sabato, giugno 18, 2011
“Non saremo felici fin quando caricare una pagina Web non sarà immediato come voltar pagina in una rivista”. Queste le parole di Amit Singhal, capo del Search Ranking di BigG, parole poste alla base della ventata di innovazione di Google, il quale ha una “fissa”: il Web deve essere maledettamente veloce.

Nbtimes - Google si è reso conto che non basta avere una connessione veloce, un PC veloce su tutto, dalla potenza di calcolo alla grafica, un’infrastruttura di rete veloce e server veloci: bisogna sfruttare il multitasking, ma davvero. L’idea: se Google è abbastanza sicuro di aver individuato la pagina che l’utente cliccherà già durante l’Instant Search, “chiederà” al browser di iniziare a pre-caricarla, in background. Ciò significa che essa, se cliccata, comparirà sul video praticamente all’istante, tutta, senza alcuna (apparente) attesa. Si chiama Instant Pages, il nome è tutto un programma. (video)
Lightning Fast: potrebbe essere questo il motto di Google, per cui tutto deve essere pressoché ISTANTANEO.

Lightning Fast: potrebbe essere questo il motto di Google, per cui tutto deve essere pressoché ISTANTANEO.

Per far questo occorre la collaborazione del browser: neanche a dirlo, tale collaborazione sarà offerta da Chrome “nelle prossime settimane”. Nel frattempo, versioni Beta di Chrome e il laboratorio di Chrome, ossia Chromium, già hanno la funzione (per ottenere qualunque tali versioni fare riferimento a questa guida redatta da chi scrive).

Nulla in comune, per quanto concerne questa novità, con il c.d. “prefetching”, del quale molti browser sono già dotati: esso consiste in un pre-caricamento di alcune parti delle pagine, che aiuta ma – nella Google-filosofia – non “risolve”. Quel che Google farà ora, infatti, è caricare l’intera pagina, comprese immagini, Javascript, Flash, CSS, tutto. Al rischio, certo, di non “indovinare” e generare più traffico, ma tant’è.

Non è finita. Google ha anche annunciato ulteriori evoluzioni del search: la ricerca vocale e quella visuale. Vengono dal mondo mobile e ora sono a disposizione anche sul desktop di casa. Quella vocale sfrutta la funzione API audio di input vocale presente in Chrome e consente la ricerca pronunciandone i termini.

Per quanto concerne la ricerca per immagini, l’architettura prevede di trascinare nel box di ricerca (di Chrome) un’immagine, oppure il relativo URL e altri mezzi che Google sta aggiungendo. Il risultato sarà immagini il più accuratamente possibile simili e relativa descrizione.

Secondo alcuni, tuttavia, la ricerca vocale troverà spazio in quanto gadget ipertecnologico, ma solo “in casa”: è assai difficile immaginarne l’uso in un ambiente lavorativo, specie se condiviso. Si creerebbero imbarazzanti e fastidiose levate multiple di voce, assai improbabili da essere tollerate.

Qui di seguito un primo filmato illustra il funzionamento della ricerca per immagini e un secondo dimostra il caricamento di pagine con la nuova modalità Instant Pages.

Marco Valerio Principato

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