Giuliano Pisapia è il nuovo sindaco di Milano dopo aver battuto al ballottaggio il primo cittadino uscente Letizia Moratti.
Vis - Milano - Nel programma elettorale del primo cittadino c’è spazio per le attività di volontariato, viste come occasione per la città per partecipare più attivamente al cambiamento. La coalizione di Pisapia ha promesso, ad esempio, di coinvolgere “risorse umane qualificate” in forma volontaria per aprire sportelli di consulenza per l’avvio di progetti imprenditoriali per i giovani. Ma terzo settore e volontariato sono, almeno nel programma elettorale, un interlocutore fondamentale per il nuovo sindaco. In particolare conta sull’apporto dell’associazionismo per “ricostruire le politiche sociali della città, restituendo al Comune centralità nel sistema dei servizi e come interlocutore principale e prioritario del Terzo settore e del volontariato, anche in un’ottica di sussidiarietà orizzontale“. Secondo il nuovo sindaco “il Comune deve riprendere in mano la regia: deve gestire i processi di partecipazione, indicare le priorità, costruire reti, promuovere cultura della salute e del benessere a Milano. L’organo democratico deve tornare a svolgere con competenza e autorevolezza il suo ruolo“.
Anche nelle politiche per la salute si parla di “promozione di umanizzazione dell’assistenza, valorizzando l’impegno del volontariato. Pisapia e i suoi alleati parlano di “welfare comunitario” con l’idea di riorganizzare il sistema e i servizi comunali attorno ai “Centri di Quartiere”, “punti unici di accesso ai servizi, luoghi di animazione sociale e punto di ascolto e orientamento per i cittadini vulnerabili, riferimento per l’associazionismo e il volontariato strutturato, da cui far nascere e coordinare le reti“.
Nella logica del welfare comunitario i Centri di quartiere dovranno promuovere il volontariato soprattutto per anziani giovani soli.
Anche ai temi della cooperazione internazionale è dedicato un paragrafo del programma di Pisapia, in particolare per “la definizione di un progetto integrato che connetta tute le esperienze in corso di cooperazione per lo sviluppo e le attività di volontariato nei Paesi terzi“.
Vis - Milano - Nel programma elettorale del primo cittadino c’è spazio per le attività di volontariato, viste come occasione per la città per partecipare più attivamente al cambiamento. La coalizione di Pisapia ha promesso, ad esempio, di coinvolgere “risorse umane qualificate” in forma volontaria per aprire sportelli di consulenza per l’avvio di progetti imprenditoriali per i giovani. Ma terzo settore e volontariato sono, almeno nel programma elettorale, un interlocutore fondamentale per il nuovo sindaco. In particolare conta sull’apporto dell’associazionismo per “ricostruire le politiche sociali della città, restituendo al Comune centralità nel sistema dei servizi e come interlocutore principale e prioritario del Terzo settore e del volontariato, anche in un’ottica di sussidiarietà orizzontale“. Secondo il nuovo sindaco “il Comune deve riprendere in mano la regia: deve gestire i processi di partecipazione, indicare le priorità, costruire reti, promuovere cultura della salute e del benessere a Milano. L’organo democratico deve tornare a svolgere con competenza e autorevolezza il suo ruolo“.Anche nelle politiche per la salute si parla di “promozione di umanizzazione dell’assistenza, valorizzando l’impegno del volontariato. Pisapia e i suoi alleati parlano di “welfare comunitario” con l’idea di riorganizzare il sistema e i servizi comunali attorno ai “Centri di Quartiere”, “punti unici di accesso ai servizi, luoghi di animazione sociale e punto di ascolto e orientamento per i cittadini vulnerabili, riferimento per l’associazionismo e il volontariato strutturato, da cui far nascere e coordinare le reti“.
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Anche ai temi della cooperazione internazionale è dedicato un paragrafo del programma di Pisapia, in particolare per “la definizione di un progetto integrato che connetta tute le esperienze in corso di cooperazione per lo sviluppo e le attività di volontariato nei Paesi terzi“.
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