A otto giorni dall'alluvione in Liguria si cercano ancora tre dispersi a Vernazza.
Radio Vaticana - Il bilancio delle inondazioni è salito a 10 vittime, tra quelle dello Spezzino e della Lunigiana. Proseguono, intanto, le operazioni di bonifica delle zone colpite dal maltempo in attesa delle nuove precipitazioni previste per domani. Oggi, la ricorrenza del 2 novembre ha assunto un significato particolare per le popolazioni di queste zone come ci spiega, al microfono di Luca Collodi, il vescovo de La Spezia, Francesco Moraglia: ascolta
R. – Per la nostra diocesi questa ricorrenza di tutti i fedeli defunti assume un significato particolarissimo perché proprio in questi giorni noi stiamo seppellendo le vittime dell’alluvione che il fango restituisce uno ad uno. Il numero adesso non è ancora stabilizzato. Ieri abbiamo avuto un ultimo ritrovamento di una salma; mi è stato comunicato mentre stavo celebrando i funerali di Sandro Usai, il volontario morto a Monterosso. La riflessione di oggi è quella del senso della vita umana come realtà bella ma nello stesso tempo anche quella della precarietà di ogni vicenda umana: purtroppo martedì scorso abbiamo visto come tutto sia cambiato nel giro di pochi minuti.
D. - Quando si muore per calamità naturali, le domande si fanno pressanti…
R. – Sì, molte volte le domande vanno oltre la natura e verso Colui che è all'origine della natura. E’ la domanda che ricorre certe volte anche un po’ in modo facile: ma cosa faceva Dio in quel momento? Penso che dovremmo chiederci molte volte cosa hanno fatto gli uomini per arrivare a questi momenti e forse dovremmo interrogarci anche sul fatto che esistono non solo i peccati di "commissione" ma anche di "omissione". Ci sono tante domande di fronte a questi eventi; io credo che molte volte dovremmo chiederci anche: "dov’erano gli uomini prima che queste cose accadessero?".
D. – Mons. Moraglia, di fronte all’emergenza lei ha chiuso il seminario e ha inviato i seminaristi a supporto dei parroci con le parrocchie trasformate in magazzini, centri ospedalieri, ambulatori…
R. – Sì, io ho detto che le chiese fossero messe a disposizione della nostra gente ferita. E’ vero, le chiese che sono state danneggiate in modo parziale oppure sono rimaste integre, oltre che luogo di culto, sono diventate infermerie, depositi di farmaci... Per esempio, la cripta della chiesa di Vernazza o la canonica di Monterosso che è diventata il luogo di accoglienza e di ospitalità di tanti volontari che vengono anche da zone molto lontane della Liguria. Credo che questa presenza della Chiesa sia un annuncio di speranza ma anche di concretezza umana. (bf)
Radio Vaticana - Il bilancio delle inondazioni è salito a 10 vittime, tra quelle dello Spezzino e della Lunigiana. Proseguono, intanto, le operazioni di bonifica delle zone colpite dal maltempo in attesa delle nuove precipitazioni previste per domani. Oggi, la ricorrenza del 2 novembre ha assunto un significato particolare per le popolazioni di queste zone come ci spiega, al microfono di Luca Collodi, il vescovo de La Spezia, Francesco Moraglia: ascoltaR. – Per la nostra diocesi questa ricorrenza di tutti i fedeli defunti assume un significato particolarissimo perché proprio in questi giorni noi stiamo seppellendo le vittime dell’alluvione che il fango restituisce uno ad uno. Il numero adesso non è ancora stabilizzato. Ieri abbiamo avuto un ultimo ritrovamento di una salma; mi è stato comunicato mentre stavo celebrando i funerali di Sandro Usai, il volontario morto a Monterosso. La riflessione di oggi è quella del senso della vita umana come realtà bella ma nello stesso tempo anche quella della precarietà di ogni vicenda umana: purtroppo martedì scorso abbiamo visto come tutto sia cambiato nel giro di pochi minuti.
D. - Quando si muore per calamità naturali, le domande si fanno pressanti…
R. – Sì, molte volte le domande vanno oltre la natura e verso Colui che è all'origine della natura. E’ la domanda che ricorre certe volte anche un po’ in modo facile: ma cosa faceva Dio in quel momento? Penso che dovremmo chiederci molte volte cosa hanno fatto gli uomini per arrivare a questi momenti e forse dovremmo interrogarci anche sul fatto che esistono non solo i peccati di "commissione" ma anche di "omissione". Ci sono tante domande di fronte a questi eventi; io credo che molte volte dovremmo chiederci anche: "dov’erano gli uomini prima che queste cose accadessero?".
D. – Mons. Moraglia, di fronte all’emergenza lei ha chiuso il seminario e ha inviato i seminaristi a supporto dei parroci con le parrocchie trasformate in magazzini, centri ospedalieri, ambulatori…
R. – Sì, io ho detto che le chiese fossero messe a disposizione della nostra gente ferita. E’ vero, le chiese che sono state danneggiate in modo parziale oppure sono rimaste integre, oltre che luogo di culto, sono diventate infermerie, depositi di farmaci... Per esempio, la cripta della chiesa di Vernazza o la canonica di Monterosso che è diventata il luogo di accoglienza e di ospitalità di tanti volontari che vengono anche da zone molto lontane della Liguria. Credo che questa presenza della Chiesa sia un annuncio di speranza ma anche di concretezza umana. (bf)
| Tweet |
Nicolò Renna, chitarrista palermitano, sbanca il web con il suo singolo Breathing. Lo abbiamo incontrato a Palermo. L'intervista di Paolo A.Magrì
Domenico Fioravanti, la Leggenda di Sydney 2000. Una vita da rincorrere a bracciate.Il ranista, prima medaglia d’oro azzurra alle Olimpiadi di Sydney 2000, intervistato da Emanuela Biancardi.
"L'intelligenza umana è la nostra principale risorsa". Parla Ermete Realacci, tra attivismo e sfide economiche
mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara, intervistato per LPL News 24 da Patrizio Ricci su politica europea ed immigrazione.
Max Cavallari della coppia 'I Fichi d'India', intervistato per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Laura Efrikian, Attrice, scrittrice, promotrice di 'Laura For Afrika', intervistata per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Patty Pravo festeggia cinquant’anni di successi intramotabili nel mondo della musica, tirando fuori ancora una volta pezzi da ‘90. Intervista di S. Santullo
Sergio Caputo celebra i trent’anni di “ Un Sabato Italiano”, con un nuovo omonimo album. Intervista a Sergio Caputo, di Simona Santullo
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.