Sabato 25 novembre si è svolto, presso il Gran Teatro Valdocco del centro salesiano a Torino, il primo convegno organizzato dalla AIPEC, Associazione italiana imprenditori per un’economia di comunione.
Nata cinque anni fa nell’ambito del Polo imprenditoriale Lionello Bonfanti (www.pololionellobonfanti.it), l’AIPEC (www.aipec.it) è un’associazione che si ispira all’economia di comunione, voluta e promossa da Chiara Lubich: durante un viaggio in Brasile, Chiara rimase colpita dalla grande ingiustizia del divario tra ricchi e poveri, e iniziò a sognare un’economia che, ponendo al centro la persona e non il capitale, si prendesse cura anche degli ultimi, includendoli nel ciclo economico, considerando la loro dignità di persone.
L’economia di comunione, riprendendo i principi dell’economia civile, opera sia attraverso l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, sia con la condivisione di parte degli utili dell’azienda con chi è in difficoltà, con l’intento di contribuire così a ristabilire un criterio di giustizia.
Sabato 25 novembre al primo convegno AIPEC si è registrata la presenza di oltre 500 partecipanti, per lo più imprenditori provenienti da tutta Italia aderenti all’associazione che già operano secondo i principi dell’economia di comunione, ma anche giovani studenti delle scuole di Torino, pensionati, lavoratori, studenti dell’Istituto Universitario Sophia (www.iu-sophia.org), della Scuola di Economia Civile (www.scuoladieconomiacivile.it)…tutti coloro che sono interessati a promuovere il bene comune.
Ampio spazio è stato lasciato ai giovani e ai loro progetti, ma anche agli interventi del professor Luigino Bruni, Stefano Zamagni, Carlo Petrini, Ernesto Olivero, affrontando temi di economia, finanza, industria e formazione. La giornata ha offerto anche l’occasione di conoscere meglio le diverse realtà di economia civile e di comunione, come ad esempio la Scuola di Economia Civile, l’Istituto Universitario Sophia o il Centro imprenditoriale Polo Lionello Bonfanti e il Gruppo editoriale Città Nuova.
Particolarmente interessante è stato l’intervento con Shanaka Fernando, dall’Australia, che ha presentato la sua idea di ristoranti solidali “Lentil as Anything” dove ognuno paga quello che si sente, condividendo intorno ad un tavolo con persone non conosciute, la propria storia, esperienza e cultura.
I saluti del Sindaco di Torino Chiara Appendino, del Sindaco di Bra Bruna Sibille, e dell’Assessore all’Istruzione, Lavoro, Formazione professionale della Regione Piemonte Giovanna Pentenero, hanno auspicato una sempre maggiore collaborazione tra istituzioni e imprese, primo passo per un cambiamento culturale ed economico verso il raggiungimento del bene comune.
Il convegno è stato voluto dagli organizzatori per creare un momento di festa e di familiarità, per ritrovarsi dopo cinque anni di cammino, per fare rete e proporre i nuovi progetti a cui tutti, ciascuno per la propria parte, sono chiamati a partecipare.
Se questi erano gli obiettivi, sono stati pienamente raggiunti, con uno stile semplice ed essenziale che ha valorizzato la relazione, sfrondata da ogni orpello e formalismo.
Anche se l’esperienza appena vissuta rappresenta una tappa importante, il cammino è ancora lungo e, riprendendo le parole di san Francesco, viene da pensare che tutto questo non è ancora “perfetta letizia”.
Sicuramente si stanno facendo passi considerevoli e in questo senso la presenza massiccia di imprenditori che lavorano concretamente e quotidianamente secondo i principi dell’economia di comunione fa sperare in una possibile alternativa economica e imprenditoriale che tenga conto della dignità di ogni persona e del raggiungimento del bene comune.
Tiene viva in qualche modo la speranza e la fiducia in un cambiamento, ma per raggiungere la vera “perfetta letizia” non dobbiamo mai dimenticare i poveri, che in questo percorso ci camminano a fianco, non restano dietro di noi.
