Un primo contratto per l'estrazione di petrolio assegnato a britannici e cinesi
Un consorzio formato dai giganti petroliferi BP e CNPC International, rispettivamente inglese e cinese, avrebbero vinto l'appalto per l'estrazione di 17 miliardi di barili nella zona di Rumalia, nel sud dell'Iraq.
Il contratto è stato il primo stipulato dopo l'invasione del 2003, tra sei campi di petrolio e due di gas messi in vendita. Le risorse energetiche erano di proprietà statale durante il regime di Saddam Hussein, poiché nazionalizzate dal suo partito. I proventi ricavati dalla vendita delle risorse, serviranno al governo per la ricostruzione del paese devastato dall'embargo e dalla guerra, secondo quanto affermato dal primo ministro Nuri al-Maliki. All'asta di Baghdad hanno partecipato diverse compagnie Statunitensi, Europee ed Asiatiche tra le quali ExxonMobil, Total e Shell.
"Il nostro obbiettivo principale è di incrementare la produzione di petrolio da 2,4 milioni di barili al giorno a più di 4 milioni nei prossimi cinque anni", dichiara il ministro per il petrolio Hussein al-Shahristani alla televisione pubblica irachena. L'Iraq è il terzo paese al mondo per quanto riguarda le risorse petrolifere, stimate in almeno 115 miliardi di barili: ammontano a 43 miliardi quelli attualmente messi in vendita. Alcuni membri del parlamento lamentano però il fatto di non avere possibilità di intervenire in questi affari.
Un consorzio formato dai giganti petroliferi BP e CNPC International, rispettivamente inglese e cinese, avrebbero vinto l'appalto per l'estrazione di 17 miliardi di barili nella zona di Rumalia, nel sud dell'Iraq.Il contratto è stato il primo stipulato dopo l'invasione del 2003, tra sei campi di petrolio e due di gas messi in vendita. Le risorse energetiche erano di proprietà statale durante il regime di Saddam Hussein, poiché nazionalizzate dal suo partito. I proventi ricavati dalla vendita delle risorse, serviranno al governo per la ricostruzione del paese devastato dall'embargo e dalla guerra, secondo quanto affermato dal primo ministro Nuri al-Maliki. All'asta di Baghdad hanno partecipato diverse compagnie Statunitensi, Europee ed Asiatiche tra le quali ExxonMobil, Total e Shell.
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