Nel Qinghai ignoti distribuiscono opuscoli pro-Dalai Lama, la polizia occupa il vicino monastero e arresta tre monaci a caso. Nel Gansu studenti di scuola secondaria inneggiano al Dalai Lama, la polizia arresta almeno 20 giovani.
Dharamsala (AsiaNews) – Le autorità cinesi hanno arrestato tre monaci del monastero di Ditsa nel Bayan (in cinese: Hualong), prefettura di Haidong nel Qinghai, per il solo sospetto che siano coinvolti nella distribuzione di pamphlet di contestazione. Chiusa anche la scuola condotta dal monastero. Nonostante la repressione, continuano le proteste dei tibetani e le autorità cinesi arrestato anche numerosi studenti. Il Centro tibetano per i diritti umani e la democrazia (Tchrd) riferisce che il 14 marzo nei pressi del monastero sono stati distribuiti pamphlet con la richiesta di “un rapido ritorno del Dalai Lama in Tibet” e della “fine della repressione in Tibet”. Subito dopo polizia ed esercito hanno occupato il monastero e arrestato i monaci Tulku Woeser, Yeshi, e Jamyang. Il primo è stato rilasciato dopo due giorni mentre gli altri ieri erano ancora detenuti. Secondo il Tchrd l’arresto è stato del tutto arbitrario e casuale, non esistendo indizi a carico dei monaci, portati via solo per dare un esempio. La polizia si è trattenuta nel monastero, ponendo persino restrizioni alle pratiche religiose dei monaci e ai loro incontri.
La scuola Shering Rinchen Norling, curata dal monastero dal 1992, è stata chiusa dalle autorità l’8 marzo senza spiegazioni. L’istituto, frequentato da circa 70 giovani novizi, insegna il pensiero buddista e le lingue cinese e inglese.
Nonostante le rigidissime misure di sicurezza adottate dalle autorità, con ampia dislocazione di polizia ed esercito e il Tibet chiuso persino ai turisti, in diversi luoghi i tibetani hanno dimostrato per ricordare gli anniversari della cacciata in esilio del Dalai Lama (10 marzo 1959) e della repressione nel sangue delle proteste del marzo 2008.
Il 14 marzo almeno 20 studenti della Scuola secondaria tibetana di Machu (Gansu) hanno marciato fino agli uffici del governo della contea, cantando slogan pro-Dalai Lama e contro il dominio cinese e sventolando le bandiere con il leone adottate dal governo tibetano in esilio. La folta ha fatto loro ala, mentre alcuni commercianti non tibetani hanno chiuso in fretta i negozi.
Un testimone riferisce che “le auto della polizia hanno seguito gli studenti. Ma li hanno solo seguiti, senza fare null’altro”.
Sempre il 14 marzo, gli studenti nella vicina Hezuo (Gansu) hanno inscenato una manifestazione simile. Agenzie hanno riportato che il 17 marzo la polizia ha arrestato almeno 20 dei giovani dimostranti.
Dharamsala (AsiaNews) – Le autorità cinesi hanno arrestato tre monaci del monastero di Ditsa nel Bayan (in cinese: Hualong), prefettura di Haidong nel Qinghai, per il solo sospetto che siano coinvolti nella distribuzione di pamphlet di contestazione. Chiusa anche la scuola condotta dal monastero. Nonostante la repressione, continuano le proteste dei tibetani e le autorità cinesi arrestato anche numerosi studenti. Il Centro tibetano per i diritti umani e la democrazia (Tchrd) riferisce che il 14 marzo nei pressi del monastero sono stati distribuiti pamphlet con la richiesta di “un rapido ritorno del Dalai Lama in Tibet” e della “fine della repressione in Tibet”. Subito dopo polizia ed esercito hanno occupato il monastero e arrestato i monaci Tulku Woeser, Yeshi, e Jamyang. Il primo è stato rilasciato dopo due giorni mentre gli altri ieri erano ancora detenuti. Secondo il Tchrd l’arresto è stato del tutto arbitrario e casuale, non esistendo indizi a carico dei monaci, portati via solo per dare un esempio. La polizia si è trattenuta nel monastero, ponendo persino restrizioni alle pratiche religiose dei monaci e ai loro incontri.La scuola Shering Rinchen Norling, curata dal monastero dal 1992, è stata chiusa dalle autorità l’8 marzo senza spiegazioni. L’istituto, frequentato da circa 70 giovani novizi, insegna il pensiero buddista e le lingue cinese e inglese.
Nonostante le rigidissime misure di sicurezza adottate dalle autorità, con ampia dislocazione di polizia ed esercito e il Tibet chiuso persino ai turisti, in diversi luoghi i tibetani hanno dimostrato per ricordare gli anniversari della cacciata in esilio del Dalai Lama (10 marzo 1959) e della repressione nel sangue delle proteste del marzo 2008.
Il 14 marzo almeno 20 studenti della Scuola secondaria tibetana di Machu (Gansu) hanno marciato fino agli uffici del governo della contea, cantando slogan pro-Dalai Lama e contro il dominio cinese e sventolando le bandiere con il leone adottate dal governo tibetano in esilio. La folta ha fatto loro ala, mentre alcuni commercianti non tibetani hanno chiuso in fretta i negozi.
Un testimone riferisce che “le auto della polizia hanno seguito gli studenti. Ma li hanno solo seguiti, senza fare null’altro”.
Sempre il 14 marzo, gli studenti nella vicina Hezuo (Gansu) hanno inscenato una manifestazione simile. Agenzie hanno riportato che il 17 marzo la polizia ha arrestato almeno 20 dei giovani dimostranti.
| Tweet |
Nicolò Renna, chitarrista palermitano, sbanca il web con il suo singolo Breathing. Lo abbiamo incontrato a Palermo. L'intervista di Paolo A.Magrì
Domenico Fioravanti, la Leggenda di Sydney 2000. Una vita da rincorrere a bracciate.Il ranista, prima medaglia d’oro azzurra alle Olimpiadi di Sydney 2000, intervistato da Emanuela Biancardi.
"L'intelligenza umana è la nostra principale risorsa". Parla Ermete Realacci, tra attivismo e sfide economiche
mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara, intervistato per LPL News 24 da Patrizio Ricci su politica europea ed immigrazione.
Max Cavallari della coppia 'I Fichi d'India', intervistato per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Laura Efrikian, Attrice, scrittrice, promotrice di 'Laura For Afrika', intervistata per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Patty Pravo festeggia cinquant’anni di successi intramotabili nel mondo della musica, tirando fuori ancora una volta pezzi da ‘90. Intervista di S. Santullo
Sergio Caputo celebra i trent’anni di “ Un Sabato Italiano”, con un nuovo omonimo album. Intervista a Sergio Caputo, di Simona Santullo
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.