lunedì, maggio 09, 2022
Dal primo giorno dell’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio, migliaia di persone, inclusi attivisti della società civile e difensori dei diritti umani, sono scese in piazza in molte città della Russia per manifestare il loro dissenso nei confronti della guerra.

Amnesty - Le autorità hanno disperso le manifestazioni con la forza, perseguendo legalmente chi era sceso in piazza. Lo stesso è successo ai media indipendenti, che sono stati censurati, chiusi e/o bloccati, solamente per essersi pubblicamente opposti all’invasione dell’Ucraina. Secondo la Ong russa per i diritti umani OVD-Info, tra il 24 febbraio e il 7 aprile sarebbero almeno 15.413 i manifestanti pacifici arrestati. Solo il 6 marzo, circa 5.000 persone sono state arrestate in 69 città russe e il 13 marzo oltre 900 persone sono state arrestate in 39 città.
Sempre secondo OVD-Info, dal 24 febbraio la polizia avrebbe arrestato 113 bambini per aver preso parte a manifestazioni pacifiche in strada. 

Ad esempio, il 6 marzo la polizia di Arkhangelsk ha arrestato una donna e il suo bambino che trasportavano palloncini gialli e blu, i colori della bandiera dell’Ucraina, presumibilmente per essersi rifiutati di lasciare la piazza. La polizia ha anche arrestato degli anziani durante le proteste pacifiche. 

Esprimere dissenso contro l’invasione sta mettendo a serio rischio gli attivisti russi, la maggior parte non si sente al sicuro a protestare. Le persone che hanno il coraggio di parlare non devono essere abbandonate: noi siamo con loro!


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