James Thurber, uno dei più importanti esperti internazionali di Pubblic Affair, spiega come i gruppi d'interesse hanno bloccato finora la Riforma sanitaria negli Stati Uniti
PeaceReporter - Questa domenica la riforma sanitaria nazionale, il sogno del presidente Barack Obama, potrebbe essere liberata dall'ostruzionismo repubblicano in Senato. Ma dietro l'approvazione della manovra, pensata per 31 milioni di cittadini statunitensi e in ostaggio dei legislatori ormai da parecchi mesi, ci sono interessi che vanno ben oltre la politica. James Thurber (in foto), professore di Pubblic Affairs all'American University di Washington, è uno dei più importanti esperti internazionali di lobby. Nella sua lunga carriera ha lavorato con diversi parlamentari e a stretto contatto con i presidenti Clinton e Obama. Peacereporter l'ha incontrato a Milano per chiedergli quali fattori hanno impedito al quarantaquattresimo presidente degli Stati Uniti d'America di chiudere la partita più importante del proprio programma politico.
Nonostante l'arduo lavoro parlamentare la Riforma sanitaria continua a rimanere bloccata tra Senato e Congresso. Perché?
Perché il Senato ha bisogno di 60 voti per superare quello che viene chiamato ostruzionismo o discussione illimitata. Dopo l'elezione di Brown (Scott, repubblicano che il 4 febbraio scorso ha preso il posto del defunto Ted Kennedy ndr) nel Massachusetts, i democratici sono fermi a 59 voti, ma anche con 59 voti ci sono frange all'interno del partito democratico che non sono d'accordo con Obama. La ragione ultima di questo dissenso risiede nelle pressioni esercitate dalle potenti lobby. Pensi alle compagnie di assicurazione sanitaria, alle aziende farmaceutiche e alla stessa classe medica. È la forza di questi gruppi di interesse, unita alla non coesione all'interno dei democratici, a bloccare realmente la riforma.
Può spiegarci come le lobby assicurative e della sanità riescono a fermare il piano del presidente Obama?
Stanno usando il denaro per la pubblicità in televisione e sulla carta stampata, stanno lavorando all'interno di tutti i collegi elettorali per il Congresso al fine di opporsi alla riforma. Il fatto è che non esiste uniformità: alcune lobby sono a favore della nuova legge, ma quelle che sono contrarie hanno raccolto e speso più soldi quest'anno di quanto ne abbiano mai avuti in passato.
I democratici hanno ritirato la public option - l'assicurazione pubblica -. È cosi difficile per lo Stato competere in questo campo?
La definizione "public option" è un classico caso dei riformulazione. In realtà non è una opzione pubblica come vorrebbero farla apparire i repubblicani. È piuttosto una sorta di cooperativa nella quale si riuniscono coloro che tentano di acquistare l'assicurazione sanitaria ad un tasso inferiore. E non sarà gestita dal governo federale ma da consorzi estranei all'amministrazione e molto più simili a organizzazioni no-profit.
Obama sostiene che non ci sono freni alle speculazioni delle assicurazioni. Esiste un allarme sciacallaggio?
Assolutamente si. Il settore sanitario, le compagnie assicurative e i loro dirigenti stanno facendo centinaia di milioni di dollari negando le indennità e aumentando il costo della copertura assicurativa. Discorso differente va fatto per gli ospedali e la classe medica che spesso stentano a sopravvivere perché, in alcuni casi, le compagnie assicurative aumentano i profitti sulle loro spalle.
L'opposizione ha ribadito che c'è la necessistà di aumentare i tassi di pagamento Medicaid per i medici e gli ospedali. Ma la riforma ha lo scopo primario di offrire cure gratuite a 31 milioni di statunitensi. Come si spiega questa miopia politica?
La situazione non è semplicemente democratici contro repubblicani. Entrambi, per esempio, vorrebbero aumentare i fondi da destinare ai medici. Il blocco della riforma è piuttosto dato dal fatto che l'opposizione si oppone anche alla copertura sanitaria per 31 milioni di persone e propone un piano alternativo dove la cifra diminuisce a 3 milioni. Ciò accade essenzialmente a causa di differenze filosofiche sul ruolo dello Stato. Alla domanda: lo Stato deve aiutare le persone? I democratici rispondono "sì" e repubblicani "no".
La Casa Bianca ha prima minacciato di andare avanti con i soli voti dei democratici e poi ha chiamato tutti i legislatori al dialogo. Obama vincerà correndo solo o aprendosi all'opposizione?
Tecnicamente sta avvenendo che il presidente si vede costretto a dover aggirare l'ostruzionismo mediante l'uso della "Reconciliation". Obama chiederà la votazione sulla legge come modifica del bilancio, senza possibilità di emendamenti, e quindi gli saranno necessari solo 51 voti. Per questo ha deciso di correre solo e cercare di costruire una coalizione, con l'appoggio di uno o due repubblicani, su un progetto di legge diverso. Vincerà? Credo che nemmeno lui lo sappia a questo punto. Ma questa è l'unica strada che può seguire visto e considerato che gli è impossibile ottenere 60 voti.
