venerdì, febbraio 03, 2017
Investitori a nervi tesi. Nuovo ordine mondiale con Trump presidente Usa. Generali, Intesa Sanpaolo ha detto che non sta preparando un'offerta di concambio 

WSI - A farla da padrone sui mercati sono ancora una volta le trimestrali e l’incertezza sulle manovre politiche e strategiche di Donald Trump. Dopo le polemiche per il litigio con il premier australiano in tema di libero mercato e le minacce di guerra al Messico e alla Cina, oggi i titoli dei giornali sono invece sul mantenimento dello status quo nelle sue politiche punitive contro Russia e Iran. Anche le sanzioni economiche contro il Cremlino rimarranno intatte, nonostante i buoni rapporti che intercorrano con Putin. I mercati, sia valutari, sia azionari, continuano a interrogarsi sulle conseguenze del protezionismo della nuova amministrazione Usa e sulle possibilità che il Congresso approvi il piano di stimolo promesso da Trump per investire nelle infrastrutture, tagliare il carico fiscale e creare 25 milioni di nuovi posti di lavoro.

 A Piazza Affari sono ancora le banche a rubare la scena: occhi sul dossier della prima banca per fatturato, UniCredit, che con l’aumento di capitale da 13 miliardi di euro, il maggiore della storia italiana, non ha voluto correre rischi vista la mancanza di fiducia nel settore bancario italiano. Nell’emissione di nuovi titoli, il gruppo propone un prezzo con uno sconto del 38%. Quanto all’affare Generali, Intesa Sanpaolo ha detto che non sta preparando un’offerta di concambio. Intanto il Cda di Mps è al lavoro sull’aggiornamento del nuovo piano industriale: prima dell’approvazione definitiva approvazione, dovrà essere presentato alle autorità europee.

In ambito politico economico, l’Ue è rimasta delusa dall’atteggiamento temporeggiatore del governo sulla manovra correttiva da 3,4 miliardi chiesta da Bruxelles. Durante il question time al Senato ieri, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha comunicato che le misure di aggiustamento dei conti pubblici (0,2% del Pil) verranno adottate al più tardi entro fine aprile, probabilmente anche prima della finanziaria, ossia del Documento di economia e finanza.

Intanto l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali in Francia e lo scandalo che ha coinvolto quello che sembrava il favorito per la vittoria finale, Francois Fillon del centro destra, stanno innervosendo gli investitori nel mercato del reddito fisso, con lo Spread tra Bond francesi e Bund tedeschi che si è ampliato ai massimi di tre anni. In Asia, azionario in rosso in Cina con gli investitori di ritorno dalle vacanze per il Capodanno Lunare. Chiusura senza infamia e senza lode ieri a Wall Street con il Dow Jones che ha perso lo 0,03% a 19.884,91 punti, mentre l’S&P 500 ha guadagnato lo 0,06% a 2.280,85 punti.

I conti buoni di Facebook non sono stati sufficienti al titolo del social media per chiudere in positivo, anche perché l’idea del management è spendere presto i soldi che fa in più del previsto. Malgrado la trimestrale a luci e ombre, il colosso del tabacco Philip Morris ha chiuso invece in rialzo. Gli utili di Amazon sono stati positivi, ma i titoli perdono più del 3% nell’after-hours dopo che il gruppo di e-commerce ha annunciato che i ricavi per gli ultimi tre mesi dell’anno sono stati pari a 43,74 miliardi di dollari, meno del previsto.


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