martedì, aprile 12, 2022

1.090 esemplari sequestrati, 405 specie CITES, alcune addirittura estinte o praticamente estinte 

 

GreenReport - Nell’ambito dell’Operació “Valcites”, la Guardia Civil spagnola ha proceduto ad indagare una persona per i reati di contrabbando e un’altra per violazioni della protezione della flora e della fauna. L’operazione, realizzata nel municipio di Bétera (Valencia) dall’Equipo de Protección de la Naturaleza della Comandancia della Guardia Civil di Valencia, era iniziata nel novembre 2021, quando gli agenti erano venuti a conoscenza di una possibile raccolta privata di esemplari a Bétera. La Guardia Civil spiega in un comunicato «Proseguendo con le indagini, gli agenti hanno individuato in suddetto comune un ambiente di oltre 50.000 mq, che conteneva al suo interno una casa e 2 capannoni, trovando al suo interno 1.090 esemplari imbalsamati. Di questi esemplari, 405 appartenevano alla CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora, ndr), alcuni addirittura estinti come l’orice dammah o praticamente estinti come l’addax o la tigre del Bengala. Inoltre, tra questi esemplari sono stati rinvenuti diversi tipi di animali con vari livelli di protezione, come il ghepardo, il leopardo, il leone, la lince, l’orso polare, il leopardo delle nevi, il rinoceronte bianco, ecc. Inoltre, tra i pezzi trovati, 198 erano grandi zanne d’avorio di elefanti».

La Guardia Civil dice che gli esemplari e le parti di animali trovati avrebbero un valore di oltre 29 milioni di euro.

In un ulteriore commento la Guardia Civil ha evidenziato che l’operazione «Ha superato di gran lunga le nostre aspettative. Era una situazione dantesca. Questa enorme quantità di zanne e di esemplari provengono dai cinque continenti».

L’operazione sta proseguendo con l’analisi di tutta la documentazione fornita dal proprietario dell’area per giustificare il possesso degli animali imbalsamati e delle zanne di elefante.

A “Valcites”, hanno collaborato forze dell’ordine e tecnici specializzati di diverse istituzioni che hanno permesso di identificare con precisione le specie sequestrate, una collaborazione estesa all’Europol nell’ambito delle azioni Empact


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