martedì, settembre 27, 2011
Pietro Ciucci, Società Stretto di Messina: adotteremo ogni cutela contro le infiltrazioni mafiose

Liberainformazione - Ormai sembrano storia le manifestazioni contro il ponte. La mega opera che congiungerà l’isola siciliana, con cinque milioni di abitanti, alla penisola italiana, con sessanta milioni di abitanti, sarà costruita. Si tratta del ponte sospeso più lungo del mondo, primo rispetto all’attuale guinness rappresentato da quello giapponese. Una campata unica di 3360 metri di lunghezza - 1400 metri più lungo dell’Akashi - kaykio giapponese (in funzione dal 1998) - a 67 metri dal mare tra Reggio e Messina. Sarà, ovviamente anche il più lungo d’Europa prima di quella che unisce la Danimarca e la Svezia. Mancano gli ultimi step, la dichiarazione di Pubblica Utilità, vari aggiornamenti, tra cui l’accordo di programma sottoscritto nel 2003 (Ministero Economia e Ministero Infrastruttura, Anas, Rete Ferroviaria Italiana, Regione Calabria, Regione Siciliana e società Stretto di Messina) poi la conferenza dei Servizi, l’ok del Cipe e quindi il progetto esecutivo entro i primi mesi del 2012.

La variante di Cannitello, dieci milioni di euro sugli otto miliardi e mezzo totali, sarà completata entro quest’anno. Poi la cantierizzazione e gli espropri; nel 2013 la prima pietra e il completamento della mega infrastruttura nel 2019. Pietro Ciucci, il numero uno della società Stretto di Messina (gruppo ANAS), soggetto attuatore, in conferenza stampa a Villa San Giovanni, spiega lo stato dell’arte del progetto di collegamento stradale e ferroviario tra Calabria e Sicilia, cioè il Ponte sullo Stretto. L’amministratore delegato di “Stretto di Messina” chiarisce che l’avviso pubblicato lo scorso 8 settembre da Eurolink*, contraente principale del progetto, con riferimento ai 586 espropri nel territorio villese costituisce l’avvio di una procedura informativa prescritta dalla legge resasi necessaria (unitamente a quella della pubblicazione del progetto definitivo e dell’aggiornamento dell’impatto ambientale) dopo il licenziamento, da parte del consiglio di amministrazione della società Stretto di Messina nel luglio scorso, del progetto definitivo del suddetto ponte. Una fase costata 90 milioni di euro (dei trecento milioni finora investiti per il progetto) in ragione degli otto mila elaborati e dell’apporto di centinaia di esperti.

Sul rischio che il corridoio 1 Berlino Palermo, di cui il Ponte sullo Stretto rappresenterebbe l’opera più pregevole, non sia più voluto dall’Europa adesso intenzionata a deviare fondi sul Corridoio 5 Helsinki - La Valletta e verso l’autostrada del Mare passando dalla Puglia, lo stesso Ciucci rassicura: «Il Ponte non ha mai contato su fondi comunitari per essere costruito, essendo finanziato secondo la logica del project financing, con un mix di capitale pubblico (40%) e privato (60%) da reperire sui mercati finanziari, e rimarrebbe comunque un progetto apprezzato in sede Europea a prescindere dalla derubricazione del corridoio 1 di cui fa parte. Ciò non toglie, comunque, che auspichiamo che la decisione sulla proposta di Bilancio per il 2020 da parte della Commissione Europea, attesa per metà ottobre, voglia recuperare l’ipotesi iniziale del corridoio 1: sarebbe così più facile interloquire con gli investitori».

Trattato in sede di intervista il fondamentale aspetto delle garanzie dalle infiltrazioni del crimine mafioso in Calabria ed in Sicilia. Pietro Ciucci rimette all’impegno di ciascuno evidenziando che si tratta di un progetto tecnologico avanzato che pertanto risulta maggiormente controllabile. «Adotteremo ogni cautela – ha assicurato Pietro Ciucci – con sistemi di monitoraggio, già testati sulla Salerno - Reggio Calabria, e di controllo dei cantieri e dei settori più a rischio quali quelli della movimentazione terre e delle mense, ad esempio. Il nostro obiettivo è quello di costruire il Ponte tra Reggio e Messina». Altre garanzie fondamentali attengono al rischio di incompiutezza della mega opera. Da più parti si richiede chiarezza sul piano finanziario.

I disagi ed i ritardi nella costruzione dei 440 chilometri della autostrada Salerno - Reggio Calabria sono sotto gli occhi di tutti, nonostante lo stesso Pietro Ciucci, anche presidente dell’Anas, abbia sostenuto che si tratti «Dell’unico progetto in Europa che ricostruisce un’autostrada, lasciando in funzione la preesistente, proprio perché unico collegamento interregionale. 10 miliardi di euro per un intervento che sarà completato entro il 2013 e che adesso è al 50%, con incompiuti ancora proprio i macrolotti calabresi». Ed anche qui le grinfie della ndrangheta hanno prodotto i loro danni.

di Anna Foti*

* Eurolink- Associazione Temporanea di Imprese formata dal capogruppo mandataria Impregilo e dai seguenti mandanti di rilievo internazionale:
Sacyr S.A. (Spagna)
Società Italiana per Condotte d'Acqua S.p.A.
Cooperativa Muratori & Cementisti-C.M.C. di Ravenna
Ishikawajima-Harima Heavy Industries CO Ltd. (Giappone)
A.C.I. S.c.p.a. - Consorzio Stabile.
Soggetti incaricati della progettazione:
Cowi A/S (Danimarca)
Buckland & Taylor Ltd. (Canada)
Sund & Bælt A/S (Danimarca)
Da www.pontedimessina.it

*da ReggioTv

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa