Se qualcuno chiama i precari “la peggiore Italia”, si può anche pensare ad una riflessione su un paese che vive un grave disagio, ma se a farlo è un Ministro della Repubblica (nello specifico, il Ministro della Pubblica Amministrazione), allora si tratta di un vero e proprio insulto ai giovani lavoratori precari. E’ accaduto al Convegno Nazionale dell’Innovazione che si è svolta ieri pomeriggio presso il Macro di Testaccio (guarda il video a destra).
Vi ricordate del caso di Italia Lavoro e Katia Scannavini, la donna che perse il lavoro al sesto mese di gravidanza? Dalla protesta dei 17 lavoratori a contratto a progetto liquidati da Italia lavoro senza spiegazioni (e reintegrati tramite sms dopo le proteste) è nato un piccolo movimento di precari. Soprattutto Katia, dopo aver denunciato a livello nazionale il caso, ha ricevuto tantissime lettere di solidarietà, e tanti precari hanno deciso di unirsi a lei per dire “basta” (guarda il blog Italia senza lavoro).
Questi giovani precari hanno partecipato ieri al convegno e dopo l’intervento di apertura del Ministro Brunetta hanno tirato fuori lo striscione: “Si scrive innovazione, si legge precariato”. Così scrivono sul blog: “Siamo gli In-Dipendenti precari per la PA, esprimiamo le varie figure precarizzate degli enti parastatali Italia Lavoro, Formez, Sviluppo Lazio”. Sono tutti precari di amministrazioni pubbliche.
Ieri hanno chiesto di poter parlare con il Ministro che, dandosi alla fuga invece di ascoltarli, li ha insultati dicendo: “Io con i precari non parlo, siete la parte peggiore dell'Italia". Sotto gli occhi dei giornalisti e del pubblico presente in aula, il Ministro è andato via indignato solo perché due donne, di cui una incinta, chiedevano di potergli parlare.
Se il precariato è un problema, lo è ancora di più quando i precari sono nella pubblica amministrazione o in enti parastatali. Se poi questi enti si occupano proprio di fasce deboli e politiche sociali come Italia Lavoro spa, e prima di tutto dovrebbero regolarizzare i propri lavoratori co.co.pro. e a tempo determinato, la questione diventa addirittura paradossale.
Se poi i politici rispondono in questi termini, siamo lontani dal voler risolvere un problema che non è solo dei giovani e dei lavoratori ma che coinvolge anche il rallentamento di un paese che proprio non vuole crescere e forse anche questo potrebbe esserne la causa. In questo momento storico sono proprio i precari che portano avanti l’Italia, essendo la maggioranza, negargli la parola e poi investirli con un’auto blu (come potete vedere nel video) non è certo una risposta adeguata al problema.
Il link al video di 'risposta' diffuso su Youtube dal Ministro Brunetta: video
Vi ricordate del caso di Italia Lavoro e Katia Scannavini, la donna che perse il lavoro al sesto mese di gravidanza? Dalla protesta dei 17 lavoratori a contratto a progetto liquidati da Italia lavoro senza spiegazioni (e reintegrati tramite sms dopo le proteste) è nato un piccolo movimento di precari. Soprattutto Katia, dopo aver denunciato a livello nazionale il caso, ha ricevuto tantissime lettere di solidarietà, e tanti precari hanno deciso di unirsi a lei per dire “basta” (guarda il blog Italia senza lavoro).
Questi giovani precari hanno partecipato ieri al convegno e dopo l’intervento di apertura del Ministro Brunetta hanno tirato fuori lo striscione: “Si scrive innovazione, si legge precariato”. Così scrivono sul blog: “Siamo gli In-Dipendenti precari per la PA, esprimiamo le varie figure precarizzate degli enti parastatali Italia Lavoro, Formez, Sviluppo Lazio”. Sono tutti precari di amministrazioni pubbliche.
Ieri hanno chiesto di poter parlare con il Ministro che, dandosi alla fuga invece di ascoltarli, li ha insultati dicendo: “Io con i precari non parlo, siete la parte peggiore dell'Italia". Sotto gli occhi dei giornalisti e del pubblico presente in aula, il Ministro è andato via indignato solo perché due donne, di cui una incinta, chiedevano di potergli parlare.
Se il precariato è un problema, lo è ancora di più quando i precari sono nella pubblica amministrazione o in enti parastatali. Se poi questi enti si occupano proprio di fasce deboli e politiche sociali come Italia Lavoro spa, e prima di tutto dovrebbero regolarizzare i propri lavoratori co.co.pro. e a tempo determinato, la questione diventa addirittura paradossale.
Se poi i politici rispondono in questi termini, siamo lontani dal voler risolvere un problema che non è solo dei giovani e dei lavoratori ma che coinvolge anche il rallentamento di un paese che proprio non vuole crescere e forse anche questo potrebbe esserne la causa. In questo momento storico sono proprio i precari che portano avanti l’Italia, essendo la maggioranza, negargli la parola e poi investirli con un’auto blu (come potete vedere nel video) non è certo una risposta adeguata al problema.
Il link al video di 'risposta' diffuso su Youtube dal Ministro Brunetta: video
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