giovedì, luglio 21, 2011
Lo scandalo delle intercettazioni telefoniche continua a mietere vittime e si tinge di giallo. Ieri il magnate è stato interrogato alla Camera dei Comuni. Oggi la volta del premier inglese.

di Federica Scorpo

Continua ad evolversi lo scandalo delle intercettazioni che ha portato alla chiusura del tabloid inglese “News of the World” dopo 168 anni di scoop. L’impero di Murdoch sembra disgregarsi giorno dopo giorno e l’inchiesta sta facendo emergere uno scandalo di dimensioni gigantesche. Ieri il magnate è stato interrogato insieme al figlio James (a sua volta indagato per aver tentato di coprire le dimensioni delle scandalo) nella sede del Parlamento inglese, in quello che ha definito “il giorno più umiliante della mia vita”. Il magnate non ha però intenzione di dimettersi, poiché si ritiene semplicemente vittima del tradimento dei suoi più stretti collaboratori. Dopo aver comprato pagine e pagine su tutti i giornali, le scuse alle vittime e ai lettori non potevano non mancare anche durante l’audizione. Murdoch ha dichiarato di essere all’oscuro dei metodi illegali usati per ricavare le notizie da pubblicare sul tabloid, così come ha detto il suo braccio destro, l’amministratore delegato della casa editrice del gruppo Murdoch, Rebekah Brooks detta “la rossa”, arrestata e poi scarcerata qualche giorno fa su cauzione, ascoltata a sua volta in Parlamento.

Eppure secondo Sean Hoare, il giornalista trovato morto il 18 luglio per cause ancora sconosciute e che aveva lavorato fino al 2005 al News of the World prima di essere licenziato, le intercettazioni rappresentavano una vera e propria politica aziendale. Intervistato dal New York Times, aveva affermato che l'ex direttore del tabloid inglese Coulson era a conoscenza delle intercettazioni e anzi spingeva i suoi redattori a intercettare i telefoni delle star per trovare nuovi scoop.

E proprio con la morte del reporter lo scandalo delle intercettazioni si tinge di giallo: se da un lato potrebbe trattarsi di suicidio o di una morte legata all’uso ricorrente di alcool e stupefacenti (fra l’altro motivo ufficiale del licenziamento dal tabloid inglese), rimane il sospetto che dietro possa celarsi dell’altro…

Lo scandalo delle intercettazioni ha mostrato un sistema secondo cui la caccia allo scoop avveniva attraverso metodi illegali e con modalità vicine quasi ai servizi segreti (intercettazioni telefoniche, rilevamento di cellulari, etc.). Tra i personaggi spiati dal News of the World ci sono l'attore Jude Law, il calciatore David Beckham e il cantante Paul McCartney. In poco tempo è emerso anche il possibile coinvolgimento della polizia britannica, tanto che Paul Stephenson, il capo di Scotland Yard, e il numero due della polizia inglese, Yard John Yates, si sono dimessi dopo le accuse per i loro rapporti poco chiari con l’ex vicedirettore del News of the World, Neil Wallis.

Stamattina il Primo Ministro inglese Cameron ha dovuto fare chiarezza sui rapporti con il gruppo del magnate e con l’ex direttore del News of the World, Andy Coulson, tra gli arrestati dell’inchiesta. Il premier in particolare è sotto accusa per aver assunto come portavoce l'ex direttore del tabloid e per i conflitti d’interesse con l’affare BskyB, azienda che doveva essere venduta proprio al gruppo Murdoch. Durante l’audizione Cameron si è difeso affermando: “Con il senno di poi non avrei offerto a Andy Coulson l'incarico”.

Da “semplice” scandalo di ridotte dimensioni ad un fitto intreccio internazionale che giorno dopo giorno svela scenari sempre più ampi…

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