La curia ha ospitato un seminario interreligioso, in cui sono intervenute personalità di primo piano delle due fedi. Mons. Coutts ha ricordato che la città è “emblema di pace” per il Pakistan. Personalità musulmana celebra “il sangue versato” per costruire l’armonia. Durante l’incontro momenti di preghiera.
AsiaNews - Faisalabad. Leader religiosi cristiani e musulmani, uniti, lavorano per promuovere l’armonia interconfessionale in Pakistan: in un incontro comune essi hanno sottolineato il bisogno di “unità” e “riconciliazione”, per costruire una “cultura di pace” nel Paese. Al contempo invitano il governo a prendere “provvedimenti decisi” contro frange estremiste e terroriste, che “inneggiano al conflitto, all’odio, alla paura e al terrore in seno alla società”.
È quanto emerge da un seminario organizzato nei giorni scorsi in occasione del mese sacro musulmano di Muharram-ul-Haram, che culminerà domani 6 dicembre nella festa dell’ashura (cade il 10mo giorno e, per la comunità sciita, coincide con il “lutto” per il martirio dell’imam Husayn).
L’incontro islamo-cristiano si è tenuto nella curia vescovile di Faisalabad (nel Punjab), con il patrocinio della Commissione diocesana per il dialogo interreligioso e del Comitato per la pace interreligiosa. All’evento hanno partecipato sacerdoti cattolici, leader religiosi musulmani, catechisti, funzionari di polizia e membri della società civile. Durante il seminario, i relatori hanno letto dei passi della Bibbia e del Corano dove viene esaltato il valore della pace; a seguire, vi sono stati momenti di “speciali preghiere comuni”.
Il vescovo di Faisalabad mons. Joseph Coutts (nella foto) ha sottolineato che la città è “emblema di pace nel Paese”, perché “se creiamo condizioni di pace in città, non vi sono dubbi che essa prevarrà anche nel resto della nazione”. Il prelato invita a promuovere “pace e armonia mediante i nostri gesti”, perché “le azioni dicono più delle parole”. Il mufti Nusar Ullah Aziz ricorda gli “sforzi immensi” compiuti dagli antenati per garantire la pace a Faisalabad e invita tutti i leader religiosi a istillare “pace e tolleranza reciproca” per mantenere “l’armonia in città”. Il mullah Tahir ul Hasan celebra “il sangue versato” per costruire la pace (mentre in altre parti del Paese si susseguivano attentati e violenze) e conferma l’impegno al sacrificio per mantenere una convivenza armoniosa fra le fedi. (continua)
AsiaNews - Faisalabad. Leader religiosi cristiani e musulmani, uniti, lavorano per promuovere l’armonia interconfessionale in Pakistan: in un incontro comune essi hanno sottolineato il bisogno di “unità” e “riconciliazione”, per costruire una “cultura di pace” nel Paese. Al contempo invitano il governo a prendere “provvedimenti decisi” contro frange estremiste e terroriste, che “inneggiano al conflitto, all’odio, alla paura e al terrore in seno alla società”.È quanto emerge da un seminario organizzato nei giorni scorsi in occasione del mese sacro musulmano di Muharram-ul-Haram, che culminerà domani 6 dicembre nella festa dell’ashura (cade il 10mo giorno e, per la comunità sciita, coincide con il “lutto” per il martirio dell’imam Husayn).
L’incontro islamo-cristiano si è tenuto nella curia vescovile di Faisalabad (nel Punjab), con il patrocinio della Commissione diocesana per il dialogo interreligioso e del Comitato per la pace interreligiosa. All’evento hanno partecipato sacerdoti cattolici, leader religiosi musulmani, catechisti, funzionari di polizia e membri della società civile. Durante il seminario, i relatori hanno letto dei passi della Bibbia e del Corano dove viene esaltato il valore della pace; a seguire, vi sono stati momenti di “speciali preghiere comuni”.
Il vescovo di Faisalabad mons. Joseph Coutts (nella foto) ha sottolineato che la città è “emblema di pace nel Paese”, perché “se creiamo condizioni di pace in città, non vi sono dubbi che essa prevarrà anche nel resto della nazione”. Il prelato invita a promuovere “pace e armonia mediante i nostri gesti”, perché “le azioni dicono più delle parole”. Il mufti Nusar Ullah Aziz ricorda gli “sforzi immensi” compiuti dagli antenati per garantire la pace a Faisalabad e invita tutti i leader religiosi a istillare “pace e tolleranza reciproca” per mantenere “l’armonia in città”. Il mullah Tahir ul Hasan celebra “il sangue versato” per costruire la pace (mentre in altre parti del Paese si susseguivano attentati e violenze) e conferma l’impegno al sacrificio per mantenere una convivenza armoniosa fra le fedi. (continua)
di Shafique Khokhar
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