venerdì, settembre 23, 2011
«Francamente non è la notizia del secolo e lasciamo stare Einstein». La notizia del superamento della velocità della luce non sconvolge affatto Massimo Scalia, professore di Fisica matematica al Dipartimento di Matematica dell'università La Sapienza di Roma; considerato tra i padri dell'ambientalismo scientifico in Italia.

GreenReport -L'esperimento dimostra che i neutrini viaggiano ad una velocità di circa 60 nanosecondi superiore a quella della luce, il limite della velocità nel cosmo. Il risultato è stato ottenuto nell'esperimento Cngs (Cern Neutrino to Gran Sasso) e le anomalie sono state osservate dal rivelatore Opera, che ha analizzato il fascio di neutrini che dal Cern di Ginevra vengono lanciati verso i laboratori nazionali del Gran Sasso dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare (Infn).

Il risultato si basa sull'osservazione di oltre 15.000 neutrini tra quelli che, una volta prodotti dall'acceleratore del Cern Super Proton Synchrotron, percorrono i 730 chilometri che separano il Cern dal Gran Sasso e i dati del rivelatore Opera, che saranno presentati oggi a Ginevra, dimostrano che i neutrini impiegano 2,4 millisecondi per coprire la distanza, con un anticipo di 60 miliardesimi di secondo rispetto alla velocità attesa. L'analisi dei dati, raccolti negli ultimi tre anni, dimostra che i neutrini battono di circa 20 parti per milione i 300.000 chilometri al secondo ai quali viaggia la luce.

«Già tante volte in passato - commenta a greenreport Massimo Scalia - è stato annunciato il superamento della velocità della luce, ma poi la cosa non era mai stata confermata. Questo esperimento è diverso. Ma rendiamoci conto che si parla innanzitutto di un superamento minimo e che stiamo paragonando due cose diverse».

In che senso? Molti commentatori affermano che questa scoperta mette addirittura in crisi persino le teorie di Einstein.

«Diciamo così, il risultato dell'esperimento è serio, ma quanto ottenuto non mi sembra poi così rilevante. Questo ammazza la teoria di Einstein? Non mi pare, davvero. Non viene violato il principio di costanza della velocità della luce; la luce sono fotoni (massa nulla), onde elettromagnetiche, mentre il neutrino ha una massa. Piccolissima peraltro, visto che fino a non molto tempo fa si pensava che neppure l'avesse. Non inficiatur quindi, anche perché l'esperimento del CERN non mette in discussione l'esistenza di un limite nelle velocità fisicamente ammissibili, ci dice soltanto che questo limite è inavvertibilmente più grande. Insomma, mi pare che la teoria della relatività ben stretta resti ben salda. Vale poi la pena ricordare che essa è un capitolo di quella teoria più ampia, prodotta dieci anni dopo sempre da Einstein, che è la "relatività generale". E questo poderosissimo edificio non viene certo messo in crisi da un esperimento che modifica al più le ultime due cifre delle sei che ci danno la velocità della luce: una modifica dell'ordine di 1/20.000».

Per l'umanità quindi non si tratta di una scoperta rivoluzionaria? Non possono derivarne ricadute scientifiche utili? Si legge di possibilità di grandi miglioramenti per di viaggi nello spazio ad esempio...

«Con i problemi che ha l'umanità, credo che questa scoperta non sarà davvero risolutiva. L'esperimento è sicuramente importante, ma è sconsigliabile ricamarci sopra. Per i viaggi nello spazio intesi verso galassie diverse dalla nostra servirebbe qualcosa tipo quello che si vedeva nel film di Star Trek, teletrasporto istantaneo. Ma siamo lontanissimi da queste cose.... Questa ovviamente è la mia opinione».

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