L’intuizione di Chiara Lubich, ripresa dall’AIPEC, di lavorare per ristabilire la giustizia considerando i poveri come fratelli, deve continuare a guidare i passi e le scelte da compiere.
di Monica Cardarelli
Nata cinque anni fa nell’ambito del Polo imprenditoriale Lionello Bonfanti (www.pololionellobonfanti.it), l’AIPEC (www.aipec.it) è un’associazione che si ispira all’economia di comunione, voluta e promossa da Chiara Lubich: durante un viaggio in Brasile, Chiara rimase colpita dalla grande ingiustizia del divario tra ricchi e poveri, e iniziò a sognare un’economia che, ponendo al centro la persona e non il capitale, si prendesse cura anche degli ultimi, includendoli nel ciclo economico, considerando la loro dignità di persone.
L’economia di comunione, riprendendo i principi dell’economia civile, opera sia attraverso l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, sia con la condivisione di parte degli utili dell’azienda con chi è in difficoltà, con l’intento di contribuire così a ristabilire un criterio di giustizia.
Sabato 25 novembre al primo convegno AIPEC si è registrata la presenza di oltre 500 partecipanti, per lo più imprenditori provenienti da tutta Italia aderenti all’associazione che già operano secondo i principi dell’economia di comunione, ma anche giovani studenti delle scuole di Torino, pensionati, lavoratori, studenti dell’Istituto Universitario Sophia (www.iu-sophia.org), della Scuola di Economia Civile (www.scuoladieconomiacivile.it)…tutti coloro che sono interessati a promuovere il bene comune.
Ampio spazio è stato lasciato ai giovani e ai loro progetti, ma anche agli interventi del professor Luigino Bruni, Stefano Zamagni, Carlo Petrini, Ernesto Olivero, affrontando temi di economia, finanza, industria e formazione. La giornata ha offerto anche l’occasione di conoscere meglio le diverse realtà di economia civile e di comunione, come ad esempio la Scuola di Economia Civile, l’Istituto Universitario Sophia o il Centro imprenditoriale Polo Lionello Bonfanti e il Gruppo editoriale Città Nuova.
Particolarmente interessante è stato l’intervento con Shanaka Fernando, dall’Australia, che ha presentato la sua idea di ristoranti solidali “Lentil as Anything” dove ognuno paga quello che si sente, condividendo intorno ad un tavolo con persone non conosciute, la propria storia, esperienza e cultura.
I saluti del Sindaco di Torino Chiara Appendino, del Sindaco di Bra Bruna Sibille, e dell’Assessore all’Istruzione, Lavoro, Formazione professionale della Regione Piemonte Giovanna Pentenero, hanno auspicato una sempre maggiore collaborazione tra istituzioni e imprese, primo passo per un cambiamento culturale ed economico verso il raggiungimento del bene comune.
Il convegno è stato voluto dagli organizzatori per creare un momento di festa e di familiarità, per ritrovarsi dopo cinque anni di cammino, per fare rete e proporre i nuovi progetti a cui tutti, ciascuno per la propria parte, sono chiamati a partecipare.
Se questi erano gli obiettivi, sono stati pienamente raggiunti, con uno stile semplice ed essenziale che ha valorizzato la relazione, sfrondata da ogni orpello e formalismo.
Anche se l’esperienza appena vissuta rappresenta una tappa importante, il cammino è ancora lungo e, riprendendo le parole di san Francesco, viene da pensare che tutto questo non è ancora “perfetta letizia”.
Sicuramente si stanno facendo passi considerevoli e in questo senso la presenza massiccia di imprenditori che lavorano concretamente e quotidianamente secondo i principi dell’economia di comunione fa sperare in una possibile alternativa economica e imprenditoriale che tenga conto della dignità di ogni persona e del raggiungimento del bene comune.Tiene viva in qualche modo la speranza e la fiducia in un cambiamento, ma per raggiungere la vera “perfetta letizia” non dobbiamo mai dimenticare i poveri, che in questo percorso ci camminano a fianco, non restano dietro di noi.
L’intuizione di Chiara Lubich, ripresa dall’AIPEC, di lavorare per ristabilire la giustizia considerando i poveri come fratelli, deve continuare a guidare i passi e le scelte da compiere.
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