venerdì, novembre 18, 2011
Intervista all’On. Paola Concia, deputata del Pd: “Prima di qualsiasi riforma fiscale, credo che serva una forte riduzione dei costi della politica, in un’ottica non demagogica, ma europea”. E i giovani? “Una priorità assoluta”.

di Benedetta Biasci

All’indomani della formazione del nuovo “governo Monti”, quali saranno le scelte e le riforme che guideranno il nuovo esecutivo? La politica e l’economia del nostro Paese stanno attraversando un periodo difficile: il ceto medio-basso risulta sempre più impoverito e la disoccupazione giovanile è in continuo aumento. L’on. Paola Concia, deputata del Pd, illustra la posizione del suo schieramento politico e spiega come l’Italia abbia bisogno di un’aria nuova e diversa, in grado di dar vita a una «nuova stagione».

D. E' partità l'avventura di Mario Monti alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ma le dichiarazioni di alcuni politici non sembrano promettere nulla di buono. Cosa ne pensa?

R. Questo è il momento della responsabilità, per tutti. Come classe dirigente responsabile dobbiamo mettere da parte la demagogia e capire che dobbiamo aprire una stagione nuova, che serva a rilanciare il paese. Non si tratta solamente di fronteggiare una crisi gravissima, ma anche di iniziare a costruire le basi per un paese diverso, più civile e più coeso. Dobbiamo andare oltre questi ultimi venti anni di immobilismo più totale, per ridare slancio al progresso civile, sociale ed economico. Soltanto così l'Italia potrà essere pronta alle difficili sfide del futuro.

D. Secondo i dati ISTAT metà degli italiani ritengono che negli ultimi anni la propria condizione economica sia peggiorata. Il ceto medio-basso è indubbiamente la classe che ha risentito di più dell'attuale crisi finanziaria. Il Pd sta pensando ad un bilanciamento equo della pressione fiscale? La patrimoniale è nei punti che proporrete al nuovo esecutivo?

R. La pressione fiscale oggi è scaricata tutta sulle spalle del ceto medio e delle piccole e medie imprese. Per questo, abbiamo chiesto in tutte le sedi al presidente del consiglio il rispetto del principio di equità e di solidarietà, consci che ci aspettano sacrifici durissimi. Prima di qualsiasi riforma fiscale, io credo però che serva una forte riduzione dei costi della politica, in un’ottica non demagogica, ma europea, guardando a quello che accade negli altri paesi dell' Ue. Se chiediamo sacrifici ai cittadini, dobbiamo prima abbattere i privilegi diffusi che esistono in molti settori della vita economica, politica e sociale del paese.

D. Monti ha dichiarato di voler promuovere politiche a favore dei giovani. Quali potrebbero essere secondo lei le misure da adottare?

R. I giovani devono essere una priorità assoluta di questo governo, basta leggere i dati relativi alla disoccupazione giovanile per capire l' estrema urgenza con cui dobbiamo agire. Occorre arrivare al più presto ad un patto generazionale tra adulti e giovani, che faccia un grande investimento sulla formazione, sui talenti e sulla capacità di innovazione delle nuove generazioni. Il Pd su questi temi ha delle proposte interessanti e non si sottrarrà alle sue responsabilità. Perché un paese che non investe sui giovani è un paese senza futuro. Occorre liberare le energie positive, mettendo in moto la mobilità sociale e il merito.

D. Crede che i deputati appoggeranno il governo di Monti fino al 2013, rinunciando così ai propri interessi di partito?

R. Questo è un grande interrogativo. Quello che so è che il Partito Democratico ha messo al primo posto gli interessi del paese e non quelli di parte. Con tutto il cuore mi auguro che lo facciano anche gli altri. Anche questo sarebbe un segnale per riavvicinare la politica e le istituzioni ai cittadini.

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