giovedì, gennaio 28, 2010
Nel terzo veicolo della carovana che ha attraversato la steppa c’era Papa Benedetto XVI. Il pontefice portava il passo di innumerevoli pellegrini che lo precedevano nel raggiungere la regione deserta di San Giovanni e il sito vicino al fiume Giordano dove si dice che Gesù fu battezzato.

Custodia.org - A dare il benvenuto al Santo Padre è stato Rustom Mkhjian, un giordano cattolico di discendenza armena che presta servizio come direttore assistente del luogo ed è supervisore delle attività archeologiche per la commissione regia di Giordania. Mkhjian, nell’incontro con i giornalisti cristiani a settembre, durante una visita della stampa sponsorizzata dal Jordan Tourism Board, ha raccontato del suo invito al papa a visitare il luogo lo scorso 10 maggio. Egli è convinto che l’area dove San Giovanni operava sia la sorgente della fede e merita d’essere per il cristianesimo una delle mete principali di pellegrinaggio. Ha espresso la sua opinione al papa, dicendo che il cristianesimo comincia in questi luoghi. Pietro, secondo la Bibbia, fu uno dei quattro apostoli che accompagnò Gesù al battesimo, e da quel momento il cristianesimo si è diffuso ovunque. Secondo il suo racconto il papa ha ringraziato sinceramente. Ha inoltre ricordato che nel colloquio gli ha parlato di alcuni pellegrini dei primi secoli e del medioevo che documentarono come i credenti si siano recati al sito per oltre otto secoli. Questi pellegrini volevano visitare di persona il luogo dove pensavano che Giovanni svolse il suo ministero nei canneti a est del Giordano, di fronte a un guado attraversato dai viaggiatori provenienti da Gerico. Lì, vicino a una sorgente che scorreva sotto il vasto territorio chiamato Collina di Eliah, la tradizione racconta che Gesù fu battezzato.

Secondo quanto ha affermato Mkhjian la testimonianza che documenta la posizione del luogo è coerente col riferimento a “Betania oltre il Giordano, dove Giovanni fu battezzato” presente nel Vangelo di Giovanni. Secondo l’evangelista, Gesù raggiunse il luogo dopo due giorni di viaggio da Nazaret, fu battezzato con altri penitenti e vide i cieli aprirsi e lo Spirito Santo discendere come una colomba quando egli uscì dall’acqua. Udì una voce dire, “Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto”. E Giovanni rispose, “Ecco l’agnello di Dio”.

Si prevede che il sito sarà visitato da oltre un milione di persone entro il 2018. Nel 2008 il luogo ha attratto 150.000 pellegrini, con un aumento del 53% rispetto all’anno precedente, senza tener conto delle celebrazioni dell’Epifania che si svolgono al fiume ogni anno dal 2000.
Mahfouz Kishek, manager di marketing per il Jordan Tourism Board, è convinto che il luogo diventerà una meta di pellegrinaggio come lo è stato in passato.

Il sito del battesimo potrebbe essere il centro di un percorso di pellegrinaggio che includerebbe il Castello di Mekawar, dove avvenne il martirio di Giovanni; Madaba, dove la chiesa di San Giorgio conserva la famosa carta bizantina del sesto secolo delle vie di pellegrinaggio della Terra Santa; il Monte Nebo, dove Dio si rivelò a Mosè e da dove Mosè vide la Terra Promessa. Il pellegrinaggio potrebbe comprendere anche i luoghi del nord in cui Gesù predicò e compì miracoli.

Il turismo religioso, come la maggior parte dei problemi nella regione, ha il suo aspetto politico. La Giordania compete per l’area sacra della Terra Santa con gli israeliani e i palestinesi. Separata fisicamente dalla parte est di Gerusalemme e dai suoi luoghi sacri fin dal 1967, dopo l’accordo di pace con Israele nel 1994, la Giordania ha rivalutato il suo patrimonio religioso a est del fiume.

Il sito del battesimo, che compete con quello di Qasr el Yahud in Israele, si sta affermando come l’attrazione di pellegrinaggio internazionale più considerevole della Giordania. Non a caso le autorità competenti stanno promuovendo la diffusione delle testimonianze bibliche, storiche e archeologiche del sito. Questo progetto ha trovato il sostegno di leader cristiani che vanno dal pastore evangelico americano Rick Warren fino all’arcivescovo di Canterbury e al patriarca di Mosca e di tutta la Russia.

Permettere ai fedeli di oggi di ripercorrere le antiche vie di pellegrinaggio è importante per i giordani, che considerano il profeta Elia come originario del luogo e sono orgogliosi del ruolo che la loro terra svolge.
Mkhjian ha fatto notare che delle numerose chiese costruite al sito del battesimo, due basiliche furono costruite nel periodo musulmano. La sua opinione è che i cristiani, nonostante fossero una minoranza, erano liberi di pregare a loro modo come lo sono oggi in Giordania.

Lo spirito di accettazione si sta rinnovando come le guglie e le cupole delle dieci chiese delle confessioni cristiane presenti al sito del battesimo testimoniano. Occorre alzare la voce contro l’estremismo che distrugge ogni cosa. La convivenza e la tolleranza sono possibili.

Per Mkhjian, il Vangelo, le documentazioni dei pellegrini e ora le testimonianze archeologiche convergono in un luogo a 398 metri sotto il livello del mare dove furono costruite cinque chiese una dopo l’altra nel corso di otto secoli. Questo è il luogo di culto più basso della Terra e, nello stesso tempo, il più vicino al cielo. I resti delle chiese sono stati rivelati da quando i giordani hanno cominciato gli scavi al sito nel 1999 dopo aver ripulito i campi minati della guerra del 1967.

Lo scavo ha dimostrato che gli architetti costruirono e ricostruirono le chiese, nonostante devastanti terremoti e alluvioni. Cosa li spinse a farlo? Mhkjian pensa che i fedeli dovevano desiderare di avere una chiesa con un battistero, altrimenti non sarebbe spiegabile perchè furono edificate delle chiese destinate esclusivamente ad essere battisteri in un luogo dove non c’era alcuna comunità da servire.

E’ difficile individuare il luogo esatto del ministero di Giovanni, perchè la portata d’acqua del Giordano è cambiata nel tempo e si è prosciugato fino a diventare un ruscello. Non mancano quelli che, in forza della tradizione e dei resti archeologici, sono sicuri che il vero luogo del battesimo di Gesù sia proprio questo, Wadi Kharrar.
Adattamento: R.P. Fonte: Rick DelVecchio, Catholic San Francisco


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