sabato, giugno 06, 2009
Così il Papa alla Comunità del Seminario francese di Roma

RadioVaticana - Benedetto XVI ha ricevuto stamani in Vaticano la comunità del Seminario francese di Roma. L’istituzione, fondata oltre un secolo e mezzo fa dalla Congregazione del Santo Spirito, è affidata ora alla Conferenza episcopale francese. Nel suo discorso, il Papa si è soffermato sui doveri dei seminaristi e dei loro formatori ed ha ribadito l’importanza del ministero sacerdotale per la vita della Chiesa.

L’Anno Sacerdotale offre a tutta la Chiesa la possibilità di “scrutare più profondamente l’identità del sacerdozio, mistero di grazia e misericordia”: è quanto sottolineato da Benedetto XVI nel suo discorso al Seminario francese di Roma. Un’occasione per ribadire il ruolo fondamentale dei sacerdoti nella vita ecclesiale: “Il compito di formare i preti – ha detto – è una missione delicata”. La formazione che si propone nei seminari, ha aggiunto, è “esigente”, perché alla sollecitudine pastorale dei futuri sacerdoti sarà affidata una porzione del popolo di Dio, “quel popolo che Cristo ha salvato donandogli la sua vita”. E’ bene, ha auspicato, che i seminaristi comprendano che se la Chiesa si mostra esigente con loro è perché si devono prendere cura di coloro che Cristo gli ha affidato.

Quindi, ha enumerato le attitudini che devono caratterizzare un futuro sacerdote: “La maturità umana, le qualità spirituali e ancora - ha rilevato – lo zelo apostolico e il rigore intellettuale”. Quindi, ha evidenziato che, per accrescere queste virtù, è importante che i seminaristi ne beneficino per primi attraverso l’esempio dei loro formatori. Ha così ripreso le parole del cardinale Suhard a proposito dei ministri di Cristo: “Eterno paradosso del sacerdote – ha detto il Papa citando il porporato francese – è portatore in se stesso di opposti: concilia, a prezzo della vita, la fedeltà a Dio e all’uomo”. Non ha in mano mezzi politici, diceva il cardinale Suhard, né risorse finanziarie o la forza delle armi, la sua forza è di essere disarmato e di potere tutto in Cristo. “Possano queste parole che evocano così bene la figura del Santo Curato d’Ars – è stato l'augurio del Pontefice – risuonare come un appello vocazionale per i numerosi giovani cristiani francesi che desiderano una vita utile e feconda al servizio dell’amore di Dio”. Infine, l’auspicio che i seminaristi francesi in visita a Roma possano scoprire la grandezza della cattolicità della Chiesa e la sua vitale unità attorno al Successore di Pietro.

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