A Bologna, fino al 26 marzo, la mostra sull’artista messicana.
di Alessandra Monaco
“La Collezione Gelman: Arte messicana del XX secolo” è il titolo della mostra che a Bologna il Palazzo Albergati dedica a Frida Kahlo e che ospita, dallo scorso novembre fino al 26 marzo prossimo, anche Zarraga, Izquierdo, Rivera e Tamayo. Chi era Frida Kahlo? Il suo vero nome è Magdalena Carmen Frida Kahlo Calderòn. Nata il 6 luglio 1907 e scomparsa il 13 luglio 1954, è stata una pittrice dalla vita complicata e travagliata, dotata di una personalità molto forte e di uno straordinario talento artistico.
Il 17 settembre 1925, aveva diciotto anni, all’uscita di scuola è vittima di un grave incidente stradale. Colonna vertebrale rotta in tre punti, collo del femore e coste spezzate accompagnate da undici fratture alla gamba sinistra la costringono a letto per tantissimi anni. L’immobilità forzata l’avvicina alla lettura di libri comunisti e all’arte. Sono gli anni del suo primo famoso autoritratto.
Col passar del tempo l’arte e la pittura diventano la sua ragione d’essere. Una volta tolti i gessi, decide di mostrare i suoi lavori a Diego Riva (pittore di rilievo per l’epoca) che, oltre a inserirla nel Partito Comunista, la sposa. Ciò nonostante non mancano tradimenti di entrambi e le esperienze omosessuali di Frida. Dal 1938 l'attività pittorica s'intensifica. I suoi dipinti parlano anche del suo stato interiore e del suo modo di percepire la relazione con il mondo, spesso includendo un bambino in cui si personifica. Per un breve periodo nelle sue opere ritroviamo elementi classici messicani, ma anche elementi surrealisti.
Il poeta e saggista surrealista André Breton, vedendo per la prima volta i suoi lavori, le propone una mostra a Parigi e la definisce "una surrealista creatasi con le proprie mani". A Parigi Frida frequenta i surrealisti facendosi scortare nei caffè degli artisti e nei night club. L'etichetta surrealista le porta l'approvazione dei critici, e a lei piace l'idea di essere considerata un'artista originale.
Sebbene ci siano elementi posti sul dolore, sull'erotismo represso e sull'uso di figure ibride, la visione di Frida è ben lontana da quella surrealista. La sua immaginazione è il prodotto della sua vita, che lei cercava di rendere accessibile attraverso un simbolismo. La sua idea di surrealismo è giocosa, "è la magica sorpresa di trovare un leone nell'armadio, dove eri sicuro di trovare le camicie".
A quarantasette anni muore per un’embolia. Le sue ceneri vengono deposte in quella che era la sua casa, oggi sede del museo Frida Kahlo.
L'esposizione sarà visibile tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 20. Info su biglietti e maggiori dettagli su www.palazzoalbergati.com.
Alessandra Monaco si occupa di libri su destinazionelibri.com
di Alessandra Monaco “La Collezione Gelman: Arte messicana del XX secolo” è il titolo della mostra che a Bologna il Palazzo Albergati dedica a Frida Kahlo e che ospita, dallo scorso novembre fino al 26 marzo prossimo, anche Zarraga, Izquierdo, Rivera e Tamayo. Chi era Frida Kahlo? Il suo vero nome è Magdalena Carmen Frida Kahlo Calderòn. Nata il 6 luglio 1907 e scomparsa il 13 luglio 1954, è stata una pittrice dalla vita complicata e travagliata, dotata di una personalità molto forte e di uno straordinario talento artistico.
Il 17 settembre 1925, aveva diciotto anni, all’uscita di scuola è vittima di un grave incidente stradale. Colonna vertebrale rotta in tre punti, collo del femore e coste spezzate accompagnate da undici fratture alla gamba sinistra la costringono a letto per tantissimi anni. L’immobilità forzata l’avvicina alla lettura di libri comunisti e all’arte. Sono gli anni del suo primo famoso autoritratto.
Col passar del tempo l’arte e la pittura diventano la sua ragione d’essere. Una volta tolti i gessi, decide di mostrare i suoi lavori a Diego Riva (pittore di rilievo per l’epoca) che, oltre a inserirla nel Partito Comunista, la sposa. Ciò nonostante non mancano tradimenti di entrambi e le esperienze omosessuali di Frida. Dal 1938 l'attività pittorica s'intensifica. I suoi dipinti parlano anche del suo stato interiore e del suo modo di percepire la relazione con il mondo, spesso includendo un bambino in cui si personifica. Per un breve periodo nelle sue opere ritroviamo elementi classici messicani, ma anche elementi surrealisti.
Il poeta e saggista surrealista André Breton, vedendo per la prima volta i suoi lavori, le propone una mostra a Parigi e la definisce "una surrealista creatasi con le proprie mani". A Parigi Frida frequenta i surrealisti facendosi scortare nei caffè degli artisti e nei night club. L'etichetta surrealista le porta l'approvazione dei critici, e a lei piace l'idea di essere considerata un'artista originale.
Sebbene ci siano elementi posti sul dolore, sull'erotismo represso e sull'uso di figure ibride, la visione di Frida è ben lontana da quella surrealista. La sua immaginazione è il prodotto della sua vita, che lei cercava di rendere accessibile attraverso un simbolismo. La sua idea di surrealismo è giocosa, "è la magica sorpresa di trovare un leone nell'armadio, dove eri sicuro di trovare le camicie".
A quarantasette anni muore per un’embolia. Le sue ceneri vengono deposte in quella che era la sua casa, oggi sede del museo Frida Kahlo.
L'esposizione sarà visibile tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 20. Info su biglietti e maggiori dettagli su www.palazzoalbergati.com.
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