lunedì, ottobre 16, 2017
“Ci sono tante cose che non vanno ed è giusto che i giornali le scrivano. Ma dire che nel Partito Democratico non c’è stato ricambio generazionale fa veramente sorridere”.

Radio Vaticana - Così Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ha risposto stamattina alla domanda di Oscar Giannino, conduttore insieme con Luca Telese della trasmissione 24 Mattino su Radio 24, sul PD come partito nel quale non c’è ricambio generazionale. Il ministro del Mibact ha poi continuato specificando: “Renzi non è nemmeno parlamentare ancora, è diventato Presidente del consiglio, ed è segretario da quattro anni. È cambiato tutto il gruppo dirigente, alla Camera ci sono decine di deputati che hanno meno di 30-35 anni. Mi aspettavo una critica, ma rovesciata, cioè coniugare esperienza e innovazione, ma dire che nel Pd non c’è stato ricambio generazionale…”.

Sul Pd come partito che consuma la leadership, il ministro ha risposto a Radio 24: “ma questo succede in tutto il mondo, a meno che il nostro modello non sia il centro destra che ha dal 1994 leader Berlusconi. Nei partiti ci sono i congressi, le vittorie, le sconfitte, i cambi di leader, mi sembra abbastanza fisiologico, non capisco perché lamentarsi di questo. E mi pare che nel PD in questo momento ci sia un mix di esperienze e di generazioni nuove”.

Basta rancori. Centro sinistra unito per battere destra e populismo di Lega e Cinque Stelle
“Di fronte a questi rischi così forti della vittoria della Destra e del populismo, penso si debbano via via e molto in fretta accantonare differenze, rancori, problemi e costruire un centro sinistra capace di battere la destra”. Così il Ministro Dario Franceschini alla risponde domanda di Luca Telese sulla possibilità che il vento della destra radicale possa soffiare anche in Italia, dopo il successo alle elezioni in Austria.

“Questo vento già soffia in Italia.” Continua Franceschini. “Il populismo che cavalca le paure di questo tempo che è pieno di paure fondate, paura della sicurezza, del diverso, della perdita del livello di benessere, dell’immigrazione, sono tutte paure che attraversano il nostro mondo occidentale, tutta l’Europa e non solo”. Il ministro ha poi aggiunto a Radio 24: “Le risposte che in ogni paese sono coniugate in modo diverso soffiano tutte dentro il vento del nazionalismo e del populismo: dalla destra francese, i risultati in Germania e in Austria, in Inghilterra. Negli Stati Uniti, in fondo, Trump è una pezzo di questo vento. In Italia è ampiamente rappresentato, non ci facciamo mancare nulla, in questo schema la Lega e i Cinque Stelle sono dentro questo vento del populismo”.

Con Italicum maggioranze stabili. Noi proveremo a vincere con Rosatellum


“C’era una legge elettorale che consentiva al vincitore delle elezioni di avere una maggioranza stabile, era l’Italicum”. Così il Minitreo Fraceschini risponde sull’ipotesi di dover formare comunque un governo con i voti di Centro destra e Centro sinistra come conseguenza del Rosatellum bis.

“In questo quadro (del Rosatellum) – ha aggiunto Franceschini - è chiaro che è più difficile che uno schieramento abbia la maggioranza da solo, ci proveremo in tutti i modi ma dipende dal voto degli italiani. Quando ci sono tre schieramenti che sono tutti attorno al 30 per centro, l’unica legge che consente un vincitore è il doppio turno, doppio turno nazionale non nei collegi. Quella legge è stata prima coperta da un’ondata di critiche e poi giudicata incostituzionale e quindi siamo dentro questo schema. Noi proveremo a vincere e io penso che per vincere si debba ricomporre il centro sinistra e poi vedremo.”









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