giovedì, aprile 22, 2010
Elicotteri delle Forze armate hanno sorvolato oggi più volte il quartiere centrale di Bangkok divenuto una sorta di quartier generale delle “camicie rosse”, i dimostranti delle province che nonostante gli scontri con i militari e le vittime del 10 Aprile continuano a chiedere le dimissioni del governo.

Agenzia Misna - Il “Bangkok Post”, uno dei maggiori quotidiani della Tailandia, si chiede oggi “quante vittime ancora?” e ricorda il sequestro ieri sera da parte delle “camicie rosse” di un treno carico di armi e mezzi militari che avrebbe dovuto raggiungere la capitale dalla provincia nord-orientale di Khon Kaen. Ad alimentare la tensione è l’annuncio di un corteo convocato per domani a Bangkok dai “gialli”, i sostenitori della coalizione di governo guidata dal primo ministro Abhisit Vejjajiva. Ieri un portavoce dell’esecutivo aveva sostenuto che i negoziati tra le due parti “non possono andare avanti perché le dimostrazioni delle ‘camicie rosse’ restano illegali” e perché il 10 Aprile ci sono stati episodi di “terrorismo”. Il bilancio di quel giorno di violenza resta incerto ma comunque grave, almeno 25 vittime e oltre 800 feriti secondo fonti ufficiali.Oggi il quotidiano Matichon scrive che una spinta alla trattativa può arrivare dai dirigenti del partito anti-governativo “Pheua Thai Party”, che avrebbero chiesto la mediazione del re Bhumibol Adulyadej. Le “camicie rosse” sono per lo più contadini ed esponenti delle classi medio-basse che beneficiarono di alcuni interventi pubblici durante i governi di Thaksin Shinawatra, uomo d’affari controverso, deposto da un colpo di stato militare nel 2006 e poi condannato per corruzione.


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