Alcune agenzie di stampa hanno pubblicato un comunicato della Ma-Vib, l’azienda di Inzago, nel milanese, accusata di voler licenziare solo donne, che respinge ogni accusa. L’allarme era arrivato dalla Fiom, che sostiene che l’azienda in questione minaccia di voler licenziare solo lavoratrici di sesso femminile, salvando gli uomini.
di Federica Scorpo
"Con riferimento - scrive l’azienda in una nota - agli articoli di stampa e ai servizi televisivi e radiofonici dai quali si evince che Ma-Vib Spa sarebbe intenzionata ad assumere provvedimenti discriminatori nei confronti del proprio personale femminile, e che il Sig. Ivaldo Colombo, Amministratore Delegato della stessa, avrebbe pronunciato, in occasione dell'ultimo incontro presso Confapi Milano, le frasi riportate ("così stanno a casa con i figli", ndr), Ma-Vib Spa ed il Sig.Colombo precisano che mai il Sig. Ivaldo Colombo ha pronunciato le frasi riportate negli articoli di stampa, così come verrà dimostrato nelle competenti sedi giudiziarie a seguito della denuncia che si riserva di depositare. Inoltre - scrivono ancora comunicato - mai la Ma-Vib Spa ha inteso adottare politiche discriminatorie nei confronti del proprio personale dipendente femminile".
Per l’azienda dunque il caso è stato creato dai media e di quelle parole (secondo cui le donne possono stare a casa con i figli dato che il loro è un secondo stipendio) rimane solo il rumore fatto da televisione e stampa. E le donne che hanno manifestato per non perdere il loro posto di lavoro e perché indignate da tale comportamento? E i sindacati che hanno denunciato?
Sui licenziamenti l’azienda aggiunge nella nota: "Se verranno adottati, infatti, provvedimenti il prossimo mese di settembre, a seguito dell'attuale gravissima crisi aziendale, questi potrebbero riguardare il reparto produzione, ovvero il reparto che maggiormente sta soffrendo la crisi, e in misura minore il settore impiegatizio. Purtroppo il reparto produzione è quello che attualmente occupa 18 donne su 20 addetti. E' questa l'unica ragione 'tecnica' che potrebbe veder coinvolte più donne che uomini e non certamente per una volontà discriminatoria della società e del Sig. Colombo. Ovviamente Ma-Vib Spa e i suoi responsabili sperano e si stanno attivando per superare l'attuale momento di difficoltà, in modo che nessun provvedimento debba essere adottato, ovvero si augurano che esso sia il più contenuto possibile".
Dando credito alla buonafede della Ma-Vib, rimane purtroppo il fatto che queste 18 donne perderanno quasi sicuramente il lavoro, e il fatto che l’azienda non volesse discriminarle è davvero una magra consolazione…
di Federica Scorpo"Con riferimento - scrive l’azienda in una nota - agli articoli di stampa e ai servizi televisivi e radiofonici dai quali si evince che Ma-Vib Spa sarebbe intenzionata ad assumere provvedimenti discriminatori nei confronti del proprio personale femminile, e che il Sig. Ivaldo Colombo, Amministratore Delegato della stessa, avrebbe pronunciato, in occasione dell'ultimo incontro presso Confapi Milano, le frasi riportate ("così stanno a casa con i figli", ndr), Ma-Vib Spa ed il Sig.Colombo precisano che mai il Sig. Ivaldo Colombo ha pronunciato le frasi riportate negli articoli di stampa, così come verrà dimostrato nelle competenti sedi giudiziarie a seguito della denuncia che si riserva di depositare. Inoltre - scrivono ancora comunicato - mai la Ma-Vib Spa ha inteso adottare politiche discriminatorie nei confronti del proprio personale dipendente femminile".
Per l’azienda dunque il caso è stato creato dai media e di quelle parole (secondo cui le donne possono stare a casa con i figli dato che il loro è un secondo stipendio) rimane solo il rumore fatto da televisione e stampa. E le donne che hanno manifestato per non perdere il loro posto di lavoro e perché indignate da tale comportamento? E i sindacati che hanno denunciato?
Sui licenziamenti l’azienda aggiunge nella nota: "Se verranno adottati, infatti, provvedimenti il prossimo mese di settembre, a seguito dell'attuale gravissima crisi aziendale, questi potrebbero riguardare il reparto produzione, ovvero il reparto che maggiormente sta soffrendo la crisi, e in misura minore il settore impiegatizio. Purtroppo il reparto produzione è quello che attualmente occupa 18 donne su 20 addetti. E' questa l'unica ragione 'tecnica' che potrebbe veder coinvolte più donne che uomini e non certamente per una volontà discriminatoria della società e del Sig. Colombo. Ovviamente Ma-Vib Spa e i suoi responsabili sperano e si stanno attivando per superare l'attuale momento di difficoltà, in modo che nessun provvedimento debba essere adottato, ovvero si augurano che esso sia il più contenuto possibile".
Dando credito alla buonafede della Ma-Vib, rimane purtroppo il fatto che queste 18 donne perderanno quasi sicuramente il lavoro, e il fatto che l’azienda non volesse discriminarle è davvero una magra consolazione…
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