venerdì, maggio 11, 2018
Motivo? Racconta una mobilitazione di cittadini poveri e marginalizzati in cerca di giustizia ‎che ricorda troppo la rivoluzione del 2011.

di Monica Macchi

Nena News  – Ancora un caso di censura in Egitto questa volta relativo al cinema: il comitato di controllo delle ‎opere artistiche egiziane ha fatto sapere di aver vietato il film Razzia di Nabil Ayouch (la cui prima ‎era fissata per il 16 aprile e l’uscita ufficiale il 18) perché, come citato dal sito di informazione ‎Middle East Eye, “racconta una mobilitazione di cittadini poveri e marginalizzati in cerca di giustizia ‎che ricorda troppo la rivoluzione del 2011”. Inoltre due dei personaggi del film, Joe (un restauratore ‎ebreo, vittima di antisemitismo) e Hakim, (un falegname che lotta per affermare la sua ‎omosessualità) sono rappresentati in una luce positiva “in grado di suscitare simpatia e ‎compassione”.‎

Raggiunto telefonicamente, il regista ha confermato la notizia aggiungendo che “per il momento non ‎c’è stato alcun divieto scritto ed ufficiale, ma questo potrebbe essere semplicemente un modo per far ‎passare il caso sotto silenzio”.‎

Inizialmente, il film doveva essere una science-fiction socio-urbanistica in 3D sul mondo arabo del ‎futuro in una crescente polarizzazione tra ricchi e poveri, ma il regista in corso d’opera ha cambiato ‎la sceneggiatura (e rinunciato ai finanziamenti statali) concentrandosi sul diritto alle libertà: libertà ‎d’espressione innanzitutto, ma anche libertà di seguire i propri sogni e le proprie inclinazioni in una ‎personalissima rivoluzione individuale.‎

1982, montagne dell’Atlante: Abdallah è la prima vittima della riforma scolastica che impone ‎un’arabizzazione forzata allo scopo di sradicare la lingua Tamazight e la sconfitta di questo ‎insegnante simboleggia la sconfitta dell’intera società marocchina, ma anche di tutta l’area del ‎Maghreb. Inizia propria da qui la cancellazione dai programmi scolastici di discipline come la ‎sociologia o la filosofia e le conseguenze si vedono nella società attuale, incapace di ascoltare il ‎punto di vista dell’Altro e di accettarne le differenze.

A Casablanca (e il film è anche un tributo ‎post-coloniale alla città e alla sua architettura decò rispetto al film cult del 1942 con Humphrey ‎Bogart e Ingrid Bergman, girato completamente in Arizona) troviamo Hakim, che sogna di diventare ‎la regina delle notti marocchine su una scatenata colonna sonora dei Queen; l’ebreo Joe, simbolo e ‎testimone di un passato comune pre-1948 quando gli ebrei facevano parte a pieno titolo dei Paesi ‎Arabi (mostrato ancora una volta da moltissimi film, dalla trilogia alessandrina di Yousef Chahine al ‎tunisino Un etè a la Goulette) e alcune strepitose figure femminili.

Il film, infatti scritto con ‎Maryam Touzani che interpreta Salima, è un inno al ruolo delle donne e della loro lotta per strappare ‎i propri diritti in uno spazio pubblico che diventa sempre più stretto e soffocante in una società ‎sempre più patriarcale. Così l’adolescente Ines si ritrova in bilico tra sessualità ostentata e negata ‎come un tabù in una citazione di Nawal Sadawi che negli anni Settanta scriveva: “Se una ragazza ‎egiziana perde un occhio la sua famiglia non piange così tanto come se perdesse la sua verginità” in ‎quanto “pre-condizione” per un buon contratto di matrimonio mentre Salima rivendica le sue libertà ‎quando in abito corto e capelli al vento guarda da lontano una manifestazione islamista contro la ‎riforma delle legge sull’eredità che rivendica la Shariyya, la legge religiosa come legge dello Stato.‎

Un mosaico di persone che Nabil Ayouche ha realmente incontrato e che voleva far dialogare tra ‎loro, ognuno nel proprio personale atto di ribellione, un altro strepitoso affresco della società ‎marocchina ed un altro film censurato: ancora una volta risuonano profetiche le parole di Nour ‎Eddine Lakhmari, regista marocchino dello splendido noir Casanegra:‎‎“I nostri film sono bollati come falsi e offensivi. Ma la verità è che ogni governo odia vedersi allo ‎specchio”‎. Nena News

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https://www.youtube.com/watch?v=kEeOsYiq4zI



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