martedì, marzo 23, 2010
Una visita “di distensione istituzionale e riparazione storica”: così la presidente argentina Cristina Fernández de Kirchner ha definito il suo viaggio di stato in Perù, 16 anni dopo lo scandalo della vendita illegale di armi argentine all’Ecuador, mentre Lima era in guerra con Quito, nel 1995.

Agenzia Misna - “A nome degli argentini, sono venuta a superare fastidiosi e vecchi episodi che neanche vale la pena di menzionare, ma che ferirono profondamente i peruviani” ha detto Fernández, incontrando il collega Alan García. La vicenda dei 5000 fucili mitragliatori venduti da Buenos Aires a Quito sotto la presidenza di Carlos Menem mentre era in corso un conflitto con Lima in cui la stessa Argentina fungeva da ‘garante di pace’, “è stata particolarmente grave” ha aggiunto Fernández; tanto più, ha detto, perché “il Perù aveva fatto un gesto unico in Sudamerica mentre noi eravamo in guerra per le Malvinas (1982) mettendoci a disposizione aerei, piloti e missili per combattere l’ultima enclave coloniale del continente”. Anche García ha detto di voler mettere “un punto finale a un increscioso incidente che non sarebbe mai dovuto accadere ma che non mina l’amicizia e la vicinanza col popolo argentino”. I due presidenti hanno firmato 13 accordi di cooperazione e un’intesa di ‘associazione strategica’ per aumentare i rapporti commerciali, impegnandosi inoltre al “consolidamento della pace in Sudamerica, a partire dalla rinuncia espressa all’uso della forza, la proibizione delle armi di distruzione di massa e del contrabbando di armi”.


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