martedì, gennaio 26, 2010
La “cancellazione immediata e piena” del debito estero di Haiti, frutto di politiche “brutali” delle quali il popolo caraibico “non ha beneficiato”, è stata chiesta dal Consiglio mondiale delle Chiese in un documento diffuso in coincidenza con la conferenza internazionale di Montreal sugli aiuti ai terremotati.

Agenzia Misna - “Nonostante abbia ottenuto nel Giugno scorso dalle istituzioni finanziarie internazionali la cancellazione di un miliardo e 200 milioni di debito estero – si evidenzia nella nota, a firma del Segretario generale del Consiglio, il reverendo Olav Fykse Tveit – Haiti deve ancora 641 milioni di dollari alle banche e agli stati”. Secondo il reverendo Tveit, “più della metà” di questo debito deriva dalle scelte sbagliate di Francois e Jean-Claude Duvalier, padroni della parte occidentale dell’isola di Hispaniola dal 1957 al 1986. “Obbligare Haiti a effettuare pagamenti del debito a scapito di assistenza sanitaria, istruzione e altri programmi sociali – sottolinea il Consiglio - è illegittimo”. Secondo l’organismo, che rappresenta 340 Chiese cristiane di tutte le tradizioni, è del resto necessario che ogni nuova assistenza finanziaria arrivi in forma di sovvenzioni e non di prestiti “che affliggerebbero il paese con ulteriori debiti”. Nel documento del Consiglio si ricordano anche le difficoltà e i rischi della ricostruzione. Secondo il reverendo Tveit, un piano di medio e lungo termine “deve essere sviluppato con la piena partecipazione del popolo di Haiti e con il sostegno della comunità internazionale, sotto il coordinamento dell’Onu”.


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