sabato, febbraio 25, 2017
Questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, Papa Francesco ha ricevuto in udienza i partecipanti al Corso di formazione per i Parroci sul nuovo processo matrimoniale, promosso dal Tribunale della Rota Romana. Aumentano le incertezze?

di Dario Cataldo

"È una cosa buona che voi parroci, attraverso queste iniziative di studio, possiate approfondire tale materia, perché siete soprattutto voi ad applicarla concretamente nel quotidiano contatto con le famiglie". Con queste parole il Sommo Pontefice introduce un discorso al termine di una tre giorni che a Roma, presso il Palazzo della Cancelleria, ha coinvolto tra il 22 e il 25 febbraio 2017, i Parroci che hanno partecipato al corso di formazione sul nuovo processo matrimoniale. Alla luce dell'Esortazione apostolica Amoris laetitia, il punto è proprio questo: quali direttive seguire per applicare la materia in riferimento al nuovo processo matrimoniale?

Continua Bergoglio: "Unioni celebrate in Cristo, unioni di fatto, unioni civili, unioni fallite, famiglie e giovani felici e infelici. Di ogni persona e di ogni situazione voi siete chiamati ad essere compagni di viaggio per testimoniare e sostenere".

Un panorama variegato, in cui sembra non contribuire a fornire stabilità. Una linea univoca, in linea con la tradizione apostolica, sarebbe un passo indietro per garantire un futuro più stabile.

Cercare surrogati del matrimonio vincolato da Cristo è andar dietro alle mode del tempo, rischiando di perdere la bussola, guida affidabile verso un unico orizzonte: l'indissolubilità di un'unione tra un uomo e una donna, benedetta dal vincolo sacramentale.

A tal proposito continua il Pontefice: "Sia vostra cura sostenere quanti si sono resi conto del fatto che la loro unione non è un vero matrimonio sacramentale e vogliono uscire da questa situazione. In questa delicata e necessaria opera - dichiara Francesco - fate in modo che i vostri fedeli vi riconoscano non tanto come esperti di atti burocratici o di norme giuridiche, ma come fratelli che si pongono in un atteggiamento di ascolto e di comprensione".

Una situazione delicata quella di un matrimonio naufragato. C'è però da chiedersi - alla luce di quanto espresso - quanto sia opportuno applicare un discernimento serio, prima di contrarre il vincolo nuziale, piuttosto che successivo, quando il libero arbitrio sembra regnare sovrano?

Il Sacramento del matrimonio è la base su cui costruire la cellula fondamentale della società: la famiglia. Adottare idee progressiste per attirare l'opinione pubblica e coloro i quali non accettano un vincolo perenne è davvero la scelta migliore?


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