Oggi il governo giapponese ha chiesto ai suoi cittadini di non mangiare 11 varietà di verdure prodotte nei dintorni (molto ampi) della centrale nucleare di Fukushima Daiichi, visto che le analisi hanno rivelato che contengono sostanze radioattive in concentrazioni ben superiori al limite autorizzato dalla legge giapponese sulla sicurezza alimentare.
GreenReport - Il ministero della salute, del lavoro e degli affari
sociali ha precisato che tra le verdure contaminate ci sono broccoli, cavoli, spinaci e cavolfiori. Il ministero ha emesso le sue raccomandazioni dopo essersi consultato con la Nuclear and industrial safety agency (Nisa). Già da lunedì la Federazione nazionale delle cooperative agricole del Giappone aveva sospeso le spedizioni dei prodotti potenzialmente contaminati. Secondo il ministero della salute giapponese «Consumare 100 grammi al giorno delle verdure più contaminate per 10 giorni porterebbe ad ingerire la metà della quantità di sostanze radioattive alle quali una persona è esposta in tempi normali in un intero anno a causa della radioattività naturale».
Nella prefettura di Fukushima sono state rilevate quantità di cesio radioattivo 160 volte a superiori ai limiti di legge e quantità di iodio radioattivo 7 volte superiori nelle piante di "kukitatena", una verdura a foglie verdi coltivata in Giappone.
Inoltre il governo ha vietato il consumo e la vendita di rape e di diversi altri ortaggi a foglia coltivasti in Giappone: vale a dire "shinobufuyuna", "santona", "chijirena", "kosaitai" e "aburana" (colza) prodotti nella prefettura di Fukushima.
II governo centrale ha ordinato alla prefettura di Fukushima di sospendere la vendita e la spedizione di prezzemolo e latte prodotto nell'intera prefettura e oggi la prefettura di Ibaraki ha ricevuto lo stesso ordine.
GreenReport - Il ministero della salute, del lavoro e degli affari
sociali ha precisato che tra le verdure contaminate ci sono broccoli, cavoli, spinaci e cavolfiori. Il ministero ha emesso le sue raccomandazioni dopo essersi consultato con la Nuclear and industrial safety agency (Nisa). Già da lunedì la Federazione nazionale delle cooperative agricole del Giappone aveva sospeso le spedizioni dei prodotti potenzialmente contaminati. Secondo il ministero della salute giapponese «Consumare 100 grammi al giorno delle verdure più contaminate per 10 giorni porterebbe ad ingerire la metà della quantità di sostanze radioattive alle quali una persona è esposta in tempi normali in un intero anno a causa della radioattività naturale».Nella prefettura di Fukushima sono state rilevate quantità di cesio radioattivo 160 volte a superiori ai limiti di legge e quantità di iodio radioattivo 7 volte superiori nelle piante di "kukitatena", una verdura a foglie verdi coltivata in Giappone.
Inoltre il governo ha vietato il consumo e la vendita di rape e di diversi altri ortaggi a foglia coltivasti in Giappone: vale a dire "shinobufuyuna", "santona", "chijirena", "kosaitai" e "aburana" (colza) prodotti nella prefettura di Fukushima.
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