martedì, marzo 23, 2010
Cheri Honkala, paladina dei poveri americani, comincia il 4 aprile la sua marcia: da New Orleans a Detroit, dove il 22 giugno si terrà lo Us Social Forum

PeaceReporter - Gli Stati Uniti d'America sono il maggiore esportatore mondiale di democrazia e diritti umani. O almeno questo è quello che dicono loro. Ma quale é la "produzione interna" di democrazia e diritti umani? Parlare di politica in U.S. è tabù assoluto, in media appena il 40% dei cittadini va a votare e quei pochi che lo fanno si devono accontentare di una scelta di fatto limitata a due soli partiti. Se questa è democrazia...
Di diritti umani si parla molto soprattutto quando è il "nemico" a non rispettarli, ma è un dato di fatto che negli Stati Uniti almeno 45000 persone muoiono ogni anno perché non possono permettersi un'assicurazione sanitaria. Così com'è un fatto che gli Stati Uniti "vantino" tassi tra i più alti di disoccupazione, povertà, senza-tetto e abbandono scolastico. Se questi sono diritti...
Cheri Honkala ha 46 anni ed è già stata arrestata più di 200 volte per proteste e disobbedienza civile. Definita l'attivista più in pericolo d'America, aveva 17 anni quando rimase incinta dopo avere passato tutta l'infanzia e l'adolescenza "legalmente orfana" in ben 9 istituti diversi. Quando pochi anni dopo Cheri perse il lavoro e di conseguenza casa e assicurazione sanitaria, non ci fu molto da pensare: era inverno, lei era sola con un bambino piccolo e sapeva di certi palazzi disabitati in cui il costruttore teneva i termosifoni accesi tutto l'inverno per evitare che le tubature si ghiacciassero. Per Cheri e suo figlio Mark quella era l'unica alternativa alla morte: occupare.

Ma non bastava. Il problema vero dei poveri d'America non è solo che sono tanti, il problema è che sono invisibili: nessuno sa che esistono, né fuori né dentro i confini americani e quindi nessuno se ne occupa. Cheri capì che bisognava organizzare i poveri, che dargli visibilità e voce era l'unico modo per contrastare gli effetti devastanti di un sistema socio/economico che stava distruggendo non solo il suo pese, ma l'umanità intera. Cheri non è una che si perde in chiacchiere, sa bene che non basta parlare di diritti umani per ristabilire una giustizia sociale, così ha creato una rete di solidarietà tra i poveri in cui tutti sono a disposizione di tutti e tutti si mobilitano per procurare casa, lavoro, cure mediche e istruzione a chiunque ne abbia bisogno.

Il movimento dei poveri d'America che oggi domanda a gran voce il riconoscimento dei propri diritti umani fondamentali altro non è che la logica conseguenza di un agire basato sulla pratica dei diritti. Intanto Mark è cresciuto e oggi fa l'attore/regista a Hollywood, ma, attenzione: Mark non è la prova vivente che l'American Dream esiste, anzi, Mark ne è l'antitesi! E se da una parte Cheri a Philadelphia continua a organizzare i poveri e a connetterli con altre organizzazioni in tutto il mondo, dall'altra parte del paese, a Los Angeles, suo figlio Mark organizza i ricchi. Mark è intelligente ma anche umile e coi piedi per terra, sa di essere dov'è solo perché ha avuto fortuna e non perché l'America sia veramente il paese delle pari opportunità. Mark non si limita, come molti suoi colleghi di Hollywood, a lavarsi la coscienza con qualche serata di beneficienza, lui va oltre e continua a lottare per i diritti umani. Nel suo primo film come regista, Explicit Ills, si vedono i primi frutti di questo lavoro, così come sono sotto gli occhi di tutti i frutti del lavoro instancabile di sua madre Cheri nell'organizzare i poveri.

Il 4 aprile i poveri d'America marceranno da New Orleans a Detroit dove arriveranno il 22 giugno, data di inizio del U.S. Social Forum. L'hanno voluta chiamare Marcia per Realizzare il Sogno perché è il progetto a cui stava lavorando Martin Luther King quando è stato assassinato: riunire i poveri di "qualunque colore" in un grande movimento che potesse attaccare le basi dell'ingiustizia sociale e mettere la parola fine alla povertà. Oggi, negli Stati Uniti d'America, regno di ingiustizia sociale, i poveri hanno alzato la testa e sono determinati a riprendersi ciò che gli appartiene e che gli è stato tolto: dignità e diritti.

Dada Pisconti

Ricercatrice italiana a Boulder, Colorado

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