lunedì, maggio 24, 2010
Crocifisso, la Corte Europea accoglie la richiesta delle associazioni cattoliche: potranno costituirsi come parte terza nel ricorso contro la sentenza. Il presidente delle Acli, Andrea Olivero: «Riconosciuta la legittimità della nostra posizione»

La Corte europea di Strasburgo per i diritti dell'uomo ha accolto la richiesta delle Acli e dei cattolici francesi e tedeschi di potersi costituire come parte terza nel procedimento di ricorso contro la sentenza che vieta l'esposizione del crocifisso nelle scuole pubbliche. Lo scorso 9 maggio, infatti, in occasione del 60° anniversario della Dichiarazione Schuman, atto fondativo dell'Unione Europea, le Associazioni cristiane dei lavoratori italialiani, insieme alla ZdK (il Comitato centrale dei cattolici tedeschi) e alle Settimane Sociali di Francia, quali rappresentanti della Rete "Iniziativa di cristiani per l'Europa", avevano avanzato alla Corte una richiesta formale di ammissione come "parte terza" nel procedimento "Lautsi v. Italy" inerente l'esposizione della croce nelle scuole pubbliche.

Con l'approvazione della richiesta, le associazioni avranno tempo fino al 1 giugno per consegnare la memoria articolata che verrà esposta nel procedimento di ricorso contro la sentenza attivato dal Governo italiano. «Si tratta di un riconoscimento estremamente importante» afferma con soddisfazione il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero. «La decisione della Corte di accogliere la nostra richiesta conferma la legittimità della nostra iniziativa e delle nostre argomentazioni. La Corte ha ritenuto giusto ascoltare in sede di ricorso contro la sua stessa sentenza le ragioni di tre grandi organizzazioni di laici cristiani impegnate a livello europeo. Qualunque sarà l'esito del procedimento, è un fatto che le nostre argomentazioni per una laicità "positiva" e per il rispetto delle diversità culturali espresse dai singoli Stati non potranno essere ignorate».

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