venerdì, maggio 01, 2009
Primo anniversario per la morte di Nicola Tommasoli, ucciso a Verona l’1 maggio 2008. Un corteo cittadino terrà viva la memoria

PeaceReporter - La notte del primo maggio 2008 in pieno centro a Verona, veniva ucciso Nicola Tommasoli, 29 anni, ammazzato dai calci di 5 neonazisti. Un corteo, nel giorno della festa dei Lavoratori, vuole denunciare il clima di intolleranza e razzismo a un anno dalla morte del giovane, ucciso da una gioventù il cui hobby è quello di picchiare, in particolare coloro che sono diversi per idee, fisionomia, stile, aspetto.

Gli aggressori restano in carcere. Già nei primi giorni le indagini si erano indirizzate su cinque giovanissimi simpatizzanti dell'estrema destra veronese, tra i 19 e i 20 anni. Il pretesto dell'aggressione sarebbe stato il rifiuto di una sigaretta da parte di Tommasoli al gruppo di giovani.
Tre dei cinque arrestati sono tuttora detenuti nel carcere di Montorio. Martedì scorso sono stati negati loro gli arresti domiciliari, poiché la Corte d'Assise ha ritenuto possibili il pericolo di fuga e la reiterazione di reato. Due di loro, dopo l'omicidio, erano fuggiti a Londra. I legali e le loro famiglie li avevano convinti in un secondo tempo a rientrare in Italia. I super periti, nominati dalla Corte per stabilire le cause della morte del giovane Tommasoli, hanno parlato di "valutazioni più precise che oggi non possono essere anticipate".
La Corte sta inoltre considerando i precedenti di polizia per attività violenta, nonchè la pendenza di un procedimento per reato associativo - relativo ad aggressioni di gruppo, avvenute in centro città nel 2007 - sulle teste di due degli imputati. "L'istruttoria dibattimentale non ha modificato la situazione preesistente" ha motivato ancora la Corte, aggiungendo che permarrebbero gravi indizi di colpevolezza sulla morte del giovane.

La porta dei Leoni un anno dopo. Il fattaccio avvenne vicino agli scavi romani di Porta dei Leoni, una zona battuta dai tanti turisti in visita al centro storico della città. Molti veronesi, scossi dall'avvenimento, vennero a piangerlo in quel punto, attacando striscioni, disegni, poesie in memoria di una tale struggente tragedia. E' passato un anno, quanta gente ancora ricorda? Gli striscioni, i disegni, le poesie, i fiori e le candele non sono più lì, sono stati tolti il giorno prima dell'inaugurazione del Vinitaly ai primi di aprile e alle porte della stagione turistica primaveril-estiva. Non sono durati un intero anno. La lapide commemorativa del comune, posta in fronte alla Porta dei Leoni, è stata rimossa per lavori in corso. Nessun segno resta: non è forse il caso di gridare alla memoria di un simile evento?

Nuovi pestaggi e teste rasate. Almeno un' altra vicenda simile è avvenuta nel centro storico, lo scorso 6 gennaio, quando un gruppo di giovani "teste rasate", ha malmenato una ventisettenne e un amico, entrambi ricoverati in ospedale. Gli aggressori, tifosi della curva, hanno aggredito la ragazza infastidita dai loro cori e insulti, fuori da un bar, colpendola con un posacenere e procurandole gravi lesioni al volto. La vicenda è simile a quella di Tommasoli e non è che l'ennesimo caso di pestaggi in città denunciato alla Digos in questi anni. L'avvocato della ragazza ferita ha affermato che gli accusati "erano determinati a scatenare la violenza". L'atteggiamento della giunta comunale non condanna e tende a minimizzare questo genere di espisodi, considerandoli come casi isolati. La matrice ideologica delle aggressioni sembra però essere sempre la stessa e nasce il sospetto che un certo tipo di estremismo venga tollerato consapevolmente, in parte anche dai cittadini.

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