giovedì, maggio 11, 2017
In un quadro preventivo di primavera, la Commissione Ue ritiene che in Italia "l'incertezza politica e il lento aggiustamento nel settore bancario rappresentano rischi al ribasso alle prospettive di crescita italiane". La ripresa è comunque possibile.

Una storia che sembra ripetersi. La Commissione europea guarda al Belpaese con estrema cautela, giustificata da una situazione politica in cui regna la confusione e quella bancaria che genera dubbi. L'organo dell'Ue mette in luce come "la domanda esterna e gli investimenti sostengano la modesta ripresa". Tuttavia c'è anche la possibilità -è scritto nel rapporto - che "l'elevata fiducia nel settore manufatturiero possa implicare una domanda esterna più forte di quella data dalle previsioni".

La prudenza dunque non è indice di pessimismo. Di fatto è previsto un "leggero aumento" del debito italiano nel 2017, che salirà al 133,1% dal 132,6% del 2016, "anche per le risorse stanziate per il sostegno pubblico a settore bancario e investitori retail". La Commissione Ue spiega poi: il debito calerà al 132,5% nel 2018, stime comunque migliori di quelle di febbraio Crescita del Pil allo 0,9% nel 2017, stabile sul 2016, e migliore con l'1,1% nel 2018; rapporto debito/Pil ancora in crescita al 2017, con il 133,1% dopo il 132,6% del 2016, ma finalmente in calo, al 132,5%,nella previsione per il 2018.


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