La protesta per una riforma dell'educazione, ferma all'apoca repressiva di Pinochet, continua
PeaceReporter - Quattro carabinieri e uno studente feriti, 72 manifestanti arrestati. Questo il bollettino della marcia indetta dagli studenti cileni giovedì a Santiago in occasione dell'inizio della protesta massiva per chiedere, ancora una volta, la riforma dell'educazione ferma alle leggi repressive ed elitarie di Pinochet. Fra i detenuti, 33 minorenni. Gli scontri fra i carabineros e i manifestanti sono iniziati quando i giovani hanno deviato dal percorso ufficiale previsto per la marcia, che avrebbe dovuto partire da via Ecuador, continuare per via di Spagna e sfociare in via Bianco, dove si trova la Facoltà d'Ingegneria. Secondo le forze dell'ordine, invece, si sono formate due colonne, una in piazza Italia e l'altra in via degli Eroi, non autorizzate, e quella prevista ha continuato oltre il limite prefissato, fino al parco Almagro. Così, "i carabinieri non hanno permesso il passo di questa colonna fino al parco Almagro, dove sono nati i primi scontri con gli incappucciati", ha raccontato Cecilia Pérez la intendenta metropolitana all'edizione digitale di 'El Mercurio'.
Dopo che la manifestazione è stata, quindi, dispersa, gruppi di incappucciati avrebbero appiccato il fuoco a un veicolo e saccheggiato un supermercato, provocando perdite per un valore di cinque milioni di pesos, l'equivalente di 7182 pesos. Episodi fatti dai pochi che hanno però spinto Pérez a far ricadere la responsabilità dell'accaduto sulla Confederación de Estudiantes de Chile (Confech), promotrice della marcia, per i danni e i feriti, e per non aver garantito il rispetto del percorso autorizzato.
"Quello che è accaduto oggi è una mancanza di leadership da parte dei dirigenti del movimento studentesco. Finora i capi hanno sempre camminato in testa ai cortei, rispettando le regole. Ieri non è accaduto", ha aggiunto. Ha quindi avvertito il movimento che revisionerà i permessi loro concessi per celebrare altre manifestazioni, anche se ha ammesso di non avere il potere di proibire le proteste.
Da parte sua, il portavoce della Confech e presidente della Università cattolica del Cile, Giorgio Jackson, ha respinto la versione dell'intendenta, accusando i carabinieri di aver iniziato gli scontri. "Non ci sono dubbi, la violenza dei carabinieri è stata la scintilla che ha provocato i disturbi", ha precisato, invitando il Governo a fare autocritica.
Comunque, il presidente di Confech, Camila Vallejo, ha riconosciuto che ci sono stati problemi di gestione della manifestazione, precisando: "Abbiamo tentato di farla nel migliore dei modi, ma non abbiamo fatto abbastanza". E ha quindi invitato alla collaborazione i carabinieri in vista di future mobilitazioni. È chiaro che l'intento della leadership degli studenti è non fornire nessun elemento per strumentalizzare la protesta legittima e sentita che da anni stanno portando avanti in Cile, e che negli ultimi mesi ha acquistato una potenza e una dimensione mai visti prima.
PeaceReporter - Quattro carabinieri e uno studente feriti, 72 manifestanti arrestati. Questo il bollettino della marcia indetta dagli studenti cileni giovedì a Santiago in occasione dell'inizio della protesta massiva per chiedere, ancora una volta, la riforma dell'educazione ferma alle leggi repressive ed elitarie di Pinochet. Fra i detenuti, 33 minorenni. Gli scontri fra i carabineros e i manifestanti sono iniziati quando i giovani hanno deviato dal percorso ufficiale previsto per la marcia, che avrebbe dovuto partire da via Ecuador, continuare per via di Spagna e sfociare in via Bianco, dove si trova la Facoltà d'Ingegneria. Secondo le forze dell'ordine, invece, si sono formate due colonne, una in piazza Italia e l'altra in via degli Eroi, non autorizzate, e quella prevista ha continuato oltre il limite prefissato, fino al parco Almagro. Così, "i carabinieri non hanno permesso il passo di questa colonna fino al parco Almagro, dove sono nati i primi scontri con gli incappucciati", ha raccontato Cecilia Pérez la intendenta metropolitana all'edizione digitale di 'El Mercurio'.Dopo che la manifestazione è stata, quindi, dispersa, gruppi di incappucciati avrebbero appiccato il fuoco a un veicolo e saccheggiato un supermercato, provocando perdite per un valore di cinque milioni di pesos, l'equivalente di 7182 pesos. Episodi fatti dai pochi che hanno però spinto Pérez a far ricadere la responsabilità dell'accaduto sulla Confederación de Estudiantes de Chile (Confech), promotrice della marcia, per i danni e i feriti, e per non aver garantito il rispetto del percorso autorizzato.
"Quello che è accaduto oggi è una mancanza di leadership da parte dei dirigenti del movimento studentesco. Finora i capi hanno sempre camminato in testa ai cortei, rispettando le regole. Ieri non è accaduto", ha aggiunto. Ha quindi avvertito il movimento che revisionerà i permessi loro concessi per celebrare altre manifestazioni, anche se ha ammesso di non avere il potere di proibire le proteste.
Da parte sua, il portavoce della Confech e presidente della Università cattolica del Cile, Giorgio Jackson, ha respinto la versione dell'intendenta, accusando i carabinieri di aver iniziato gli scontri. "Non ci sono dubbi, la violenza dei carabinieri è stata la scintilla che ha provocato i disturbi", ha precisato, invitando il Governo a fare autocritica.
Comunque, il presidente di Confech, Camila Vallejo, ha riconosciuto che ci sono stati problemi di gestione della manifestazione, precisando: "Abbiamo tentato di farla nel migliore dei modi, ma non abbiamo fatto abbastanza". E ha quindi invitato alla collaborazione i carabinieri in vista di future mobilitazioni. È chiaro che l'intento della leadership degli studenti è non fornire nessun elemento per strumentalizzare la protesta legittima e sentita che da anni stanno portando avanti in Cile, e che negli ultimi mesi ha acquistato una potenza e una dimensione mai visti prima.
| Tweet |
Nicolò Renna, chitarrista palermitano, sbanca il web con il suo singolo Breathing. Lo abbiamo incontrato a Palermo. L'intervista di Paolo A.Magrì
Domenico Fioravanti, la Leggenda di Sydney 2000. Una vita da rincorrere a bracciate.Il ranista, prima medaglia d’oro azzurra alle Olimpiadi di Sydney 2000, intervistato da Emanuela Biancardi.
"L'intelligenza umana è la nostra principale risorsa". Parla Ermete Realacci, tra attivismo e sfide economiche
mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara, intervistato per LPL News 24 da Patrizio Ricci su politica europea ed immigrazione.
Max Cavallari della coppia 'I Fichi d'India', intervistato per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Laura Efrikian, Attrice, scrittrice, promotrice di 'Laura For Afrika', intervistata per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Patty Pravo festeggia cinquant’anni di successi intramotabili nel mondo della musica, tirando fuori ancora una volta pezzi da ‘90. Intervista di S. Santullo
Sergio Caputo celebra i trent’anni di “ Un Sabato Italiano”, con un nuovo omonimo album. Intervista a Sergio Caputo, di Simona Santullo
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.