martedì, gennaio 26, 2010
Andrea Olivero, presidente ACLI: «La memoria di quanto accaduto tenga desta oggi la nostra coscienza»

«Fare memoria della Shoah è innanzitutto un dovere che abbiamo come italiani, in quanto corresponsabili di quella tragedia immane». Lo ha detto il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero in riferimento alla Giornata della Memoria che verrà celebrata domani, mercoledì 27 gennaio. «Troppe volte abbiamo preferito ridimensionare le nostre responsabilità» ha affermato il presidente delle Acli. «Ma chi ama questo Paese ha il dovere di ricordare tutte le pagine della sua storia, anche quelle tristi e ingloriose. Rispetto alla tragedia immane della Shoah, fatto salvo il coraggio di quanti si sono adoperati per salvare i nostri concittadini ebrei dalle deportazioni, abbiamo come popolo italiano delle colpe immense, per aver chiuso gli occhi soprattutto, quando non per aver collaborato direttamente o indirettamente, a partire dalla promulgazione delle leggi razziali del 1938».

«La mistificazione della storia passa attraverso la dimenticanza delle pagine più buie - aggiunge Olivero - La memoria di quanto accaduto allora può invece aprirci gli occhi di fronte alle discriminazioni di oggi, al pericolo di un razzismo sempre meno latente. Perché l'odio contro il diverso continua ad annidarsi nel cuore e nella testa dell'uomo. Il male che ha dato origine alla Shoah non è cancellato per sempre, ma rimane un incubo rispetto al quale occorre vigilare ogni momento tenendo deste le nostre coscienze di uomini e di cittadini».

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