Tra le trenta città più inquinate d’Europa, più della metà sono italiane. Il dato emerge da uno studio sulla qualità dell’aria nelle città europee, presentato dall’Istat la scorsa settimana.
OggiScienza - La città peggiore, tra le 221 comprese nello studio, è Plovdiv, in Bulgaria. A seguire Torino, Brescia e Milano. Sofia, ancora in Bulgaria, è al quinto posto, e subito dopo vengono altre tre città del nord Italia: Modena, Bergamo e Padova. I dati riguardano il periodo dal 2004 al 2008 e sono tratti dal sistema AirBase, gestito dall’Agenzia europea per l’ambiente. I valori registrati dal sistema AirBase sono quelli delle centraline cosiddette di fondo urbano, non riguardano quindi i punti di maggiore traffico cittadino.
Sono tre gli indicatori che si utilizzano per misurare i livelli di smog. Il particolato (le cosiddete polveri sottili), e precisamente quello di diametro inferiore ai 10 micron (PM10), pericoloso per la sua capacità di penetrazione nelle vie respiratorie. Il biossido di azoto, che oltre a essere uno dei responsabili delle piogge acide, è un irritante per le mucose nonché uno dei componenti fondamentali nella formazione dello smog fotochimico. Infine l’ozono presente nella parte più bassa dell’atmosfera (troposfera), un inquinante secondario che si produce per effetto della radiazione solare in presenza di inquinanti primari. Per tutti e tre questi componenti esistono limiti fissati per legge oltre i quali si ritiene che possano prodursi danni per la salute. La classifica finale presentata dall’Istat si basa su un indicatore sintetico calcolato sui giorni in cui il limite di legge è stato superato.
In media sono le città del nord europa a godere della migliore qualità dell’aria. In testa alla classifica c’è Tallin, in Estonia, seguita dalle città svedesi Stoccolma, Lund e Malmo, e al quinto posto Rostok, in Germania. Per l’Italia il primato dell’aria più pulita va alla città di Palermo, che si posiziona al 49 posto della classifica generale.
Anche la classifica per paese, costruita utilizzando i dati delle città presenti nell’analisi, ponderati in base alla popolazione, conferma che sono i cittadini del nord europa a respirare l’aria più pulita. Al primo posto c’è l’Estonia, seguita da Svezia, Finlandia e Danimarca. Fanalino di coda la Bulgaria, e subito dopo Grecia e Italia.
I dati italiani non rappresentano comunque una sorpresa. Il 5 maggio scorso la Commissione Europea ha inviato all’Italia un avvertimento (il secondo) riguardo i livelli di inquinamento da polveri sottili. Contro il nostro paese è in atto una procedura per la mancata osservanza delle norme europee sulla qualità dell’aria relative al particolato fine. Il passaggio successivo a questo ultimo avvertimento potrebbe essere il ricorso alla Corte di giustizia.
OggiScienza - La città peggiore, tra le 221 comprese nello studio, è Plovdiv, in Bulgaria. A seguire Torino, Brescia e Milano. Sofia, ancora in Bulgaria, è al quinto posto, e subito dopo vengono altre tre città del nord Italia: Modena, Bergamo e Padova. I dati riguardano il periodo dal 2004 al 2008 e sono tratti dal sistema AirBase, gestito dall’Agenzia europea per l’ambiente. I valori registrati dal sistema AirBase sono quelli delle centraline cosiddette di fondo urbano, non riguardano quindi i punti di maggiore traffico cittadino.
Sono tre gli indicatori che si utilizzano per misurare i livelli di smog. Il particolato (le cosiddete polveri sottili), e precisamente quello di diametro inferiore ai 10 micron (PM10), pericoloso per la sua capacità di penetrazione nelle vie respiratorie. Il biossido di azoto, che oltre a essere uno dei responsabili delle piogge acide, è un irritante per le mucose nonché uno dei componenti fondamentali nella formazione dello smog fotochimico. Infine l’ozono presente nella parte più bassa dell’atmosfera (troposfera), un inquinante secondario che si produce per effetto della radiazione solare in presenza di inquinanti primari. Per tutti e tre questi componenti esistono limiti fissati per legge oltre i quali si ritiene che possano prodursi danni per la salute. La classifica finale presentata dall’Istat si basa su un indicatore sintetico calcolato sui giorni in cui il limite di legge è stato superato.
In media sono le città del nord europa a godere della migliore qualità dell’aria. In testa alla classifica c’è Tallin, in Estonia, seguita dalle città svedesi Stoccolma, Lund e Malmo, e al quinto posto Rostok, in Germania. Per l’Italia il primato dell’aria più pulita va alla città di Palermo, che si posiziona al 49 posto della classifica generale.
Anche la classifica per paese, costruita utilizzando i dati delle città presenti nell’analisi, ponderati in base alla popolazione, conferma che sono i cittadini del nord europa a respirare l’aria più pulita. Al primo posto c’è l’Estonia, seguita da Svezia, Finlandia e Danimarca. Fanalino di coda la Bulgaria, e subito dopo Grecia e Italia.
I dati italiani non rappresentano comunque una sorpresa. Il 5 maggio scorso la Commissione Europea ha inviato all’Italia un avvertimento (il secondo) riguardo i livelli di inquinamento da polveri sottili. Contro il nostro paese è in atto una procedura per la mancata osservanza delle norme europee sulla qualità dell’aria relative al particolato fine. Il passaggio successivo a questo ultimo avvertimento potrebbe essere il ricorso alla Corte di giustizia.
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