Ministro Finanze francese Le Maire, a caccia della presidenza Eurogruppo, parte per la Germania per discutere coi futuri leader del governo: Berlino chiederà in cambio posto di Draghi.
WSI -
Il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire questa settimana sarà in viaggio “esplorativo” in Germania: lo scopo è fare la diretta conoscenza dei più probabili membri del futuro governo tedesco, fra cui Peter Altmaier, vicino ad Angela Merkel, Christian Lindner, leader dei liberali e Cem Oezdemir, fra i capi del partito dei Verdi.
In gioco c’è anche una possibile apertura tedesca in favore dello stesso Le Maire come possibile successore del presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem. L’Eurogruppo è un organo di indirizzo politico che vede riuniti periodicamente i 19 ministri delle Finanze dei Paesi membri dell’Eurozona: un’eventuale nomina francese, in una posizione tradizionalmente ricoperta da falchi del rigore (l’altro presidente è stato Jean-Claude Juncker, fra 2005 e 2013) potrebbe offrire un segno di rinnovamento dell’approccio alle politiche di bilancio. In segno più progressista, sarebbe lecito aspettarsi.
“Vogliamo dare seguito al discorso del presidente alla Sorbonne e scambiare visioni sul futuro dell’Eurozona”, ha fatto sapere a Reuters un funzionario del ministero delle Finanze francese, riferendosi al discorso di prospettiva sulla rifondazione dell’Europa unita tenuto a settembre da Emmanuel Macron. Le Maire potrebbe avere le carte in regola per assumere la presidenza dell’Eurogruppo, ma, raccontano alcune fonti a Reuters, in Germania si vorrebbe evitare una guida francese, in favore di qualche altro Paese meno rappresentato nel policymaking europeo (magari la stessa conferma di Dijsselbloem, il cui ufficio terminerebbe a gennaio).
In ogni caso, pare, se alla Francia dovesse andare la guida dell’Eurogruppo, si andrebbe a ridurre il margine negoziale per evitare una presidenza tedesca per la Banca centrale europea. Il nome in questione, nel caso, sarebbe quello dell’attuale presidente della Bundesbank Jens Weidmann. La possibilità che una Bce possa essere guidata da Weidman “creerebbe problemi a molti Paesi e non solo alla Francia” aveva sostenuto un funzionario francese.
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Il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire questa settimana sarà in viaggio “esplorativo” in Germania: lo scopo è fare la diretta conoscenza dei più probabili membri del futuro governo tedesco, fra cui Peter Altmaier, vicino ad Angela Merkel, Christian Lindner, leader dei liberali e Cem Oezdemir, fra i capi del partito dei Verdi.
In gioco c’è anche una possibile apertura tedesca in favore dello stesso Le Maire come possibile successore del presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem. L’Eurogruppo è un organo di indirizzo politico che vede riuniti periodicamente i 19 ministri delle Finanze dei Paesi membri dell’Eurozona: un’eventuale nomina francese, in una posizione tradizionalmente ricoperta da falchi del rigore (l’altro presidente è stato Jean-Claude Juncker, fra 2005 e 2013) potrebbe offrire un segno di rinnovamento dell’approccio alle politiche di bilancio. In segno più progressista, sarebbe lecito aspettarsi.“Vogliamo dare seguito al discorso del presidente alla Sorbonne e scambiare visioni sul futuro dell’Eurozona”, ha fatto sapere a Reuters un funzionario del ministero delle Finanze francese, riferendosi al discorso di prospettiva sulla rifondazione dell’Europa unita tenuto a settembre da Emmanuel Macron. Le Maire potrebbe avere le carte in regola per assumere la presidenza dell’Eurogruppo, ma, raccontano alcune fonti a Reuters, in Germania si vorrebbe evitare una guida francese, in favore di qualche altro Paese meno rappresentato nel policymaking europeo (magari la stessa conferma di Dijsselbloem, il cui ufficio terminerebbe a gennaio).
In ogni caso, pare, se alla Francia dovesse andare la guida dell’Eurogruppo, si andrebbe a ridurre il margine negoziale per evitare una presidenza tedesca per la Banca centrale europea. Il nome in questione, nel caso, sarebbe quello dell’attuale presidente della Bundesbank Jens Weidmann. La possibilità che una Bce possa essere guidata da Weidman “creerebbe problemi a molti Paesi e non solo alla Francia” aveva sostenuto un funzionario francese.
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