mercoledì, dicembre 15, 2010
In Colombia la Chiesa cattolica si mobilita in solidarietà alle vittime, ai senzatetto e ai disoccupati delle alluvioni dovute alla stagione delle piogge, che hanno causato finora 246 morti, 250 feriti e oltre 200.000 sfollati in diverse zone del Paese. Il governo - riferisce l'agenzia Sir - teme anche il rischio epidemie.

Radio Vaticana - In tutte le parrocchie del dipartimento Valle del Cauca (zona centro-orientale), sono stati aperti punti di raccolta di denaro, beni alimentari e non, da destinare alla Croce Rossa colombiana. Offerte vengono raccolte in tutte le celebrazioni. Mons. Dario de Jesus Monsalve, arcivescovo coadiutore di Cali (capoluogo del dipartimento) invita gli imprenditori locali “a dare il proprio contributo, ma anche ad evitare licenziamenti di operai e impiegati in questo periodo di crisi”. Intanto nei giorni scorsi mons. Juan Vicente Córdoba Villota, vescovo ausiliare di Bucaramanga, segretario generale della Conferenza episcopale colombiana aveva espresso la “gioia” dei vescovi in seguito all’annuncio delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) di liberare cinque persone rapite. Mons. Córdoba ha auspicato che il gesto contribuisca al “dialogo tra tutti i colombiani”. Il riferimento è alla dichiarazione dell’Eln (Esercito di liberazione nazionale) che propone un cessate-il-fuoco bilaterale in vista delle difficoltà invernali. “Spero che la tregua diventi definitiva – ha detto – e si trasformi in pace”.

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