere sulla via del cuore, della compassione e dell'unione.

Anonimo ha detto...

non avvette capito niente di niente la bellezza di san Masseo era propio la sua brutezza semplice e un pò selvaggia, allora era un posto unico, eddesso e uno dei tanti posti dove soltanto si vede la vogli
a de chi lo habbita di fare la bella figura, mi ricordate quelli che dipingevano le esculture antiche per farle piu "belle". San Masseo e morto!!!!! ma tornera a vivere in un altro luogo, in un altro tempo, ma il suo spirito non crepara mai...........

Carlotta ha detto...

io non so com'era San Masseo prima del recupero. l'ho consciuto solo dopo, e personalmente (e anche professionalmente in quanto restauratrice) ho trovato l'intervento molto rispettoso e ben fatto.
certo è vero che un rudere ha un fascino romantico tutto suo! ma è anche vero che un luogo riprende vita quando può venire vissuto dalle persone! e può portare nel futuro la sua storia e di chi ha lasciato lì un po' di sè.
Come è successo per me; lì ho potuto fare un'esperienza di ritiro prima del mio matrimonio, e avrò sempre quel posto, e le persone che ci hanno accolto, nel cuore.

Anonimo ha detto...

Negli anni 'settanta ho vissuto qualche momento di vita comunitaria a San Masseo. E' stata una esperienza molto intensa. C'era Padre Bernardino come guida spirituale;i momenti di spiritualità si vivevano assieme ai frati di San Damiano. Dopo qualche anno, sono ripassato da San Masseo e l'ho trovato abbandonato, deturpato con scritte, rifiuti e altro. Sono contentoche un luogo a me caro sia rinato e mi auguro possa offrire a tanti la possibilità di vivere momenti di vera spiritualità in un ambiente così bello. Tanti cari saluti a tutti.
Marco

Anonimo ha detto...

andare a San Masseo tanti anni fa è stata una bellissima esperienza. c'era Padre Bernardino e lì avevo conosciuto molti amici provenienti da mille luoghi. sono ritornata ad Assisi ma non ho avuto modo di ripassare da quel luogo fantastico, spero tanto che le ristrutturazioni siano servite a mantenere solido il monastero. saluti a tutti. do

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