"Lettere di condannati a morte della Resistenza Italiana", in attesa del "Giorno della Memoria" - Giuseppe Pelosi (Peppino)
La Perfetta Letizia, nell'approssimarsi della "Giornata della Memoria", vuole rendere omaggio alle vittime dell'Olocausto, del nazionalsocialismo e del fascismo e a chi, a rischio della vita, ha protetto i perseguitati. Fino al 27 gennaio, data in cui si celebra la giornata commemorativa, pubblicheremo le ultime lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana, per gentile concessione della banca dati dell'INSMLI (Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia).
Giuseppe Pelosi (Peppino)
Verona 16 Marzo 1944
Mamma, papà, sorelline adorate,
ho appena salutato la mamma ed ora alle ore 15,30 mi hanno dato la notizia che stasera avverrà l’esecuzione della mia condanna e queste sono le mie ultime volontà. Nel nome di Dio Padre che mi ha creato, nel nome di Gesù suo figlio che mi ha redento, nel nome dello Spirito Santo che mio malgrado tante grazie mi ha elargito, nel nome della Trinità Augusta santissima nella quale ho sempre fermamente creduto, mamma, papà, Maria, Rosa, chiudo questa mia vita serenamente. Non ho rimpianti nel lasciare questa mia vita perché coscientemente l’ho offerta per questa terra che immensamente ho amato, e anche ora offro questo mio ultimo istante per la pace del mondo, e soprattutto per la mia diletta Patria, alla quale auguro figli più degni e una avvenire splendente.
Mamma carissima, ecco io ti precedo e lassù dove spero di andare guarderò a te in particolare modo affinché tu abbia la forza di sopportare il dolore della dipartita. Mamma carissima, perdonami ogni offesa che io ti ho arrecato, ogni dolore che dal mio nascere ti ho dato ma soprattutto questo. Addio Mamma. Papà carissimo, anche a te chiedo perdono per ogni offesa, per ogni dolore che ti ho dato e sicuro del tuo perdono ti accerto della mia fervida preghiera sempre nella mia vita di là da venire. Maria, che sempre ho amato di un amore particolare perdonami se alcunché di male ti ho fatto e ricevi l’ultimo abbraccio fraterno, un abbraccio che ti sia d’augurio nella tua vita un abbraccio ed un augurio che faccio anche a Giuseppe tuo marito, per me nuovo fratello ed alla dilettissima Anna Maria che bacio nel ricordo con infinita tenerezza. Rosa, Rosellina carissima, ogni istante rivedo della nostra vita e nel chiederti perdono di tutto ecco ti bacio e abbraccio teneramente, fraternamente. E il mio abbraccio ti sia foriero di bene, ti sia l’augurio per un avvenire migliore: un bacio ed un abbraccio ad Angelo, mille bacioni a Mario.
A tutti i parenti chiedo perdono se li ho offesi e nell'abbraccio in cui tutti gli avvolgo, li prego di ricordarsi di me: io li ricorderò particolarmente. A tutti i conoscenti, il mio saluto affettuoso. Mamma, papà, sorelline a Dio, realmente a Dio dove spero ritrovarmi stasera...
Mamma, papà, sorelline ricordatevi di me, io sarò sempre con voi, per tutta l'eternità.
A Dio - Vostro
Peppino
Giuseppe Pelosi (Peppino)Verona 16 Marzo 1944
Mamma, papà, sorelline adorate,
ho appena salutato la mamma ed ora alle ore 15,30 mi hanno dato la notizia che stasera avverrà l’esecuzione della mia condanna e queste sono le mie ultime volontà. Nel nome di Dio Padre che mi ha creato, nel nome di Gesù suo figlio che mi ha redento, nel nome dello Spirito Santo che mio malgrado tante grazie mi ha elargito, nel nome della Trinità Augusta santissima nella quale ho sempre fermamente creduto, mamma, papà, Maria, Rosa, chiudo questa mia vita serenamente. Non ho rimpianti nel lasciare questa mia vita perché coscientemente l’ho offerta per questa terra che immensamente ho amato, e anche ora offro questo mio ultimo istante per la pace del mondo, e soprattutto per la mia diletta Patria, alla quale auguro figli più degni e una avvenire splendente.
Mamma carissima, ecco io ti precedo e lassù dove spero di andare guarderò a te in particolare modo affinché tu abbia la forza di sopportare il dolore della dipartita. Mamma carissima, perdonami ogni offesa che io ti ho arrecato, ogni dolore che dal mio nascere ti ho dato ma soprattutto questo. Addio Mamma. Papà carissimo, anche a te chiedo perdono per ogni offesa, per ogni dolore che ti ho dato e sicuro del tuo perdono ti accerto della mia fervida preghiera sempre nella mia vita di là da venire. Maria, che sempre ho amato di un amore particolare perdonami se alcunché di male ti ho fatto e ricevi l’ultimo abbraccio fraterno, un abbraccio che ti sia d’augurio nella tua vita un abbraccio ed un augurio che faccio anche a Giuseppe tuo marito, per me nuovo fratello ed alla dilettissima Anna Maria che bacio nel ricordo con infinita tenerezza. Rosa, Rosellina carissima, ogni istante rivedo della nostra vita e nel chiederti perdono di tutto ecco ti bacio e abbraccio teneramente, fraternamente. E il mio abbraccio ti sia foriero di bene, ti sia l’augurio per un avvenire migliore: un bacio ed un abbraccio ad Angelo, mille bacioni a Mario.
A tutti i parenti chiedo perdono se li ho offesi e nell'abbraccio in cui tutti gli avvolgo, li prego di ricordarsi di me: io li ricorderò particolarmente. A tutti i conoscenti, il mio saluto affettuoso. Mamma, papà, sorelline a Dio, realmente a Dio dove spero ritrovarmi stasera...
Mamma, papà, sorelline ricordatevi di me, io sarò sempre con voi, per tutta l'eternità.
A Dio - Vostro
Peppino
Infiniti bacioni.
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Giuseppe Pelosi. Clicca sulla foto per ingrandire l'immagine Di anni 24. Nato il 24 ottobre 1919 a Brescia ed ivi residente. Studente iscritto alla facoltà di Ingegneria, allo scoppio della guerra viene arruolato nel Regio esercito italiano con il grado di sottotenente di complemento di fanteria. Dopo l’armistizio, nell’autunno del 1943 è tra gli organizzatori delle prime formazioni partigiane in Val Trompia e Valcamonica, quindi, nei mesi successivi, diventa uno dei promotori dell’attività antifascista a Bergamo e Brescia. Tradito da una delazione, Pelosi viene arrestato dalle Brigate Nere il 14 dicembre 1943, mentre si trova a Lovere (BG). Interrogato e torturato a più riprese, nel gennaio del 1944 viene condotto a Verona e processato dal Tribunale militare tedesco. Condannato a morte, viene fucilato il 16 marzo 1944 al Forte Procolo (VR).
Autore della presentazione: Igor Pizzirusso
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Altre lettere pubblicate:
- Romolo Cani. Lettera alla Moglie, scritta in data 10-02-1944, Faenza (RA)
- Odoardo Focherini. Lettera a figli, scritta il 15 Agosto 1944
- Armando Amprino (Armando), Dal Carcere, il 22 dicembre 1944
- Aulo Magrini. Testamento spirituale.
- Ferruccio Valobra (Capitano Rossi).Carceri Giudiziarie di Torino, 22.9.1944
- Adelio Pagliarani. Lettera alla Madre, scritta il 16-08-1944
- Don Aldo Mei. Lettera ai genitori, scritta il 04-08-1944
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