Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato, con alcuni emendamenti, la legge sulle "disposizioni relative all'impiego di organismi geneticamente modificati in agricoltura".
GreenReport - Le modifiche hanno interessato il punto centrale della legge: viene confermato il divieto di coltivazione di Ogm sul territorio regionale, salvo che a fini sperimentali, purché le sperimentazioni siano autorizzate ai sensi della direttiva comunitaria del 2001 in materia. «Non possiamo che esprimere soddisfazione - commenta Antonio Zambon, Presidente AIAB-FVG - per l'approvazione ad amplissima maggioranza della legge regionale a protezione della biodiversità e dei prodotti agricoli di pregio dal rischio di contaminazione da piante OGM. Un testo legislativo promosso da AIAB-FVG, insieme ad altre 57 associazioni, che proibisce la coltivazione commerciale di piante OGM su tutto il territorio regionale, pur lasciando la possibilità alla sperimentazione a pieno campo sotto sorveglianza e autorizzazione dell'ERSA».
Il suggello normativo e legale corona così un'iniziativa partita dal basso che ha coinvolto associazioni dei settori più diversi ed in Aula consigliare ha ottenuto un sostegno trasversale (33 sì, 3 contrari e 2 astenuti), a dimostrazione che la società civile - sostiene sempre l'Aiab - può ottenere dei risultati importanti anche contro gli interessi di pochi (le multinazionali del settore agricolo).
Inoltre la legge, all'art. 3, raccomanda nella ristorazione collettiva nelle scuole e nei luoghi di cura della regione, ma anche negli uffici degli enti locali e regionali e in quelli dei privati convenzionati, la somministrazione di prodotti che non contengano OGM e di preferire prodotti biologici, tradizionali, a denominazione protetta o a indicazione geografica tipica.
«Sebbene in Italia sia già in vigore il divieto di coltivazione di OGM, tanto che chi trasgredisce (come Fidenato) si espone inevitabilmente e giustamente a pesanti sanzioni e va incontro a processo penale - commenta Andrea Ferrante, Presidente nazionale dell'Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica - la legge approvata dal Friuli Venezia Giulia è un importante segnale politico e culturale, nonché una forte affermazione della volontà popolare. E ci auguriamo che, arrivando con la stagione delle semine alle porte, sarà in grado di dare alla Regione un ulteriore strumento per sorvegliare e prevenire efficacemente le semine illegali di mais OGM ed evitare l'indecoroso bailamme della scorsa estate. Il pressoché unanime consenso ottenuto dal testo di legge, infine, è un eloquente segnale della solitudine in cui versa Fidenato».
Foto gentilmente concessa da Greenpeace Italia
GreenReport - Le modifiche hanno interessato il punto centrale della legge: viene confermato il divieto di coltivazione di Ogm sul territorio regionale, salvo che a fini sperimentali, purché le sperimentazioni siano autorizzate ai sensi della direttiva comunitaria del 2001 in materia. «Non possiamo che esprimere soddisfazione - commenta Antonio Zambon, Presidente AIAB-FVG - per l'approvazione ad amplissima maggioranza della legge regionale a protezione della biodiversità e dei prodotti agricoli di pregio dal rischio di contaminazione da piante OGM. Un testo legislativo promosso da AIAB-FVG, insieme ad altre 57 associazioni, che proibisce la coltivazione commerciale di piante OGM su tutto il territorio regionale, pur lasciando la possibilità alla sperimentazione a pieno campo sotto sorveglianza e autorizzazione dell'ERSA».Il suggello normativo e legale corona così un'iniziativa partita dal basso che ha coinvolto associazioni dei settori più diversi ed in Aula consigliare ha ottenuto un sostegno trasversale (33 sì, 3 contrari e 2 astenuti), a dimostrazione che la società civile - sostiene sempre l'Aiab - può ottenere dei risultati importanti anche contro gli interessi di pochi (le multinazionali del settore agricolo).
Inoltre la legge, all'art. 3, raccomanda nella ristorazione collettiva nelle scuole e nei luoghi di cura della regione, ma anche negli uffici degli enti locali e regionali e in quelli dei privati convenzionati, la somministrazione di prodotti che non contengano OGM e di preferire prodotti biologici, tradizionali, a denominazione protetta o a indicazione geografica tipica.
«Sebbene in Italia sia già in vigore il divieto di coltivazione di OGM, tanto che chi trasgredisce (come Fidenato) si espone inevitabilmente e giustamente a pesanti sanzioni e va incontro a processo penale - commenta Andrea Ferrante, Presidente nazionale dell'Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica - la legge approvata dal Friuli Venezia Giulia è un importante segnale politico e culturale, nonché una forte affermazione della volontà popolare. E ci auguriamo che, arrivando con la stagione delle semine alle porte, sarà in grado di dare alla Regione un ulteriore strumento per sorvegliare e prevenire efficacemente le semine illegali di mais OGM ed evitare l'indecoroso bailamme della scorsa estate. Il pressoché unanime consenso ottenuto dal testo di legge, infine, è un eloquente segnale della solitudine in cui versa Fidenato».
Foto gentilmente concessa da Greenpeace Italia
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