Secondo le ultime rilevazioni statistiche il consenso generale verso l'amministrazione è il più basso di sempre, 44 percento degli elettori. In cosa sta sbagliando il presidente?
Sta dilapidando rapidamente il capitale politico guadagnato durante le elezioni ed è per questo che l'opposizione è in grado di bloccarlo usando semplicemente la strategia del "no". Penso che gli americani non comprendano davvero cosa contempli il disegno di legge sull'assistenza sanitaria. E Obama si pone nei loro confronti come un professore che è li per dare lezioni e questo approccio politico non è molto popolare. Egli sta tentando di persuadere la gente su quale problema c'è e quale soluzione dovrebbe esserci, ma non sta riuscendo a farlo. La mia opinione personale su di lui è ancora buona ma i repubblicani stanno usando ogni argomento possibile per farlo apparire come un re che decide per tutti piuttosto che come qualcuno che fa veramente quello che vuole la gente. Gli unici consensi bipartisan li ottiene sul dispiegamento di truppe in Afghanistan, ma, anche in questo caso, quando conquista i repubblicani perde invece le correnti più progressiste del suo partito.
Il punto della discordia principale rimane la copertura assicurativa pubblica dell'aborto. I democratici non intendono rinunciarvi e i repubblicani la reputano inammissibilie. Come si può comporre la frattura?
Quando qualcuno crede che abortire equivalga a uccidere una persona diventa molto difficile per lui giungere a un compromesso. Per questo motivo si sta cercando di tenere questa materia fuori dal disegno di legge. Obama continua a stare molto attento al messaggio politico sostenendo che pur rispettando il diritto alla vita, sia necessario tutelare a livello statale anche le donne che vogliono interrompere la gravidanza. Bilanciare le due istanze è ancora impossibile e, se si riuscirà ad apportare emendamenti in Senato, non sarà facile farlo al Congresso perché è più controllato.
Lobby, scontri politici e franchi tiratori. Il presidente riuscirà a far approvare la legge?
Sinceramente non lo so, ma penso che stia facendo la cosa giusta ricorrendo alla riconciliazione perché se la legge non dovesse passare sarà estremamente difficile per lui vincere la sfida. Dopo novembre è probabile che egli perda la maggioranza alla Camera e, anche se continuerà ad avere i numeri in Senato, questa situazione di stallo potrebbe protrarsi per altri due anni. Questo è il momento cruciale della sua amministrazione e dovrà andare avanti e senza avere un ampio sostegno. Rahm Emanuel, il capo dello staff della Casa Bianca, gli sta consigliando di continuare come in un gioco d'azzardo. Perché se si perde è male ma se si retrocede è anche peggio.
PeaceReporter - Questa domenica la riforma sanitaria nazionale, il sogno del presidente Barack Obama, potrebbe essere liberata dall'ostruzionismo repubblicano in Senato. Ma dietro l'approvazione della manovra, pensata per 31 milioni di cittadini statunitensi e in ostaggio dei legislatori ormai da parecchi mesi, ci sono interessi che vanno ben oltre la politica. James Thurber (in foto), professore di Pubblic Affairs all'American University di Washington, è uno dei più importanti esperti internazionali di lobby. Nella sua lunga carriera ha lavorato con diversi parlamentari e a stretto contatto con i presidenti Clinton e Obama. Peacereporter l'ha incontrato a Milano per chiedergli quali fattori hanno impedito al quarantaquattresimo presidente degli Stati Uniti d'America di chiudere la partita più importante del proprio programma politico.Nonostante l'arduo lavoro parlamentare la Riforma sanitaria continua a rimanere bloccata tra Senato e Congresso. Perché?
Perché il Senato ha bisogno di 60 voti per superare quello che viene chiamato ostruzionismo o discussione illimitata. Dopo l'elezione di Brown (Scott, repubblicano che il 4 febbraio scorso ha preso il posto del defunto Ted Kennedy ndr) nel Massachusetts, i democratici sono fermi a 59 voti, ma anche con 59 voti ci sono frange all'interno del partito democratico che non sono d'accordo con Obama. La ragione ultima di questo dissenso risiede nelle pressioni esercitate dalle potenti lobby. Pensi alle compagnie di assicurazione sanitaria, alle aziende farmaceutiche e alla stessa classe medica. È la forza di questi gruppi di interesse, unita alla non coesione all'interno dei democratici, a bloccare realmente la riforma.
Può spiegarci come le lobby assicurative e della sanità riescono a fermare il piano del presidente Obama?
Stanno usando il denaro per la pubblicità in televisione e sulla carta stampata, stanno lavorando all'interno di tutti i collegi elettorali per il Congresso al fine di opporsi alla riforma. Il fatto è che non esiste uniformità: alcune lobby sono a favore della nuova legge, ma quelle che sono contrarie hanno raccolto e speso più soldi quest'anno di quanto ne abbiano mai avuti in passato.
I democratici hanno ritirato la public option - l'assicurazione pubblica -. È cosi difficile per lo Stato competere in questo campo?
La definizione "public option" è un classico caso dei riformulazione. In realtà non è una opzione pubblica come vorrebbero farla apparire i repubblicani. È piuttosto una sorta di cooperativa nella quale si riuniscono coloro che tentano di acquistare l'assicurazione sanitaria ad un tasso inferiore. E non sarà gestita dal governo federale ma da consorzi estranei all'amministrazione e molto più simili a organizzazioni no-profit.
Obama sostiene che non ci sono freni alle speculazioni delle assicurazioni. Esiste un allarme sciacallaggio?
Assolutamente si. Il settore sanitario, le compagnie assicurative e i loro dirigenti stanno facendo centinaia di milioni di dollari negando le indennità e aumentando il costo della copertura assicurativa. Discorso differente va fatto per gli ospedali e la classe medica che spesso stentano a sopravvivere perché, in alcuni casi, le compagnie assicurative aumentano i profitti sulle loro spalle.
L'opposizione ha ribadito che c'è la necessistà di aumentare i tassi di pagamento Medicaid per i medici e gli ospedali. Ma la riforma ha lo scopo primario di offrire cure gratuite a 31 milioni di statunitensi. Come si spiega questa miopia politica?
La situazione non è semplicemente democratici contro repubblicani. Entrambi, per esempio, vorrebbero aumentare i fondi da destinare ai medici. Il blocco della riforma è piuttosto dato dal fatto che l'opposizione si oppone anche alla copertura sanitaria per 31 milioni di persone e propone un piano alternativo dove la cifra diminuisce a 3 milioni. Ciò accade essenzialmente a causa di differenze filosofiche sul ruolo dello Stato. Alla domanda: lo Stato deve aiutare le persone? I democratici rispondono "sì" e repubblicani "no".
La Casa Bianca ha prima minacciato di andare avanti con i soli voti dei democratici e poi ha chiamato tutti i legislatori al dialogo. Obama vincerà correndo solo o aprendosi all'opposizione?
Tecnicamente sta avvenendo che il presidente si vede costretto a dover aggirare l'ostruzionismo mediante l'uso della "Reconciliation". Obama chiederà la votazione sulla legge come modifica del bilancio, senza possibilità di emendamenti, e quindi gli saranno necessari solo 51 voti. Per questo ha deciso di correre solo e cercare di costruire una coalizione, con l'appoggio di uno o due repubblicani, su un progetto di legge diverso. Vincerà? Credo che nemmeno lui lo sappia a questo punto. Ma questa è l'unica strada che può seguire visto e considerato che gli è impossibile ottenere 60 voti.
Secondo le ultime rilevazioni statistiche il consenso generale verso l'amministrazione è il più basso di sempre, 44 percento degli elettori. In cosa sta sbagliando il presidente?
Sta dilapidando rapidamente il capitale politico guadagnato durante le elezioni ed è per questo che l'opposizione è in grado di bloccarlo usando semplicemente la strategia del "no". Penso che gli americani non comprendano davvero cosa contempli il disegno di legge sull'assistenza sanitaria. E Obama si pone nei loro confronti come un professore che è li per dare lezioni e questo approccio politico non è molto popolare. Egli sta tentando di persuadere la gente su quale problema c'è e quale soluzione dovrebbe esserci, ma non sta riuscendo a farlo. La mia opinione personale su di lui è ancora buona ma i repubblicani stanno usando ogni argomento possibile per farlo apparire come un re che decide per tutti piuttosto che come qualcuno che fa veramente quello che vuole la gente. Gli unici consensi bipartisan li ottiene sul dispiegamento di truppe in Afghanistan, ma, anche in questo caso, quando conquista i repubblicani perde invece le correnti più progressiste del suo partito.
Il punto della discordia principale rimane la copertura assicurativa pubblica dell'aborto. I democratici non intendono rinunciarvi e i repubblicani la reputano inammissibilie. Come si può comporre la frattura?
Quando qualcuno crede che abortire equivalga a uccidere una persona diventa molto difficile per lui giungere a un compromesso. Per questo motivo si sta cercando di tenere questa materia fuori dal disegno di legge. Obama continua a stare molto attento al messaggio politico sostenendo che pur rispettando il diritto alla vita, sia necessario tutelare a livello statale anche le donne che vogliono interrompere la gravidanza. Bilanciare le due istanze è ancora impossibile e, se si riuscirà ad apportare emendamenti in Senato, non sarà facile farlo al Congresso perché è più controllato.
Lobby, scontri politici e franchi tiratori. Il presidente riuscirà a far approvare la legge?
Sinceramente non lo so, ma penso che stia facendo la cosa giusta ricorrendo alla riconciliazione perché se la legge non dovesse passare sarà estremamente difficile per lui vincere la sfida. Dopo novembre è probabile che egli perda la maggioranza alla Camera e, anche se continuerà ad avere i numeri in Senato, questa situazione di stallo potrebbe protrarsi per altri due anni. Questo è il momento cruciale della sua amministrazione e dovrà andare avanti e senza avere un ampio sostegno. Rahm Emanuel, il capo dello staff della Casa Bianca, gli sta consigliando di continuare come in un gioco d'azzardo. Perché se si perde è male ma se si retrocede è anche peggio.
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